Editoriali 03/05/2023

Nuova inchiesta de Il Salvagente sull’olio extra vergine d’oliva: già cominciano le carte bollate

Nuova inchiesta de Il Salvagente sull’olio extra vergine d’oliva: già cominciano le carte bollate

L’inchiesta verrà pubblicata a fine maggio ma già partono i ricorsi all’Antitrust, tra l’altro assolutamente inutili. La dichiarazione di guerra del Codacons a Il Salvagente


La nuova inchiesta de Il Salvagente sulla qualità dell’olio extra vergine di oliva a scaffale non è ancora stata pubblicata, lo sarà a fine maggio, che già iniziano le carte bollate.

Codacons ha annunciato un esposto all’Antitrust per inibire la pubblicazione del test sulla rivista. Un’inchiesta mai pubblicizzata da Il Salvagente e di cui lo stesso Codacons ha ammesso di essere venuto a conoscenza perché Il Salvagente ha iniziato a informare le aziende interessate sugli esiti delle analisi.

Ovvero il Codacons lo ha saputo dagli imbottigliatori che vedono come fumo negli occhi un nuovo test de Il Salvagente, reo di svelare pubblicamente dal 2015 quello che tutti sanno: non tutto ciò che è dichiarato olio extra vergine di oliva lo è veramente. Una bottiglia su due, nei due precedenti test, era risultata non conforme.  

Il segreto di Pulcinella ma messo nero su bianco, con tanto di promossi e bocciati, fa certamente effetto.

Quello che non ti aspetti è che il Codacons, che dovrebbe tutelare i consumatori, voglia bloccarne la pubblicazione a suon di carte bollate, tra l’altro assolutamente inutili. L’Antitrust è infatti un’autorità amministrativa e non giudiziaria e non può sequestrare preventivamente una pubblicazione giornalistica, prerogativa concessa solo a un giudice, tra l’altro in rarissimi casi.

Quella del Codacons è insomma una sorta di “dichiarazione di guerra” preventiva, tra l’altro, immagino, senza neanche conoscere le modalità con cui Il Salvagente ha condotto l’indagine in questa occasione.

La ruggine tra Codacons e Il Salvagente esiste dal 2021, quando fu pubblicata l’ultima inchiesta sull’olio di oliva. Anche allora un ricorso all’Antitrust che multò Il Salvagente non per l’inchiesta sull’olio ma sul marchio “Zero Truffe”. Nel frattempo, però, Il Salvagente è anche stato assolto, in primo grado, dai giudici di Perugia per l’inchiesta del 2015 in sentenze che danno atto che il testo comparativo è stato condotto con scrupolo e diligenza professionale e deontologica, oltre che rispettando le normative.

Quindi che interesse ha il Codacons per boicottare, tra l’altro preventivamente, Il Salvagente?

Sappiamo che il Codacons, e in particolare il suo presidente Carlo Rienzi, sono attivamente impegnati, nelle ultime settimane, a pubblicizzare la fondazione di un osservatorio sull’olio extra vergine di oliva che prevede un contributo, da parte delle aziende o associazioni partecipanti, di 5000 euro. L’idea fu lanciata, in sordina, nel 2021 ma non è mai decollata.

Appare quindi evidente che Codacons e Il Salvagente sono “concorrenti”: il Salvagente continuando a promuovere le proprie indagini giornalistiche e test; il Codacons attraverso un osservatorio che analizzi il mercato in maniera più complessiva e con il contributo di aziende e associazioni.

È legittimo che il Codacons possa promuovere azioni legali perché ritiene che il Salvagente sia soggetto dotato di “…credibilità di notizie non attendibili, inidonee e poco chiare…” e che la pubblicazione del test possa “…influenzare le scelte altrui… attraverso l’attiva sollecitazione alla clientela a non avvalersi più dei prodotti delle Aziende bocciate…”.

È altrettanto lecito che il lettore sappia che il Codacons sta promuovendo un osservatorio per fare quello che Il Salvagente svolge dal 2015.

Quello che è certo è che l’iniziativa del Codacons è una pubblicità insperata per l’inchiesta che Il Salvagente pubblicherà a fine mese che, sono sicuro, sarà uno degli argomenti di maggiore interesse tra gli operatori al prossimo TuttoFood di Milano.

“Parlarne bene o parlarne male non importa, purché se ne parli” diceva Oscar Wilde.

Fossi in Riccardo Quintili, direttore de Il Salvagente, manderei a Carlo Rienzi, presidente di Codacons, un mazzo di rose e una scatola di cioccolatini.

di Alberto Grimelli

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