Editoriali
Il proibizionismo crea solo disastri
20 dicembre 2008 | Pasquale Di Lena

Stimolati da un comunicato stampa dellâUnione Italiana Vini, lâAssociazione che opera da più tempo e la importante nel campo del vino, che riporta lâintervento del suo presidente Sartori (link esterno) sulla proposta dâabbattimento del tasso alcolemico, per entrare anche noi nel merito di una questione seria che ci ha visto intervenire in più occasioni nel passato.
Vogliamo ricordare, visto che questa iniziativa è soprattutto rivolta contro i giovani, principali accusati di abuso di alcol, il nostro progetto âVino e Giovaniâ, fatto proprio dallâEnoteca e partecipato dallâAgivi (Associazione giovani imprenditori viticoli italiani), che ha coinvolto, nelle decine di iniziative del suo programma promozionale, alcune migliaia di giovani che, non solo hanno avuto modo di conoscere il vino, ma di apprezzare e, soprattutto, rispettare i messaggi lanciati dal progetto, in particolar modo lâinvito alla moderazione.
âBere poco, per bere beneâ e, qualcuno diceva anche (senza sbagliare), âbere bene per bere pocoâ, è stato recepito in pieno dai giovani per la semplice ragione che il messaggio li portava dentro un mondo, quello del vino, dove i grandi protagonisti sono fondamentalmente due: il territorio con le sue risorse e le sue identità ed i produttori di una bevanda che, proprio perché espressione di un territorio, è storia, cultura, ambiente, paesaggio, tradizione.
E, in questo senso, ha ragione il presidente dellâUIV, quando afferma che âil vino non si beve per trangugiare alcol e sballare ma per piacere, per gustare profumi e sapori, per allargare le proprie percezioni e la propria sensibilità , magari su territori e ricordiâ.
Ricordi, cioè memoria, una parola magica per noi che in essa abbiamo trovato lo spunto per mettere insieme, agli inizi degli anni â80, due cose che già stavano insieme da tempo, vino e turismo, un binomio vincente che ( anche questo fatto proprio dallâEnoteca Italiana di Siena), ha prodotto tanta parte di quello che è stato chiamato ârinascimentoâ del vino italiano, nella seconda metà degli anni â80.
Il vino, ed anche qui non si può non essere che dâaccordo con il presidente Sartori, non ha bisogno di proibizionismi o di condanne, come quelle presenti nella proposta di legge che vuole portare da 0,5 a 0,2 il tasso di alcolemia nel sangue per il guidatore, perché con il calo costante dei consumi a partire dallâinizio degli anni â70, â câè la conferma di un orientamento deciso dei consumi verso la qualità e un avvicinamento consapevole e curioso dei giovani al vino, oggi sempre più presente nellâaccompagnare anche cibi semplici e quotidiani, riconquistando faticosamente sulle tavole la posizione che meritaâ.
Tanto per far capire a chi pensa di lavarsi le mani con il modo fin troppo facile del proibire, che (lo dimostra la storia), non ha mai risolto il problema ma lâha incentivato; che si va, grazie alla sua scarsa sensibilità e capacità di entrare nel merito delle questioni, a colpire pilastri e fondamenta del nostro vivere, che ha alle spalle antiche civiltà .
Un modo di pensare che può, tanto per fare un esempio, far rischiare anche allâolio extravergine di oliva un limite al suo consumo, nel momento in cui aumenta il tasso di obesità in questo nostro paese e si ritiene che la causa sono i grassi, animali e vegetali.
Solo perché non si vuole fare uno sforzo per capire che, nonostante il limite di 0,5 di alcol, i disastri sulle strade dovuti a droghe, abusi, esagerazioni, non si sono abbattuti, ma solo aumentati.
Tutto questo perché non si vuole entrare nel merito dei problemi e dei forti disagi che vivono i giovani con la mancanza di prospettive, il bisogno di occupazione e la crescente difficoltà ad esprimere i propri sogni, le proprie capacità .
Solo perché (questo Sartori non lo dice) non sanno come nascondere la loro incapacità di legislatori che, non avendo tempo e voglia di preoccuparsi dei reali, pesanti e crescenti problemi, soprattutto delle nuove generazioni,si affannano a trovare soluzioni che portano ad allargare lâorizzonte dei disastri.
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