Editoriali

Il futuro dei sommelier e degli assaggiatori di vino

05 dicembre 2014 | Vito Intini

È con grande piacere che presento a tutti i lettori di Teatro Naturale l'Onav - Associazione Nazionale Assaggiatori Vino, di cui, dallo scorso 22 novembre, ho l'onore di essere presidente nazionale per il quadriennio 2015-2018.

Un periodo importante, che deve suggellare il definitivo riposizionamento dell’Associazione in una società che ha radicalmente mutato il ruolo e l’immagine del vino e globalizzato il mondo enoico sia come produzione sia come consumo.

Per questo il mio programma vuole essere di grande spessore e concretezza, e può essere sintetizzato in pochi ma fondamentali concetti: trasparenza, voglia di fare e progetti da realizzare.

Anzitutto occorre dare risposta alla richiesta espressa da molti soci e delegati di una maggiore conoscenza dell'Associazione e della figura dell’Assaggiatore, spesso confusa con quelle di altre realtà del mondo enoico, figure tutte degnissime e con cui collaborare, ma caratterizzate ognuna dalla propria diversità: facce di uno stesso poliedro.
Imposteremo quindi una campagna mediatica rivolta alla diffusione e valorizzazione dell’immagine dell’Onav, attività che dovrà essere di supporto alle nostre strutture sul territorio facilitando la diffusione e la richiesta di iniziative culturali e di approfondimento.

La formazione in quest'ottica è mission fondamentale per l’Onav: occorre far capire al pubblico che il vino di qualità bevuto in giusta quantità (in rapporto anche alla propria struttura fisica e al tipo di vita condotta) può solo far bene. Insegnare a riconoscere un buon vino è, quindi, fondamentale e lo si ottiene con i corsi base ai quali dedicheremo la massima attenzione, convinti come siamo di una loro valenza anche sociale: per questo i costi di partecipazione continueranno a essere contenuti al massimo. Ovviamente saranno sviluppati livelli di studio per chi vuol approfondire la cultura del vino e dell’assaggio e per chi sente il bisogno di trasferire ad altri le conoscenze acquisite.

Sono obiettivi che si conseguono solo con un corpo docente molto valido: per questo il suo potenziamento e la relativa formazione sono fondamentali, un pilastro della nostra azione nel prossimo quadriennio.

Negli ultimi anni l'alcol e il vino, infatti, sono stati spesso indicati come causa delle ‘stragi del sabato notte’ e come nemici di una dieta salutistica. Come presidente Onav ci tengo a precisare che si tratta di due problematiche profondamente diverse. Premesso che come per tutti gli alimenti (anche per l’acqua) devono essere evitati gli eccessi, sui benefici per la salute di un consumo equilibrato di vino esiste una vastissima e autorevole letteratura scientifica cui ognuno può facilmente accedere anche attraverso il web.
Sul problema degli ‘incidenti del sabato notte’, fatta salva la condivisione dei controlli predisposti cum iudicio dallo Stato, ritengo che il vino sia l’ultimo dei possibili colpevoli: prima vengono certamente le varie tipologie di droghe ed eccitanti, lo stordimento dovuto al volume della musica in certi locali, i superalcolici bevuti in modo sconsiderato e tale da creare misture scellerate…

L’antidoto migliore non è vietare ma educare. E se il ‘bere consapevole’ è importante a ogni età, diviene fondamentale per i giovani: si torna quindi al tema fondamentale dell’educare, di grande valenza sociale.

L’Onav ritiene primario tra i propri compiti insegnare ai giovani un giusto rapporto con il vino, elemento peraltro fondamentale della dieta mediterranea. Per questo prevediamo di avvicinarci al mondo della scuola e dei giovani fornendo corsi tecnici e di degustazione che riteniamo opportuni non solo negli Istituti Alberghieri. A tal fine sarà creato un responsabile dei rapporti con le istituzioni scolastiche e i centri di formazione.

Onav, inoltre, fin dalla sua fondazione si pone come punto di riferimento scientifico dell’arte dell’assaggio. Un obiettivo che nel prossimo quadriennio verrà perseguito mediante il ‘Comitato scientifico’ affidato alla guida del prof. Gerbi, che sarà dotato di un budget annuale in modo da poter programmare e realizzare seminari scientifici e tecnici le cui relazioni saranno pubblicate.

Saranno dedicati sforzi particolari all’attività editoriale con la stesura di materiali didattici e acquisendo anche diritti su testi, libri e documentazioni scientifiche da diffondere tra gli associati.

In quest’ottica sarà ristrutturato L’Assaggiatore che dovrà divenire una rivista scientifica del mondo enoico.

Altro aspetto oggi è divenuto essenziale nel settore enologico è la globalizzazione del mondo del vino. Onav affronterà questa sfida potenziando la strada già intrapresa di aprirci all’estero e costituendo sedi specialmente nei Paesi emergenti come consumo. Sono certo che un’azione di educazione al vino non potrà che giovare ai nostri produttori, con i quali ritengo occorra stabilire maggiori collegamenti rispetto al passato, poiché tutti operiamo per un sempre maggiore successo del vino italiano. La globalizzazione, infatti, ha portato sul mercato italiano vini provenienti da tutto il mondo, creando una concorrenza agguerrita alle nostre produzioni che molti giudicano sfavorevole. Ma ogni leadership, se non innova, finisce con l’esaurirsi. Il nostro Paese ha però alcuni vantaggi sulla concorrenza internazionale: una capacità di fare vini eccellenti e una varietà e ricchezza di vitigni tradizionali ed autoctoni senza eguali. Profumi e sapori unici ed inimitabili che però occorre far conoscere ai possibili consumatori: è a questo livello che l’azione dell’Onav (e delle altre realtà che operano per il vino) possono essere di grande supporto, fornendo ai consumatori i parametri necessari per riconoscere un buon vino e per giudicarne le principali caratteristiche. E qui si inserisce il tema della collaborazione: ogni Associazione ha una propria mission cui tener fede, ma ognuna può svolgerla senza settarismo.

Da parte mia, nostra, siamo pronti a collaborare con tutti, purché su un piano paritetico.

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Giuliano Lodola

08 dicembre 2014 ore 17:44

Il vino e le stragi del sabato sera, credo se intese dei ragazzi e incidenti stradali, il vino non c'entri proprio nulla, nessun ragazzo beve vino, neppure a mangiare, l'alcol che inebria il loro cervello è di tutta altra origine.