Editoriali
L'opportunità di conquistare il consumatore all'olio extra vergine d'oliva
E' ora di smetterla di paragonare l'olio al vino. Chi vuole olio extravergine di qualità lo dovrà pagare per quello che vale
15 settembre 2023 | Piero Palanti
È iniziata la stagione 2023-2024
Forse non è giusto iniziare così un articolo sull’olio extravergine, la realtà è che non ci si ferma mai, 12 mesi all’anno, quello che cambia è l’olio con cui si lavora. Olio che grazie a produttori illuminati è sempre migliore e performante.
Sono tempi difficili e forse ne vivremo di peggiori ma io sono positivo!
Oggi un ristorante che seguo a Roma mi ha chiesto altro olio per la cucina e, conoscendo le difficoltà del momento, ha scelto di pagare di più allo stesso produttore per un lotto di qualità superiore pur di avere la certezza di avere un olio buono, ha anche raddoppiato l’ordine.
Qualcuno dirà che è sempre un olio della scorsa annata a un mese della nuova produzione… vi assicuro che questo giovane produttore della provincia di Trapani ha oli fantastici e nonostante lo scorso anno abbia avuto problemi a raccogliere (aveva 15 cm di acqua nei suoi campi, ha subito due alluvioni nel giro di poche settimane), è riuscito a fare dei prodotti che mantengono sentori e sapori indiscutibili ancora oggi.
Per correttezza non nomino il ristorante né il produttore, anche per evitare “ingerenze” di produttori poco professionali ma vi dico che l’accordo è stato chiuso a 10€ al litro più trasporto. È comunque merito di una formazione adeguata del ristoratore che ha capito il valore aggiunto che ha usando la qualità e la diversità, per non parlare del guadagno.
Vi sembra una giusta politica aziendale?
Questa difficile annata la vedo come una grande opportunità, il prezzo dell’olio è salito vista la diminuzione dell’offerta, la spiacevole situazione nei Paesi del Mediterraneo incidono pesantemente sulla situazione generale e fa si che quest’anno non avremo il prodotto civetta alla GDO, l’olio di “carta” sparirà con la stessa magia con cui veniva creato e quindi si aprono scenari e mercati ottimi per l’olio di qualità.
Chi vuole olio extravergine di qualità lo dovrà pagare per quello che vale.
Senza una formazione, e quindi consapevolezza, un ristoratore non pagherebbe 3€ in più a litro, raddoppiando l’ordine a un mese della nuova frangitura, è un compromesso consapevole e intelligente.
Il punto cruciale della filiera è proprio questo, la percezione del valore seguito dalla consapevolezza dell’utilizzo.
Il consumatore è già in difficoltà, l’olio alla GDO è a prezzi mai visti non molto lontani dagli ottimi oli dei nostri bravi produttori, è il momento giusto per andare alla conquista di quel mercato, far capire la qualità di questo prodotto e la sua biodiversità.
Sarebbe l’annata giusta per vedere promozioni sull’olio extravergine non di parte, non vedere post accomodanti e banali (acchiappa “MI PIACE”) sui social che sono solo autoreferenziali e inutili per una crescita costruttiva.
Un esempio? Sparare a zero e maltrattare la GDO con frasi fatte è dimostrare di non conoscere il mondo dell’olio, loro vendono quello che tu compri e vendono un buon 65% dell’olio che si consuma in Italia. Sarebbe il miglior mercato da conquistare!
Soprattutto sarebbe il momento di smetterla di confrontare l’olio extravergine al vino, sfogate le vostre frustrazioni da un’altra parte, l’olio extravergine ha una sua identità propria!
Scendete dai piedistalli e costruiamo un mercato stabile per questo prodotto.
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