Editoriali

Se non mettete la data di scadenza vi fanno la multa

Giornalisticamente si è sentito spesso ripetere che è stata cancellata la data di scadenza per l'olio di oliva. In realtà si dovrebbe parlare più propriamente di termine minimo di conservazione. Miscele di olio vecchio e nuovo? Qual'è la novità? L'opinione di Maurizio Pescari

08 luglio 2016 | Maurizio Pescari

Ciclicamente, il mondo agricolo dell’olio evidenzia i suoi limiti, facendomi tornare in mente un vecchio detto contadino delle mie parti – sono di Città di Castello, Alta Valle del Tevere – “Chi nasce galina ha da ruspà!”. Per quei pochi che non hanno capito, spiego il senso: in campagna è inutile educare la gallina ad un sistema di alimentazione diverso, lei - la gallina - per mangiare vuole ‘ruspare’ con le zampe la terra su cui cammina, alla ricerca di non si sa bene cosa. Chiaro il concetto? Ho parlato di mondo agricolo e campagna, perché in realtà la ‘gallina’ ben si educa a sistemi di alimentazione più redditizi, ma la situazione logistica è diversa. Anche il prezzo finale del pollo. Chissà perché a fare questi discorsi, m’è venuta in mente la differenza tra olio industriale ed olio artigianale….

La sindrome della ‘galina’ pervade anche parte del mondo agricolo dell’olio, quello legato alle consuetudini, dove le cose si fanno così, perché così le faceva il babbo, dove si sta in silenzio quando le cose vanno bene e ci si strappa le vesti quando vanno male, dove di giorno, in pubblico, si predica innovazione in campo ed in frantoio, mentre di notte, in frantoio, si alzano le temperature e si punta alla resa, quello dove il bicchiere è sempre mezzo vuoto e mai mezzo pieno.

Ultimo caso in ordine di tempo, il recepimento della Camera dei Deputati delle modifiche volute dalle UE sulle norme di etichettatura, di cui potete leggere sul passato numero di TN. All’esterno il messaggio passato è stato questo:
“VIA LA DATA DI SCADENZA”,
“ORA SI PUO’ VENDERE OLIO VECCHIO”.

Come se fino ad oggi l’olio vecchio non lo vendesse nessuno…
Come se fino al mese scorso l’olio tunisino non arrivasse in Italia…

Produttori di olio vero, che ottenete olio dalle vostre olive:
SE NON METTETE IN ETICHETTA LA DATA DI SCADENZA
...VI FANNO LA MULTA!
A meno che non abbiate qualcosa da nascondere.

Quindi, a guardar bene come stanno le cose, la nuova norma offre al mondo agricolo dell’olio un’opportunità fondamentale per comunicare la qualità del proprio lavoro, mettendo la data della campagna olearia e la data di scadenza sulla propria etichetta, a patto che l’olio sia italiano al 100%. In sintesi: chi non mette in etichetta l’anno della campagna olearia e la data di scadenza, non lo fa perché la legge non glielo consente, essendo l’olio di provenienza diversa e di annate diverse. Chi lavora nella sua terra. Le sue olive e produce il suo olio, può dimostrarlo mettendo in etichetta anno di produzione e scadenza.
Non resta che dirlo ai consumatori.

Potrebbero interessarti

Editoriali

Restituire valore all'olio extravergine di oliva per far salire il prezzo

Ecco poche azioni concrete per avviare un percorso di valorizzazione dell'olio extravergine di oliva nella Grande Distribuzione e nella ristorazione. Il tempo sta per scadere, prima che il sottocosto mascherato torni a dominare gli scaffali dei supermercati

05 dicembre 2025 | 16:30 | Anna Cane

Editoriali

L’olio di oliva costa più dell’extravergine sullo scaffale del supermercato

Archiviata la parentesi degli ultimi due anni, una grande occasione persa, tornano le offerte più pazze del mondo sugli scaffali dei supermercati nazionali: 5,32 euro/litro un olio di oliva a 3,99 euro/litro un olio extravergine di oliva

26 novembre 2025 | 12:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

L'olio della terza varietà di olivo più diffusa al mondo rischiava di finire nell'illegalità: il caso Coratina

La lenta burocrazia per approvare la decisione del Comitato chimici del COI: la procedura scritta si stima richiederà quattro mesi. Siamo di fronte a un parametro chimico che un tempo serviva a proteggere dalle frodi, ma che ora viene utilizzato per abbassare i prezzi

24 novembre 2025 | 13:00 | Silvan Brun

Editoriali

Caro David Prats Palomo, Borges ha pagato l’olio di oliva agli olivicoltori tunisini?

Gli affari tra Borges International Group e Bioliva Med Company sono un fatto. Molto più di una partnership. Ecco i fatti acclarati e molte domande. Quali società, afferenti ad Adel Ben Romdhane, riforniscono ora Borges di olio tunisino?

19 novembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva deve cambiare per il bene di tutti

Che un litro di olio extra fatto come dio comanda non può costare meno di 15 euro al litro è un dato di fatto. Faticoso promuovere l'olio poichè i cibi cosiddetti “proibiti” ci piacciono perché vanno al cervello e ci stimolano la voglia di continuare ad assaggiarne

14 novembre 2025 | 12:00 | Fausto Borella

Editoriali

SQN Alta Qualità Italia: ecco dove sta la fregatura per l’olio extravergine di oliva 100% italiano

Recentemente i Consorzi delle IGP/DOP dell’olio extravergine di oliva ma anche la maggior parte delle associazioni olivicole si sono schierate contro la creazione di un marchio SQN Alta Qualità Italia. Ecco perché

07 novembre 2025 | 15:20 | Alberto Grimelli

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Pier Sante (nino) Olivotto

09 luglio 2016 ore 14:27

Concordo. E' una grande occasione per creare un vantaggio competitivo distinguendo l' olio artigianale vera come specialità gastronomica e salutistica.

Romano Satolli

09 luglio 2016 ore 11:10

Discorso chiaro ed ineccepibile, esaltato dai media solo per fare casino, perchè se nella notizia non ci mettono sempre il tono scandalistico, non sono contenti. Mi sembrano tutti redattori di Novella 2000! E' lo stesso discorso per il vino. Se non trovi sulla bottiglia di un vino non DOC (su questi è sempre obbligatoria) l'annata dello stesso, significa che il confezionatore non può indicarla perchè l'annata si può indicare solo se essa rappresenta almeno l'85% di quella indicata. Spetta al consumatore, soprattutto sui vini bianchi, diffidare se un vino tal quale o ad IGT non riporta l'annata, acquistarlo o consumarlo. Il problema è sempre quello: i consumatori devono essere informati e conoscere queste disposizioni.