Editoriali

L’olivicoltura italiana finalmente rappresentata al Consiglio oleicolo internazionale

L’olivicoltura italiana finalmente rappresentata al Consiglio oleicolo internazionale

Gennaro Sicolo, Presidente di ItaliaOlivicola è stato eletto Vicepresidente del Comitato consultivo del Coi con delega all’olio di oliva. La prova più difficile in primavera per i vertici del Segretariato esecutivo

30 novembre 2022 | Alberto Grimelli

Eletti i vertici del Comitato consultivo del Coi, con Gennaro Sicolo Vicepresidente con delega all’olio di oliva, ma per il Segretariato esecutivo occorrerà attendere la prossima primavera, quando verranno emanati i bandi per la selezione del direttore esecutivo e dei due direttori aggiunti.

La partita politica, al di là della selezione ufficiale, è iniziata già da molti mesi e vede favorito lo spagnolo Jamie Lillo, attuale direttore aggiunto del Coi, fortemente sostenuto da una parte del mondo oleario iberico ma soprattutto dal Ministro dell’agricoltura di Madrid, Luis Planas.

Ufficialmente l’Italia non è ancora entrata in partita con l’ex Ministro Patuanelli che si è disinteressato del problema Coi e l’attuale Ministro, Francesco Lollobrigida, che ancora deve prendere in mano il dossier. Il tempo però stringe anche se, proprio l’elezione dei vertici del Comitato consultivo, dimostra che esistono spazi di manovra.

Gennaro Sicolo è infatti stato eletto con il pieno appoggio dell’Unione europea, segno evidente che non esiste alcuna pregiudiziale nei confronti degli italiani a Bruxelles. E la partita per la nomina del prossimo direttore esecutivo, che sarà europeo, si giocherà a Bruxelles, molto più che a Madrid.

Se la partita elettorale del Comitato consultivo è stata svolta nell’alveo del mondo associazionistico, per il Segretariato esecutivo devono intervenire i governi e i rappresentanti istituzionali.

Nelle segrete stanze emerge intanto una crescente insofferenza dei rappresentanti dell’Unione europea per l’attuale direttore esecutivo, il tunisino Abdellatif Ghedira, reo di aver macchinato dietro le quinte per portare al vertice del Comitato consultivo un connazionale: Abedsalem Loued, noto industriale ed esportatore. Ghedira è riuscito infatti a creare un forte blocco arabo che ha, di fatto, impedito l’elezione di un europeo a capo del Comitato consultivo, con grande scorno proprio di Bruxelles.

Se è vero che il Comitato consultivo non ha alcun potere decisionale in ambito Coi, storicamente le raccomandazioni che vengono da questo organo sono molto ascoltate, anche perché vengono da lobby che a loro volta possono esercitare notevole influenza sui governi, che hanno potere di voto al Coi.

Quindi intanto godiamo l’elezione di Gennaro Sicolo che pare avere un’idea chiara delle sfide che ci aspettano.

“È una grande responsabilità ma anche una storica opportunità – afferma Gennaro Sicolo – grazie alla quale possiamo mettere l’esperienza italiana al servizio della costruzione di una visione unica e di un rinnovato protagonismo dei Paesi del Mediterraneo all’interno delle scelte sugli scambi e nelle discussioni sulle politiche internazionali che riguardano il futuro dell’olivicoltura mondiale”.

E la politica italiana? Almeno in questa occasione ha battuto un colpo.

“Esprimo le più vive congratulazioni a Gennaro Sicolo. Un prestigioso riconoscimento per la professionalità del presidente e un ruolo di rilievo per la nostra nazione, che dopo anni finalmente vede un italiano ai vertici dell'organizzazione intergovernativa mondiale”. È quanto dichiara Patrizio La Pietra, sottosegretario di Stato al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste con delega alla filiera Olivicola. “Sono certo che Sicolo saprà interpretare - aggiunge il sottosegretario Masaf - questo incarico con equilibrio e ridare peso e voce al settore olivicolo italiano in un consesso internazionale, per affrontare al meglio le sfide che ci siamo posti in un quadro globale in continuo mutamento”. 

Non siamo ancora al cambio di passo né è possibile gridare vittoria.

Voglio però essere ottimista, una volta tanto, e vedere il bicchiere mezzo pieno.

Spero che a Bruxelles si siano finalmente accorti del gioco arabo e sappiano rispondere adeguatamente.

Spero che l’Italia sappia esprimere un candidato unitario per il direttore esecutivo del Coi e sostenerlo adeguatamente.

Non servono fuochi d’artificio, basta solo pragmatismo e adeguatezza. Gli olivicoltori e i frantoiani italiani se lo meritano.

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