Salute
Curcuma: dalla storia alla medicina tradizionale ai benefici

Le virtù della spezia orientale con una lunga storia. Scopri le proprietà della curcuma, i suoi benefici per la salute e le possibili controindicazioni da tenere a mente
04 febbraio 2025 | 09:00 | Graziano Alderighi
La curcuma è una spezia minore in Occidente, ma una delle maggiori in Oriente. È valutata dagli occidentali principalmente, se non solo, per il suo colore, ma per gli asiatici sia il colore che l'aroma sono ugualmente importanti.
La curcuma, conosciuta scientificamente come Curcuma longa, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, originaria del sud-est asiatico. La sua radice, spesso utilizzata in forma di polvere essiccata, è un ingrediente fondamentale nella cucina asiatica e indiana. Tuttavia, il suo utilizzo si estende ben oltre la gastronomia grazie alle sue riconosciute proprietà medicinali e terapeutiche.
La curcuma è anche nota per essere stata utilizzata per secoli in India e in Cina per i trattamenti medici di malattie come malattie dermatologiche, infezioni, stress e depressione.
Il componente attivo principale della curcuma è la curcumina, un potente antiossidante che conferisce alla spezia il suo caratteristico colore giallo-arancio. Numerosi studi suggeriscono che la curcumina possieda proprietà antinfiammatorie, antitumorali e neuroprotettive. Tra i benefici più noti della curcuma vi è la sua capacità di ridurre l'infiammazione nel corpo, rendendola utile nel trattamento di condizioni infiammatorie croniche come l'artrite.
Oltre agli effetti antinfiammatori, la curcuma può contribuire a migliorare la salute cardiovascolare grazie al suo potenziale di ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e migliorare la funzione endoteliale. Alcune ricerche indicano anche che potrebbe avere un ruolo nella prevenzione e gestione del diabete di tipo 2, grazie alla sua capacità di migliorare la sensibilità all'insulina.
L'integrazione con curcuma può essere effettuata attraverso diverse forme: in polvere per usi culinari, come tisane o decotti, oppure sotto forma di capsule o compresse per un'assunzione più concentrata. È importante notare che la biodisponibilità della curcumina è relativamente bassa; pertanto, viene spesso consigliato il consumo con pepe nero o grassi sani per migliorarne l'assorbimento.
Tuttavia, nonostante i numerosi benefici associati all'uso della curcuma, esistono anche alcune controindicazioni da considerare. L'assunzione eccessiva può causare disturbi gastrointestinali o interagire con alcuni farmaci anticoagulanti. Pertanto, è sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione soprattutto in presenza di condizioni mediche preesistenti.
In sintesi, la curcuma rappresenta una risorsa preziosa non solo in cucina ma anche nella promozione del benessere generale grazie alle sue molteplici proprietà benefiche. Tuttavia, come per qualsiasi rimedio naturale o integratore alimentare, è fondamentale utilizzarla con consapevolezza e moderazione.
La storia della curcuma
L'origine esatta della curcuma non è nota. L'Ayurveda è un antico sistema indiano di guarigione naturale che è ancora praticato oggi. Nei tempi antichi, l'inalazione dei fumi della curcuma che bruciava era utilizzato per ridurre la congestione. Il succo di curcuma veniva utilizzato per curare le ferite. La pasta di curcuma veniva applicata anche su tutti i tipi di pelle, per patologie come il vaiolo e la varicella, macchie e herpes zoster.
La curcuma ha una lunga storia di uso medicinale nell'Asia meridionale ed è citata nella medicina sanscrita e ampiamente utilizzata nei sistemi ayurvedici e unani.
