Editoriali

FONDI ILLECITI

08 dicembre 2007 | Franco Bonaviri

A metà novembre Beppe Grillo si trovava presso l'Unione Europea a Strasburgo. Non si è trovato lì per caso e non è stata neppure la prima volta. Oramai, più che un comico è un severo fustigatore dei costumi e non fa più ridere.

Beppe Grillo è infatti un uomo senza più sorriso, manca di allegrezza e soprattutto di una vena umoristica, quella ch’è tra l’altro presente abitualmente in coloro che di mestiere fanno i comici.

Non è una critica, anche se di osservazioni sui suoi atteggiamenti ce ne sarebbero da fare a iosa. Fatto è che Grillo appare ormai come una figura espressamente intrisa di una tragedia senza più fondo. Di motivi per giustificare certi suoi toni apocalittici ce ne sono. Può forse esagerare nei toni, ma ciò che denuncia è oggettivamente la realtà più vera, quella che appare agli occhi di tutti.

Grillo, dunque, a Strasburgo ha detto la sua, senza venir meno al suo solito stile. Il nuovo Savonarola è intervenuto per l’esattezza in merito alla discussione intorno ai fondi europei.

Nelle sue parole c’era rabbia e verità, seppure con qualche eccesso e una rovinosa caduta autolesionista per il nostro Paese. Soprattutto quando ha supplicato chiedendo di non erogare più alcun finanziamento all’Italia.
“I soldi che arrivano dall’Europa – ha detto – aumentano la metastasi che sta divorando il mio Paese. Nel 2006 l’Italia ha ottenuto fondi illeciti dall’Unione europea, l’ha quindi truffata, per 318 milioni e 104 mila euro con 1.221 casi denunciati. Ha migliorato in un solo anno la sua performance di 90 milioni di euro. Siamo primi in Europa. Primi nel calcio. Primi nelle frodi. L’Italia froda nei fondi agricoli. Froda nei fondi strutturali per lo sviluppo delle aree più arretrate. E mi sto riferendo unicamente alle frodi accertate”, ha precisato. Non contento, ha proseguito nella sua rabbia esplosiva, non del tutto fuori luogo: “Dalla Comunità Europea arrivano ogni anno in Italia miliardi di euro. Che fine fanno? I cittadini italiani non lo sanno”.

Che dire? La questione sollevata da Grillo non è da sottovalutare. E’ purtroppo una tragica realtà su cui è bene interrogarsi: “Il riciclaggio sporco dei nostri soldi attraverso Bruxelles – ha aggiunto senza più freni inibitori – non ci sta più bene. Serve solo a ingrassare le mafie. Serve a far crescere la criminalità nel nostro Paese. ”I fondi europei – ha insistito Grillo a Strasburgo – non servono all’Italia. Servono ai partiti e alla criminalità organizzata. Non li vogliamo. Teneteveli, per favore. Fatelo per un’Italia migliore”.

E allora, che dire al riguardo? Dice forse il falso lo showman genovese? E’ pura antipolitica la sua? Certamente esagera (e quanto esagera!), facendo d’ogni erba un unico fascio, ma sugli abusi – sì, sugli abusi – è senza dubbio il caso di riflettere un poco.

Le intemperanze di Grillo non sono tuttavia giustificabili. Libertà di parola, certo, ma non per questo libertà di sputtanare un intero Paese.
Grillo sa bene che l’Italia è provvista di validi anticorpi, quelli che ci hanno finora permesso di fronteggiare la difficile realtà con le azioni quotidiane di tante persone perbene, serie, competenti, oneste, coraggiose, costruttive.

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