Editoriali
QUESTIONE D’ORIGINE
20 ottobre 2007 | Alberto Grimelli
Come fa una norma a entrare realmente in vigore se neanche il Ministro che lâha firmata ci crede davvero?
Mi riferisco, naturalmente, al recente decreto sullâetichettatura obbligatoria dâorigine per gli oli vergini ed extra vergini dâoliva che De Castro ha sottoscritto pochi giorni or sono.
Prima di cantare vittoria, infatti, i sostenitori e promotori di tale decreto dovrebbero sapere che Bruxelles ha definito inammissibile la procedura studiata dal Ministro, ovvero di notificare il provvedimento come norma tecnica, chiarendo, se ce ne fosse stato bisogno, che il regolamento 1019/02 stabilisce che lâindicazione dâorigine sia facoltativa.
Per introdurre lâobbligatorietà dellâorigine in etichetta occorre quindi modificare il regolamento comunitario, come sa bene anche lo stesso De Castro.
âNonostante il giudizio dellâUnione europea â ha infatti dichiarato il Ministro â abbiamo ugualmente varato il decreto ministeriale perché stiamo conducendo in Europa una battaglia per la qualità dei prodotti e la trasparenza delle informazioni al consumatore. Restiamo convinti che la nostra iniziativa possa spronare Bruxelles a modificare il regolamento e rendere finalmente obbligatoria lâindicazione dellâorigine dellâolio dâolivaâ.
La stessa dichiarazione di De Castro fa ben intendere a tutti gli olivicoltori e frantoiani che è inutile correre da grafici e tipografie, perché vi è già la piena consapevolezza politica che il decreto ministeriale verrà bocciato dalla Commissione e che questo rappresenta solo una prima mossa tattica per tornare al tavolo delle trattative.
Fa persino tenerezza, quindi, il tono trionfalistico della Coldiretti successivo allâemanazione del decreto, se non sapessi che lâassociazione di categoria, oggi, è più impegnata a garantirsi successi mediatici, per quanto effimeri, piuttosto che risultati concreti a favore del comparto.
La battaglia a Bruxelles sarà molto più dura di quanto sia stata in Italia, e Coldiretti lo sa. Nel nostro Paese ha trovato un Ministro piuttosto remissivo dopo che Slow Food, quindi Petrini, si sono schierati a fianco di Marini e dopo la manifestazione di Bologna. La Fischer Boel sarà un osso decisamente più duro e sicuramente meno politicamente ricattabile.
Quando il decreto ministeriale verrà bocciato ufficialmente, costringendo De Castro ad abrogarlo, vi saranno molte lacrime di coccodrillo, specie da parte di Federolio e Assitol che hanno sempre mal digerito il provvedimento, e si scaglieranno fulmini e saette contro la Commissione il cui solido edificio non verrà certo scalfito dai nostri strali.
Ancora una volta, insomma, abbiamo perso una buona occasione per evitare una figuraccia sulla scena agricola internazionale, preferendo un gesto eclatante e inutile rispetto a un serio lavoro diplomatico e negoziale che potesse far riaprire la discussione sul regolamento 1019/02.
Povera Italiaâ¦
Povera olivicolturaâ¦
Potrebbero interessarti
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore
24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano
22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli