Editoriali

Il mondo del vino rinuncia alla cultura

L'Italia, ormai, arranca e ha la vista sempre più corta. Guarda ai guadagni facili e non alle strategie di lungo periodo. Chiusa l'Enoteca italiana chi farà cultura del vino? L'esaurimento della spinta propulsiva non giustifica la sua chiusura. Basta guardare alla Francia che ha rafforzato la sua Sopexa, l’agenzia nazionale di comunicazione e marketing. Le riflessioni di Pasquale Di Lena

10 novembre 2017 | Pasquale Di Lena

Le porte dell’Ente Nazionale Mostra Vini e della sua Enoteca Italiana di Siena sono ormai sbarrate e - ce lo dobbiamo augurare - solo per poco, visto il bisogno che c’è di strumenti e strutture atte alla promozione e valorizzazione del sistema Italia nel campo del’enogastronomia e delle eccellenze dop e igp..

Una storia, partita 84 anni fa, con le biennali dei Vini Tipici e di Pregio nella Fortezza medicea e, poi, nel 1960, con l’apertura di una mostra denominata “Enoteca Italica Permanente”, ricavata negli ambienti del Bastione S. Filippo della Fortezza, sopra citata, della città del Palio. Una storia ricca di iniziative, tutte nel campo della valorizzazione di un testimone, il vino, certamente il più importante dei mille territori che animano questo nostro stupendo Paese. Luoghi, ambienti, paesaggi incantevoli, tesori di cultura e tradizioni, espressioni di ruralità e, con essa, di valori, che sono tanta parte dell’immagine che l’Italia vive nel mondo.

84 anni di alti e bassi, quelli che hanno accompagnato la vita dell’Ente e della sua Enoteca, oggi chiusi, dopo essere stai validi esempi per altre mostre-mercato e per altre strutture promozionali permanenti, soprattutto a carattere regionale.

Un Ente e una struttura importanti nel campo della promozione e della valorizzazione dei nostri vini, prima e dopo l’approvazione del Dpr 930 del 1963, quello che ha istituito il Comitato Nazionale per il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione dei Vini a Denominazione di Origine.

Il decreto che ha aperto la strada della modernizzazione di un comparto fondamentale della nostra agricoltura, la vitivinicoltura,e, a distanza di quasi trent’anni, ha dato spunto ai regolamenti che riconoscono le indicazioni geografiche quale garanzia della qualità dell’origine di molti altri prodotti dell’agroalimentare italiano ed europeo.

Il periodo migliore dell’Ente Mostra Vini, dopo le mostre biennali e l’apertura della struttura permanente, è stato quello che ha visto l’Enoteca Italiana uscire, con i suoi vini doc e docg, da una delle porte di Siena e andare oltre i confini della Toscana, in Italia e nel mondo. Seconda metà degli anni ’80 fino ai primi anni del terzo millennio.

Il periodo della definitiva ripresa, di ruolo e d’azione, della singolare e bella struttura senese, tant’è che, se un giorno non c’era un’iniziativa in programma, la squadra, sempre più numerosa e sempre più preparata, s’impegnava a trovare una nuova idea utile a diffondere cultura e immagine del ricco patrimonio ampelografico e di vini. In particolare dei territori che li esprimevano.

La cultura e il racconto, i due elementi, insieme alla continuità delle azioni ed alla qualità, che rendono vincente la promozione e la valorizzazione del vino, come di ogni altro prodotto; l’immagine di un luogo, di un Paese. Azioni che incidono e producono risultati, tanto più se frutto di una strategia di marketing che il Paese, purtroppo, oggi più che mai, si deve dare.

E’ il vuoto e la confusione nel campo della promozione; la mancanza di strategia il limite che oggi paga l’Enoteca, una volta esaurita, senza più idee e passione, la sua azione propulsiva.

E tutto questo proprio nel momento in cui i processi di globalizzazione richiedono strategie e azioni atte a competere e vincere la concorrenza, strumenti e strutture adeguate a esaltare ancor più, non a impoverire, il sistema paese.

