Editoriali
Benvenuti nel 2019 e nel nuovo Teatro Naturale
Crediamo e scommettiamo sul futuro del mondo rurale italiano. Lo facciamo con un Teatro Naturale tutto nuovo che vede nella rabbia e nella protesta di questi giorni segnali di riscossa, motore di un nuovo rinascimento agricolo, a cui vogliamo partecipare e non vediamo l'ora di raccontare.
11 gennaio 2019 | Alberto Grimelli
Il 2018 è stato un anno molto difficile, per l'agricoltura in generale e per l'olivicoltura in particolare.
Siamo nel 2019 ed è tempo di reagire, raddoppiando sforzi ed energie.
Teatro Naturale crede fermamente nel comparto primario e anche alla rinascita del mondo olivicolo-oleario italiano.
Ci crediamo tanto da investire in un giornale tutto nuovo che, numero dopo numero, diventerà sempre più ricco, offrendo ad addetti ai lavori e agli appassionati sempre più notizie, informazioni e contenuti.
Molte le migliorie tecniche, alcune visibili e altre meno: il sito è completamente responsive, quindi si adegua a seconda del mezzo, pc, tablet o smartphone, che il lettore sta utilizzando.
La novità più significativa e d'impatto per i lettori è sicuramente la formula dell'abbonamento.
Precisiamo subito che la maggioranza dei contenuti di Teatro Naturale sono e resteranno gratuiti e fruibili a tutti. Crediamo nella libera informazione e sappiamo quanto una corretta cultura agricola e rurale sia indispensabile oggi, con i media che spesso banalizzano e spettacolarizzano soltanto il comparto primario.
Siamo altresì consapevoli che una rivista può fare formazione, fornendo strumenti di crescita personale, professionale e aziendale. Teatro Naturale ha quindi l'ambizione di divenire un vostro partner, offrendo un plus di contenuti e informazioni, la cui qualità e utilità starà a voi valutare, decidendo quindi liberamente se abbonarvi o meno.
Noi crediamo nelle potenzialità del settore agricolo nazionale.
Troppo semplice, persino rassicurante, abbandonarsi al pessimismo e allo sconforto, adagiandosi e lasciandosi trasportare dagli eventi.
Nel mare in tempesta bisogna avere il coraggio e la forza di guidare la nave, anche quando non si vedono spiragli di luce.
Lo ha fatto tante volte il mondo agricolo nel passato. Lo hanno fatto i nostri nonni e i nostri padri, scoprendo di avere risorse ed energie inaspettate.
E' proprio dai momenti più bui che nascono le soddisfazioni più insperate.
Non è ottimismo da quattro soldi ma consapevolezza della vitalità e della forza del settore.
Se l'umanità, oggi, può assaggiare l'olio extra vergine di oliva migliore di sempre è per merito di olivicoltori e frantoiani, un merito che va rivendicato, con orgoglio.
Gli obiettivi raggiunti devono darci l'energia per porre l'asticella ancora più in alto.
Vedo un mondo agricolo in forte affanno, certo, ma dove non mancano sussulti di dignità e propositi di crescita.
La rabbia e la protesta di questi primi giorni è un segnale incoraggiante.
Se ben incanalata e sfruttata può diventare motore di un nuovo rinascimento agricolo, a cui Teatro Naturale vuole partecipare e non vede l'ora di raccontare.
Potrebbero interessarti
Editoriali
Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani
09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli
Editoriali
Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo
07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!
02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore
24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano
22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registratigiovanni de caro
13 gennaio 2019 ore 17:00una rivista eccezionale di grande riferimento per operatori, associazioni del Mondo agricolo, sempre all'avanguardia nel proporre temi e soluzioni. Bravi..penso di abbonarmi
Mario Santopadre
12 gennaio 2019 ore 13:22Rivista di riferimento per appassionati ed operatori , complimenti sempre in prima linea, considerami abbonato Alberto .
Brun Silvan
12 gennaio 2019 ore 12:38Bravo!!
Diego Mencarelli
11 gennaio 2019 ore 17:16Bellissimo lavoro! Bravi e continuate così.
Donato Mancini
13 gennaio 2019 ore 18:42sicuramente mi abbonerò. L'informazione di qualità deve essere remunerata (lo dico da giornalista). Altrimenti accontentiamoci di tutta la spazzatura gratuita in giro per il web...