Editoriali
Olio artigianale: nessun ostacolo normativo

Dottrina e giurisprudenza sono oggi concordi nel riferire la qualifica “artigianale” non al produttore ma al ciclo produttivo ed ai materiali usati. L'olio artigianale s'ha da fare
20 ottobre 2023 | Giampaolo Sodano
AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari) e l’Associazione dei Mastri oleari hanno da tempo elaborato il progetto “olio artigianale” che ha la finalità di contraddistinguere con la dizione "olio artigianale" in etichetta l’extravergine prodotto dai frantoi per rendere semplice ai consumatori la scelta di quale olio acquistare tra le diverse offerte che si trovano sugli scaffali: extravergine italiano, extravergine comunitario, miscela di extravergine e olio di semi.
Si è posto il quesito se si potesse parlare di pubblicità ingannevole: l’orientamento tratto da un esame con la direzione "C" della sezione "tutela del consumatore" presso l'Autorità per la concorrenza ci consente di ritenere, con sufficiente certezza, e fatto salva la opinabilità di qualsiasi decisione collegiale, come sarebbe quella dei cinque membri dell'autorità per la concorrenza, che la dizione di cui si parla, se corredata dagli elementi messi in luce (processo produttivo e prevalente cultivar), può ritenersi legittima e non pubblicità ingannevole.
Le decisioni dei giudici amministrativi finora emanate lasciano ritenere assolutamente legittima la indicazione in esame.
Una seconda questione potrebbe essere il “contrasto con la normativa vigente” su cui non dovrebbero esserci problemi. Infatti secondo le più recenti decisioni dell'autorità per la concorrenza a proposito della pubblicità ingannevole e della giurisprudenza amministrativa, un prodotto può definirsi artigianale quando, nella fase di produzione, intervenga il responsabile a segnare modalità, componenti, metodi di lavorazione, e la produzione sia quantitativamente limitata. È la funzione che la legge 24 marzo 2014 n.9 art. 2 assegna al mastro oleario.
Quindi è da ritenersi che questo valga anche a proposito dell'olio estratto dalle olive prodotto e confezionato dai frantoi oleari non industriali.
Questo olio può essere contrassegnato pertanto da una etichetta con la scritta “olio artigianale” quando:
a) siano indicate le cultivar usate almeno per il 75%, mentre per il restante si garantisce l'uso di cultivar di olive italiane variabili in relazione alle caratteristiche stagionali e territoriali delle cultivar stesse;
b) si faccia riferimento, quanto alle modalità artigianali, ad un disciplinare di produzione depositato presso un notaio (macchine usate, temperature, velocità, fasi di produzione) dall’istituendo consorzio di tutela dell’olio artigianale;
c) sia inequivocabile che la produzione dell’olio è stata fatta da un frantoio con olive di sua proprietà anche se acquisite da terzi.
Sono tutti elementi soggetti a facile controllo sia nel luogo di produzione per le modalità produttive, che nel pubblico registro nelle note, in calce alla quantità di olive comunicate dal gestore del frantoio, indicanti le cultivar utilizzate.
La dizione “olio di frantoio”, di cui si è parlato, sarebbe ambigua in quanto tutto l'olio dalle olive deriva dalla molitura delle olive: una tale dicitura potrebbe essere censurata come pubblicità ingannevole se utilizzata per il commercio di olio estero o italiano confezionato dalle aziende industriali (l'uso del termine frantoio evoca infatti nel consumatore il frantoio artigiano).
Olio artigianale, un solco già tracciato
Comunque è da sottolineare ancora una volta che dottrina e giurisprudenza sono oggi concordi nel riferire la qualifica “artigianale” non al produttore ma al ciclo produttivo ed ai materiali usati (vedi pasta alimentare, birra, gelato etc).
PS. Su questa materia, che riguarda una specifica dizione in etichetta, è necessario avere l’adesione del competente ufficio del Ministero delle risorse agricole e forestali.
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Accedi o RegistratiFrancesco Donadini
21 ottobre 2023 ore 08:12Interessante e utile. Quindi un olio evo monocultivar può essere definito ARTIGIANALE. Questo è un vero passo in avanti nella consapevolezza della differenza di gusto e giusto abbinamento ai cibi dell'0lio Evo, un aiuto concreto al consumatore, che finalmente potrà iniziare a capire il potenziale di questo alimento importante, non un semplice condimento,.
Bernardo Palandrani
24 ottobre 2023 ore 00:24L’articolo sembra riferirsi che del termine “artigianale” possano attribuirselo solo i frantoi. Vorrei sapere se le piccole aziende che non hanno un frantoio (me che vanno a frangere in un frantoio) possono avere il termine “artigianale”. Grazie per la risposta