L’Ente Mostra Vini e l’Enoteca Italiana di Siena, con i dovuti e necessari adeguamenti e aggiornamenti, e, al centro di un sistema di strutture espositive e promozionali permanenti delle nostre eccellenze dop e igp, che vedono l’Italia primeggiare, e dei loro territori, avevano tutto, se nelle mani di amministratori attenti e capaci.

Ci sono segnali preoccupanti per il vino che meritano una riflessione. Penso al sorpasso, in termini di valori, della Francia sul mercato americano, a conclusione dei tre trimestri appena passati di quest’anno. Valori doppi a quelli dei vini italiani, che, oggi, hanno i caratteri della qualità e della diversità. La Francia, a differenza dell’Italia, non ha chiuso, ma rafforzato la sua Sopexa, l’agenzia nazionale di comunicazione e marketing.

Il mercato, soprattutto quello globalizzato e in continua mutazione, ha bisogno di politiche e di strumenti; di azioni, attente e costanti, di comunicazione e di marketing, per essere conquistato e vissuto da protagonisti. Aver portato l’Enoteca alla sua chiusura vuol dire che questo Paese ha, ancor più di ieri, una classe politica e dirigente che non sa i tesori che ha e, se lo sa, mostra di non avere interesse a comunicarli e spenderli per valorizzare i territori e dare un giusto reddito a quanti li abitano e li vivono con intelligenza, amore e passione.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Olio extravergine di oliva 100% italiano a 5,99 euro al litro: dolcetto o scherzetto?

Dietro le quinte dell’offerta Esselunga su olio extravergine di oliva nazionale a marchio Cirio. Una promozione di 14 giorni che ha fatto molto rumore nel settore. Ecco cosa si nasconde dietro al “sottocosto” più aggressivo dell’anno sul 100% italiano

26 giugno 2025 | 09:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Obiettivo terrorizzare i giovani sul vino: si apre la strada ai dealcolati

Il vino è un patrimonio culturale dell’umanità, dei figli di Dioniso e di Bacco in particolare, che lo hanno diffuso nel Mesiterraneo.Ma il mondo va in un'altra direzione: Bill Gates ha investito nel grasso del futuro, il “burro d’aria”, fatto a partire dall’anidride carbonica e acqua, senza ingredienti animali

23 giugno 2025 | 14:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Meglio l'avocado dell'olio extravergine di oliva per l'estate: quando la moda influenza i consumi

Un veloce confronto tra olio e avocado vede il primo più calorico ma superiore in quanto a proprietà antiossidanti, ipoglicemizzanti, antibiotiche, anticancro e antinfiammatorie e il secondo un “superfood” saziante, nutrizionalmente completo e ricco di potassio

20 giugno 2025 | 14:00 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

2045: la rivolta degli olivicoltori italiani…

Scattano le proteste e i picchettaggi davanti ai centri di distribuzione della Grande Distribuzione per l’invasione del nuovo olio extravergine di oliva sintetico, frutto dell’esperienza dei kit fai da te Made in Usa. Le quotazioni all’ingrosso tornano a 2 euro/kg

10 giugno 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Al consumatore devi far sapere che l’olio lampante non è da bere

Striscia la Notizia ha grande risonanza quindi speriamo sempre che arrivi il momento in cui nessuno penserà che davvero sia una mossa intelligente acquistare olio in mezzo alla strada oppure a un prezzo irrisorio in negozio

06 giugno 2025 | 14:30 | Giosetta Ciuffa

Editoriali

Xylella fastidiosa non fa miracoli: distrugge e basta!

La Puglia olivicola non è un set cinematografico e la Xylella non è un antagonista da fiction, ma un patogeno che ha fatto strage vera. Basta a ricostruzioni fantasiose non basate sulla verità scientifica

24 maggio 2025 | 15:00 | Elio Menta

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati