Editoriali

IL SUCCO DELLA STORIA

22 luglio 2006 | Luigi Caricato

Come di consueto, “Teatro Naturale” si concede la meritata pausa estiva.
Non sarà un’assenza dal lavoro, perché siamo pronti a sfornare delle novità, come abbiamo sempre fatto, ad ogni nostra ripresa operativa in settembre.

Soddisfatti, questo sì, di quanto è stato realizzato finora: siamo stati coerenti e abbiamo mantenuto fede ai nostri impegni.

Il primo tra tutti: lavorare per la ridefinizione di una società rurale, cercando di portare avanti nuovi criteri di approccio con la realtà.

Il pensiero rurale, ecco, è ciò che vogliamo costruire settimana dopo settimana, consapevoli che si tratti di una strada impervia e perfino solitaria ed eroica, per certi versi.

Quanto spreco di denaro, per esempio, e di risose umane in tutti questi decenni!
Noi ci auguriamo di risollevare il mondo agricolo attraverso un’opera di riqualificazione, segnalando voci inascoltate e promuovendo una rete di condivisione tra chi ha qualcosa da dire e da fare con onestà intellettuale e con grande convinzione e determinazione. Fatti e parole, non flatus voci; contenuti certi e propositi veri e plausibili.

Come avete notato, “Teatro Naturale” si distingue da altre forme di comunicazione; abbiamo infatti un respiro largo, che coinvolge settori culturali non sempre direttamente attinenti con l’agricoltura.

Il nostro sforzo consiste nel fare cultura senza pregiudiziali di alcun tipo né preclusioni, e penso che in tale spirito di idee stiamo insistendo dignitosamente e con coraggio.

L’unica nota che rivolgo a quanti ci leggono, prima della pausa estiva, è una esortazione: non giudicateci di parte, noi siamo liberi, noi non apparteniamo a nessuno.

Non c’è ideologia in noi, né appartenenze a gruppi di potere; siamo quindi una voce critica verso tutti i governi e tutte le collocazioni politiche; siamo pertanto indipendenti da tutto e da tutti.

Siamo dalla parte di chi insomma l’agricoltura la vive e la sente dentro e ci crede, fortemente e senza rimpianti.

Il succo della storia lo troviamo scendendo in campo, o comunque stando al fianco di coloro che hanno qualcosa di importante da raccontare, testimoniando la propria storia personale, comunicando le proprie aspettative.

Infine, prima di augurarvi buone vacanze, segnalo volentieri un libro per l’estate di quelli di cui non si può fare a meno: per chi non lo avesse ancora letto, è Memorie di un contadino, di Jean-Marie Déguignet, pubblicato da Rizzoli.

Il succo della storia lo troverete proprio in queste pagine, in un libro che, pur letterariamente debole, ricorda tanto Émile Zola.

Buona lettura, dunque, e buona estate. Ritorneremo il 2 settembre.