Editoriali
L'olio extra vergine d'oliva può davvero salvare il mondo?
20 novembre 2015 | Francesco Presti
Terrorismo, raid, guerra… è un’ incipit a dir poco inconsueto per questa testata, ma quanto accaduto in questi giorni e il precipitare degli eventi nei giorni successivi non ha lasciato indifferente nessuno. Siamo, o almeno io mi sento cosi, in uno stallo emotivo e cognitivo su quanto sta avvenendo, un sentimento misto a incredulità e paura oscura la normale capacità di comprendere le circostanze, sembra che tutti stiamo aspettando qualcosa, ma nessuno sa bene cosa… un nuovo attacco, o l’inizio di una guerra globale, cioè la fine.
Tuttavia ci piace parlare di olivi, di olio, di Terra e di Natura, delle loro sfaccettature in tutte le possibili aree di interesse, convinti che, nella cultura e nel dialogo ci sia la via per poter convivere pacificamente sul pianeta. La simbologia dell’olivo nella nostra cultura in generale e nella cristianità in particolare è ben nota e non ha bisogno di approfondimenti, il luogo dove è avvenuta la prima domesticazione dell’olivastro è per l’appunto l’area che si trova tra le attuali Palestina e Siria.
Proprio l’olivo può guidarci in un viaggio tra le diverse culture e religioni mediterranee: nell’Islam l’olivo e l’olio sono sacri tanto quanto nel Cristianesimo. Riporto le bellissime parole di Jacques Brosse autore del libro Mitologia degli Alberi (Ed. BUR): "Nell'Islam è l'albero cosmico per eccellenza, centro e pilastro del mondo; simboleggia l'Uomo universale, il Profeta . Uno dei nomi di Dio, o qualche altra parola sacra, è scritta su ognuna delle sue foglie. L'Ulivo è dunque anche un albero di vita, ma nell'Islam l'Albero Benedetto è considerato soprattutto la fonte della luce tramite l'olio che esso produce.”
Anche la religione ebraica riserva un posto d’onore all’olivo e l’olio. Nel Vecchio Testamento i riferimenti sono innumerevoli e tutti connotati da un’elevata sacralità rivolta all’albero, alle olive e all’olio. Nelle Sacre scritture eÌ sinonimo di fertilitaÌ, prosperitaÌ, abbondanza. Il significato simbolico dell’olio abbraccia molte sfere della vita quotidiana dell’ebreo antico; non solo come alimento e fulcro di un’importante economia, ma anche nei rituali liturgici, nell’alimentazione, nei rimedi per la salute.
L’olivo ci riporta alle nostre origini, all’origine delle culture e delle religioni mediterranee. Era ritenuto sacro prima ancora della nascita delle religioni monoteiste, queste ultime sono state permeate di credenze e simboli antichissimi risalenti al tempo del culto degli alberi, e in ognuna di esse l’olivo occupa il posto più importante.
L’olivo e l’olio sono simboli che civiltà geograficamente vicine ma culturalmente lontane hanno in comune, un’unica metafora di pace presente in tutte le religioni. Sarebbe meraviglioso (più un’utopia in questo momento) pensare che l’olio extra vergine di oliva potesse essere il punto di partenza per un dialogo civile, uno strumento diplomatico sopra le parti capace di far comunicare culture prossime allo scontro. Questo grande albero meraviglioso, segreto e sacro potrebbe ancora una volta nella storia dell’umanità essere una guida nell’oscurità, una via di pace e di speranza.
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NICOLA BOVOLI
21 novembre 2015 ore 20:46Caro Francesco, l'Olio Extravergine è invenzione recente di dubbia provenienza con valenze più commerciali che ideali.
Condivido tutto ciò che hai scritto ma preferisco parlare di Olivo che come tu concludi è un "grande albero meraviglioso, segreto e sacro che potrebbe ancora una volta nella storia dell’umanità essere una guida nell’oscurità, una via di pace e di speranza". Così sia!