Editoriali

Ci vuole un cambio di passo

14 luglio 2012 | Alfonso Pascale

La valutazione più condivisa su Rio+20 - il summit sullo sviluppo sostenibile svoltosi a Rio de Janiero dal 20 al 22 giugno scorso – è che queste tipologie di "eventi" ONU sembrano aver esaurito le loro potenzialità. Ci vuole un cambio di passo.

Le sfide discusse a Rio, aperte e non risolte, dovremmo affrontarle innanzitutto nell’Unione europea perché il suo peso nel vertice è apparso appannato; nonostante l'ottimo lavoro compiuto dal Commissario Janez Potocnik.

Immediatamente prima e durante la conferenza è venuta alla ribalta una realtà imprenditoriale europea importante nell'ambito dell'economia sostenibile, sia per la mole degli investimenti in gioco, sia per la consistenza delle singole imprese, sia per i nuovi lavori creati. Ma tutti questi elementi non fanno ancora un modello europeo.

Anche il mondo delle Organizzazioni non governative (ONG) ha accresciuto il suo peso, ma permane una sorta di diffidenza reciproca tra i due mondi, che tarpa le ali ai buoni propositi dell’Unione.

Il presidente della Sezione Agricoltura e Ambiente del CESE, Mario Campli, intervenendo l’11 luglio scorso nella sessione plenaria dell’organismo che rappresenta l’insieme della società civile europea, ha coraggiosamente messo il dito nella piaga e ha invitato i suoi colleghi a cambiare strategia: si tratta di sviluppare relazioni vicendevolmente arricchenti tra le imprese e l’associazionismo per ridurre l'area del sospetto.

Ci sono molte imprese che stanno investendo nelle diverse aree della “sostenibilità” ma non sono visibili. E’ necessario sicuramente sollecitare più trasparenza e responsabilità, ma occorre anche far emergere di più le cose positive che si stanno già facendo.

Liberiamoci, tutti, delle tagliole ideologiche e prendiamo in cura i destini concreti delle persone in carne ed ossa.

 

Potrebbero interessarti

Editoriali

Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani

09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli

Editoriali

Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo

07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!

02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Un'azione multidisciplinare per salvare l'olio di oliva italiano

Non basta piantumare nuovi oliveti o aumentare la produzione di olio di oliva italiano. Serve mettere in campo una serie di azioni a largo spettro, dalla tutela del territorio con la mappatura della storia olivicola, fino al coinvolgimento del consumatore

24 settembre 2025 | 15:00 | Pasquale Di Lena

Editoriali

Imbottigliatori dell'olio di oliva: poche idee, discorsi confusi, nessuna proposta salvo l’alta qualità

La ricerca sul consumatore d'olio di oliva? Poteva essere una buona occasione per i committenti della ricerca per farsi un esame di coscienza! Per ottenere la qualità di un extravergine conta soprattutto la competenza, l’esperienza professionale e la creatività dell’artigiano

22 settembre 2025 | 15:00 | Giampaolo Sodano

Editoriali

Olio extravergine di oliva di alta qualità: strumento di marketing per gli imbottigliatori per vendere gli oli amari e piccanti

Il consumatore fatica ad accettare l’olio extravergine di oliva amaro e piccante, considerate caratteristiche negative. Appoggiarsi al concetto di alta qualità per identificare l’olio amaro e piccante per vendere gli oli di qualità

18 settembre 2025 | 12:05 | Alberto Grimelli

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati

Vincenzo Lo Scalzo

14 luglio 2012 ore 09:15

Alfonso, ho seguito per una settimana informazioni nazionali e internazionali, tutte a basso livello di emozione. Zero reazioni dai iei amici di AA. Zero da altre parti. Si, bisogna mirare meglio, lo standard è superato.