Editoriali
Olio di oliva Monini e Filippo Berio bocciati, due classici ben poco extra
La vittima più evidente dell'anonima ed economica produzione di massa acquistata da Monini S.p.A. e Salov S.p.A. (Filippo Berio) è la qualità: il classico non è nulla di straordinario
23 aprile 2025 | 11:00 | Silvan Brun
Extra cattivo (ndr un gioco di parole). È così che giudico gli attuali campioni dei due oli d'oliva più venduti in Svizzera nel test sensoriale: Monini Classico (Migros) e Filippo Berio Classico (Coop). Ma non è l'unica cosa che questi due oli hanno in comune quest'anno. Nonostante la presentazione apparentemente italiana, le materie prime di entrambi i prodotti non provengono dall'Italia.
Nel contesto della denominazione legale dell'olio d'oliva vergine, “extra” è un attributo di qualità. L'olio extra vergine di oliva è definito legalmente come “prima classe di qualità”. Questo per quanto riguarda la teoria. In pratica, purtroppo, “extra” è spesso usato come foglia di fico per oli discutibili. Non solo da parte di imbottigliatori da cortile, ma anche da parte dei fornitori di Migros e Coop.
Pur non conoscendo altro di Filippo Berio, Monini mi delude. Dopotutto, in passato Monini S.p.A. era considerata una grande azienda di imbottigliamento che occasionalmente imbottigliava buoni oli d'oliva, almeno per il mercato svizzero. Non è stato così quest'anno, quando ha fatto ricorso all'olio iberico a causa del prezzo più basso delle materie prime. Gli addetti ai lavori affermano che Monini sta lottando per sopravvivere. Nonostante l'aumento delle vendite, i profitti si sono recentemente ridotti in modo significativo. Il modello di business degli imbottigliatori di olio, che consisteva nell'acquistare prodotti sfusi a basso costo dalla penisola iberica o dal Maghreb per aumentare i volumi di imbottigliamento e le vendite, si è rivelato un fallimento, come confermerebbero i dati annuali di questi imbottigliatori, con poche eccezioni.
La vittima più evidente dell'anonima ed economica produzione di massa acquistata da Monini S.p.A. e Salov S.p.A. (Filippo Berio) è la qualità.
In realtà, per entrambi i prodotti si può fare completo affidamento sul nome del marchio. “Classico” sta per classico. E, classicamente, gli oli d'oliva etichettati come “extravergine” nei rivenditori svizzeri sono di qualità inadeguata. Questa è la norma. Questo è l'ordine.
Un prodotto classico non è nulla di straordinario. Ecco perché vale il detto: il classico non può essere “extra”! Naturalmente.
Potrebbero interessarti
Editoriali
L'olio della terza varietà di olivo più diffusa al mondo rischiava di finire nell'illegalità: il caso Coratina
La lenta burocrazia per approvare la decisione del Comitato chimici del COI: la procedura scritta si stima richiederà quattro mesi. Siamo di fronte a un parametro chimico che un tempo serviva a proteggere dalle frodi, ma che ora viene utilizzato per abbassare i prezzi
24 novembre 2025 | 13:00 | Silvan Brun
Editoriali
Caro David Prats Palomo, Borges ha pagato l’olio di oliva agli olivicoltori tunisini?
Gli affari tra Borges International Group e Bioliva Med Company sono un fatto. Molto più di una partnership. Ecco i fatti acclarati e molte domande. Quali società, afferenti ad Adel Ben Romdhane, riforniscono ora Borges di olio tunisino?
19 novembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva deve cambiare per il bene di tutti
Che un litro di olio extra fatto come dio comanda non può costare meno di 15 euro al litro è un dato di fatto. Faticoso promuovere l'olio poichè i cibi cosiddetti “proibiti” ci piacciono perché vanno al cervello e ci stimolano la voglia di continuare ad assaggiarne
14 novembre 2025 | 12:00 | Fausto Borella
Editoriali
SQN Alta Qualità Italia: ecco dove sta la fregatura per l’olio extravergine di oliva 100% italiano
Recentemente i Consorzi delle IGP/DOP dell’olio extravergine di oliva ma anche la maggior parte delle associazioni olivicole si sono schierate contro la creazione di un marchio SQN Alta Qualità Italia. Ecco perché
07 novembre 2025 | 15:20 | Alberto Grimelli
Editoriali
La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo
Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!
31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti
Editoriali
Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea
Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo
30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati