Editoriali
Arrivederci a dopo la fine del mondo
15 dicembre 2012 | Alberto Grimelli
Teatro Naturale chiude i battenti il 21 dicembre, per la pausa natalizia, Maya permettendo.
La redazione non si trasferirà a Cisternino o a Bugarach o in una delle mille località che si sono autocandidate alla salvezza dall'apocalisse.
Noi auspichiamo, e lo auguriamo anche ai nostri lettori, di poter gustare in tranquillità, e su questa terra, una bella fetta di panettone, ed altre prelibatezze, durante i prossimi cenoni.
Chi non si godrà certamente il panettone è il governo Monti. Pochi avrebbero scommesso un centesimo su questa fine. Evidentemente non è bene puntare sulla politica.
Meglio una classica tombola tra amici e parenti. Attenzione a non scommettere denaro però, oppure Befera potrebbe chiedere al fortunato la nuova tassa sulle vincite al gioco.
Dopo Twilight, e le saghe sorelle, di vampiri ne abbiamo avuto abbastanza, solo che di angioletti non se ne vede nemmeno l'ombra.
Al massimo qualche sfumatura di grigio o di rosso che ha scalato le classifiche librarie, ma senza arrivare nell'alto dei cieli.
Purtroppo vi sono invece salite anime pie colpite da catastrofi naturali e qualcuna fin troppo umana. A loro va la nostra preghiera e un ricordo.
Ci attendono giorni di riposo, per ritemprare spirito e corpo. Facciamo però in modo che non sia solo ozio, ma che ci sia tempo anche per riflessioni.
Accumuliamo energie ed idee per il futuro, a partire dal 2013.
Un proposito che facciamo prima di tutto nostro. E' per questa ragione che in redazione ci siamo assegnati i compiti delle vacanze, di scolastica memoria: produrre progetti per un Teatro Naturale sempre più ricco, plurale e completo.
L'anno si concluderà con un brindisi ai successi conseguiti e si aprirà con un altro cin cin, beneaugurante per le sfide che ci attendono.
In fondo un po' di festa ci vuole oggi, per vincere la cupa austerity e la nefasta profezia Maya, ma anche domani.
E allora, in alto i calici!
Potrebbero interessarti
Editoriali
Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità
18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli
Editoriali
Vendere sottoprezzo l'olio di oliva: un circolo vizioso

Ridurre il valore del proprio olio di oliva e riempire il mercato di offerte a basso costo, alla lunga, crea difficoltà. La necessità di svuotare i serbatoi collide con l'esigenza di mantenere il valore percepito del prodotto
12 settembre 2025 | 11:00 | Piero Palanti
Editoriali
Offerte sull’olio extravergine di oliva in Grande Distribuzione: promossi e bocciati

Si prospetta un’altra campagna olearia complessa e difficile, acuendo le responsabilità della Grande Distribuzione nella corretta comunicazione e cultura dell’olio extra vergine di oliva. Con le prime offerte di settembre c’è chi persevera sulla via vecchia e chi cerca nuove strade
11 settembre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli
Editoriali
La lenta scomparsa dai mercati dell’olio extravergine di oliva italiano

Senza un piano di sviluppo della nostra olivicoltura gli ultimi interventi di sostegno finanziario, che interessano anche il comparto olivicolo, servono solo per arraffare denaro e prolungare l’agonia di un comparto agricolo cancellato di fatto dall’importazione di olio
09 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena
Editoriali
Cucinare con l’olio di oliva giusto significa dare dignità agli ingredienti

In un tempo in cui la cucina si è spesso ridotta a tecnica, estetica o performance, abbiamo dimenticato che cuocere è prima di tutto un atto di cura. L’olio è il tramite tra la materia prima e la sua trasformazione più profonda
01 settembre 2025 | 16:00 | Fabio Ferrara
Editoriali
Due metri quadri al secondo vengono sottratti all'agricoltura e alla natura

Anche nel 2024, come nell’anno precedente, oltre 70 chilometri quadrati di territorio sono diventati artificiali. La necessità e urgenza di un azzeramento sta nel suo significato di una vera e propria svolta, politico-culturale, che riconsidera il territorio bene comune.
29 agosto 2025 | 12:00 | Pasquale Di Lena
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati