Editoriali

Come orientarsi in questa crisi della politica

09 ottobre 2010 | Sante Ambrosi



Non voglio associarmi alle lamentele ormai generali sul nostro modo di far politica e dei nostri politici, perché sono consapevole che i nostri politici sono espressione dei desideri della maggioranza dei cittadini. Del resto anche il grande psicanalista Sigmund Freud lo ha riconosciuto e sottolineato in modo chiarissimo all’inizio della sua opera del 1929, Il disagio della civiltà, con queste parole che voglio riportare:

“Non ci si può sottrarre all’impressione che gli uomini di solito misurino con falsi metri, che aspirino al potere, al successo, alla ricchezza e ammirino queste cose negli altri, ma sottovalutino i veri valori della vita.. Vi sono taluni uomini a cui i contemporanei non negano l’ammirazione benché la loro grandezza poggi su doti e realizzazioni che sono completamente estranee agli scopi e agli ideali della massa”

Quindi la massa è capace di ammirare uomini di grande spessore morale, ma nella pratica le sue scelte vanno comunque verso quegli uomini che incarnano i desideri più soggettivi e istintuali, quali la ricchezza, il successo il potere, ecc..
Così, non dobbiamo meravigliarci che le cose stiano così, come tutti o tanti lamentano.
A questo punto ci sarebbe da incupirsi in un pessimismo desolante. Eppure bisogna reagire e per individuare una strada di risalita io propongo sommessamente alcune, solo alcune, indicazioni che ritengo utili nelle nostre scelte del politico che ci deve rappresentare.

UNO Che sia un politico dal parlare sottovoce, contro questa politica gridata, fatta di accuse e di insulti nei confronti dell’avversario. Un parlare sottovoce per discutere e convincere con pacata argomentazione sulle cose che si possono e si devono fare, cercando di convincere senza alzare la voce e gridare.

DUE Che sia un politico dimesso, contro l’attuale ostentazione del potere e l’uso del potere per apparire e diventare grande in tutti i sensi. Purtroppo la maggioranza si lascia catturare da chi ha potere e ricchezza, o da chi ostenta una popolarità puramente mediatica. L’uomo dimesso deve essere il più credibile.

TRE Un politico che abbia progetti di speranza che coinvolga tutti e tutto il mondo e non giochi sulla paura per costruire fili spinati che dividono, oppure che non costruisca la sua politica su l’odio e la contrapposizione di ogni genere, creando nemici nella testa della gente. Ciò non toglie che si debbano mettere anche dei paletti per difendere la convivenza dei suoi cittadini, anche con rigore e severità, quando è necessaria, ma sempre dentro un progetto di speranza universale, dentro un sogno che tocchi le corde del cuore di ogni uomo.

QUATTRO Un politico che sia onesto, moralmente integro. Un politico che sia il più possibile coerente tra la parola annunciata e la sua vita, contro le doppiezze di ogni genere a cui assistiamo ogni giorno. Ciò non significa pretendere la perfezione o la santità, ma solo coerenza anche di fronte agli inevitabili errori che ognuno può commettere. Essere onesto significa anche riconoscere i propri errori, senza coperture o scuse bugiarde.

E potrei continuare, ognuno può facilmente aggiungere altre virtù utili e necessarie per una politica sana. L’importante è che si inverta la tendenza delle scelte dal basso, senza la quale è inutile sperare in profondi e duraturi cambiamenti.

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