Editoriali
Italia Olivicola nasce per essere ambiziosa
Cno e Unasco si fondono per dar vita a Italia Olivicola. In epoca di scissioni, contrapposizioni e divisioni, una scelta controcorrente. Gennaro Sicolo, presidente della nuova realtà associativa: "siamo già certamente uniti dalla comune visione di evitare scorciatoie e dalla convinzione che ci sia solo una strada da percorrere: quella del "100% italiano"
05 ottobre 2018 | Gennaro Sicolo
La nascita di Italia Olivicola è un passo fondamentale per il nostro settore.
Finalmente, dopo anni di frammentazione e voci solitarie, due grandi organizzazioni decidono di mettersi insieme per costruire una nuova storia.
Inutile nascondere un pizzico di emozione per l’evento che andremo a celebrare martedì: due produttori veri, due olivicoltori che hanno l’onore e l’onere di rappresentare centinaia di migliaia di altri agricoltori sigleranno un patto che punta a dare nuova linfa all’olivicoltura italiana.
CNO e Unasco sono sempre state unite, al di là della nascita della nuova organizzazione: tante le battaglie combattute insieme e vinte, penso alle ultime sul panel test o contro le miscele di oli deodorati che qualcuno voleva sdoganare con improponibili accostamenti al nostro Paese, innumerevoli i progetti che ci hanno portato a sviluppare un sistema di tracciabilità e certificazione di qualità del prodotto unico in Italia.
Siamo già certamente uniti, quindi, dalla comune visione di evitare scorciatoie e dalla convinzione che ci sia solo una strada da percorrere: quella del "100% italiano".
La costituzione della nuova aggregazione di produttori olivicoli a livello nazionale è stata ispirata anche dalla volontà di affrontare le impegnative sfide che attendono il sistema dell'olio extra vergine d’oliva italiano, nel breve e nel lungo termine.
Riteniamo sia necessario invertire la rotta e riprendere a crescere, in termini di capacità produttiva e di abilità ad affrontare i mercati a livello domestico e internazionale, facendo in modo di riconquistare la storica posizione di leadership che l'Italia ha lungamente e solidamente ricoperto in passato.
La nuova organizzazione ha l'ambizione di essere interlocutore privilegiato delle componenti industriali e commerciali della filiera, nonché delle Istituzioni pubbliche nazionali e regionali, per costruire in maniera condivisa una strategia di sviluppo, modernizzazione e consolidamento del nostro settore.
I numeri di Italia Olivicola ci inducono ad essere ambiziosi e ci danno la forza per essere protagonisti: siamo di gran lunga i primi come olivicoltori aderenti, superficie coltivata e, soprattutto, abbiamo il primato indiscusso in termini di prodotto e di produzione commercializzata, grazie alla rete di cooperative, organizzazioni di produttori e strutture di secondo grado diffuse sul territorio.
I progetti e gli obiettivi di Italia Olivicola sono molteplici, ma quattro sono gli indirizzi strategici che ispireranno la nostra azione e ci guideranno in tutte le iniziative che andremo ad intraprendere a partire dai prossimi giorni:
- concentrare l'offerta
- migliorare il redito per gli olivicoltori
- costruire una filiera olivicola nazionale coesa e moderna
- difendere il Made in Italy
Non dimentichiamo, naturalmente, quella che è l’emergenza nazionale, la xylella, verso cui siamo chiamati tutti ad un ulteriore sforzo per spingere la politica, completamente assente in questa battaglia, a prendere decisioni serie e immediate in grado di affrontare seriamente questa pestilenza e a dare risposte agli olivicoltori e ai trasformatori, penso ai frantoiani, messi in ginocchio da anni di colpevole inerzia.
Italia Olivicola sarà sempre dalla parte dei produttori e di tutti coloro che vorranno valorizzare seriamente l’extravergine d’oliva italiano, mentre combatterà sempre con forza tutti gli avvoltoi esterni ed interni al sistema.
Siamo pronti e siamo disponibili ad ascoltare e a collaborare con quanti condividono questi valori.
L’unione fa la forza: insieme possiamo davvero dare agli olivicoltori italiani le risposte che cercano da troppo tempo!
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