Editoriali
Compravendita di frantoi, quando ci si guadagna davvero

Una lezione che ci viene dal passato per guardare al presente e al futuro del settore dell’olio di oliva. Perché fare il frantoiano in un’annata di scarica non conviene ma…
23 ottobre 2024 | 14:00 | Giulio Scatolini
Nel mondo dell'olio si verificò tra le altre cose il primo esempio di "derivato", strumento finanziario oggi molto in voga.
Fu ideato e applicato alla perfezione da Talete. Si narra infatti che il famoso filosofo, matematico meteorologo, in un anno da collocarsi tra il 585 e 575 A.C., dopo aver studiato con attenzione gli accadimenti climatici, acquistò un elevato numero di frantoi i cui proprietari, dopo anni di siccità e scarsa produzione di olive, vendettero a Talete ad un prezzo irrisorio.
I frantoiani credevano di aver fatto, in ogni caso, un buon affare perché convinti che il filosofo, noto anche per le sue rovinose cadute a terra, poiché mentre procedeva non guardava in basso, ma sempre in alto per studiare le nuvole e il cielo, non avesse riscontro con il senso pratico delle cose, così tanto da non capire che i frantoi non davano più nessun guadagno.
Talete invece, proprio perché aveva osservato con attenzione il cielo per lunghi periodi, si convinse che l'andamento delle stagioni si stava modificando verso "il meglio stabile" e acquistò appunto, a prezzi molto convenienti, parecchi frantoi.
L'annata agraria che seguì fu assai mite e favorevole così che all'inizio dell'autunno gli olivi erano stracarichi di frutti e i frantoiani corsero in fila da Talete per riacquistare i frantoi a prezzi non elevatissimi, ma in ogni caso così vantaggiosi per il filosofo, che da allora fu definito "uomo che coltivò l'arte di far lievitare le ricchezze guardando il cielo".
E' il primo esempio a tutti gli effetti di "derivato" e può essere usato proprio per far capire il meccanismo di questo strumento finanziario che può far arricchire o procurare, come più spesso succede, al risparmiatore, gravi perdite.
Potrebbero interessarti
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore
24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano
22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati