Editoriali

CLAMORE

15 settembre 2007 | Luigi Caricato

Lo sciopero della pasta fissato per il giorno 13 settembre ormai è cosa fatta. L'iniziativa contro il carovita, indetta da taluni signori, fervidi di idee insane, mi fa sorridere. Ancor più l'adesione da parte della Cia, la confederazione degli agricoltori capitanata da Politi. Questa, forte dei suoi sani principi, ha inteso salutare benevolmente l'idea dello sciopero, sostenendola. Ma io da questa Italia che fa spreco d'intelligenza mi dissocio. E' possibile che i problemi si debbano ogni volta risolvere con atteggiamenti così risibili? E' quanto accade anche con certi ministri poveri in canna, su altri fronti. Quest'ultimi, per esempio, di fronte all'incremento dei gravi incidenti stradali nel corso degli ultimi anni, hanno preferito condannare e punire chi, se non il vino? Hanno colpevolizzato la bevanda per non rendersi conto che il problema è in chi abusa, non nel prodotto che causa l'ebbrezza e le conseguenze che ne derivano. E' la solita storia, mica certa gente si preoccupa di pensare a una strategia educativa, no, non sia mai. Meglio intraprendere inziative dal fiato corto, così, giusto per mettere la propria coscienza a posto e soddisfare l'opinione pubblica. "Ho fatto la mia parte", penseranno soddisfatti. Per il resto, nessuna progettualità. E allora, ecco gli scioperi della pasta, con altre amenità simili. I problemi, insomma, si risolvono solo suscitando clamore, non più invece formulando idee, irrobustite da un serio e credibile disegno educativo.

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