Il compendio ayurvedico di Susruta, risalente al 250 a.C., consiglia un unguento contenente curcuma per alleviare gli effetti del cibo avvelenato. La curcuma ha un posto speciale anche nella tradizione e nel culto indiani. L'uso della curcuma in India è documentata in varie forme. Ci sono anche prove che la curcuma veniva usata come parte della cucina cinese circa 1.000 anni fa. In Cina è stato menzionato nel Penta-Sao del VII secolo. La curcuma non faceva parte del mondo occidentale fino a poco tempo fa. Ma dalla metà del XX secolo, la curcuma sta riscuotendo sempre più popolarità anche nel mondo occidentale.
Nel 1280 d.C., Marco Polo si riferisce alla curcuma come Zafferano indiano, così come veniva utilizzato all'epoca per tingere i tessuti.
La curcuma raggiunse la Cina nel 700 d.C. e l'Africa orientale nell'800 d.C. d.C., Africa occidentale entro il 1200 d.C. e iniziò a diventare popolare in tutto il mondo.
Attualmente, l'India è il più grande produttore e consumatore di curcuma. Altri produttori asiatici includono Bangladesh, Pakistan, Sri Lanka, Taiwan, Cina, Birmania (Myanmar) e Indonesia. La curcuma viene prodotta anche nei Caraibi e America Latina: Giamaica, Haiti, Costa Rica, Perù e Brasile. Nel XV secolo Vasco de Gama, un marinaio portoghese, dopo la sua visita in India, introdusse questa spezia verso Ovest.
Curcumina: Cos'è e Quali sono i Suoi Benefici
La curcumina è il principale composto bioattivo presente nella curcuma, una spezia di origine asiatica ampiamente utilizzata non solo in cucina, ma anche per le sue proprietà terapeutiche. Questo composto è noto per i suoi potenti effetti antinfiammatori e antiossidanti, che contribuiscono a renderlo un alleato prezioso per la salute. Studi scientifici hanno dimostrato che la curcumina può contribuire a ridurre l'infiammazione cronica, un fattore chiave in molte malattie degenerative come l'artrite reumatoide e le malattie cardiache.
Oltre alle sue proprietà antinfiammatorie, la curcumina è studiata per il suo potenziale nel migliorare la funzione cerebrale. Alcune ricerche suggeriscono che potrebbe aumentare i livelli del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), un tipo di ormone della crescita che agisce sul cervello, aiutando a combattere malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. Inoltre, grazie alla sua capacità di neutralizzare i radicali liberi, la curcumina supporta il sistema immunitario e protegge le cellule dallo stress ossidativo.
La curcumina è anche oggetto di studio per i suoi possibili effetti benefici nella prevenzione e nel trattamento del cancro. Alcuni studi preliminari hanno indicato che potrebbe interferire con la crescita delle cellule tumorali e contribuire alla loro distruzione. Tuttavia, è importante sottolineare che gran parte delle ricerche sono ancora in fase iniziale e necessitano di ulteriori conferme cliniche.
Nonostante questi benefici promettenti, va considerato che la curcumina ha una bassa biodisponibilità quando assunta da sola. Per migliorarne l'assorbimento nel corpo, spesso viene combinata con piperina (un componente del pepe nero) o formulata in integratori specifici. È sempre consigliabile consultare un medico prima di iniziare qualsiasi integrazione, soprattutto se si stanno assumendo altri farmaci o se si soffre di condizioni mediche preesistenti.
Oltre la curcumina c’è di più: gli altri composti bioattivi
I costituenti chimici di vari tessuti di curcuma (Curcuma longa L.) sono stati ampiamente studiati. Ad oggi, almeno 235 composti, principalmente composti fenolici e terpenoidi sono stati identificati dalla specie, tra cui 22 diarioeptanoidi e diilipentanoidi, otto fenilpropene e altri composti fenolici, 68 monoterpeni, 109 sesquiterpeni, cinque diterpeni, tre triterpeidi, quattro steroli, due alcaloidi e altri 14 composti. I cuminoidi (diarylheptanoidi) e gli oli essenziali sono i principali ingredienti bioattivi che mostrano varie bioattività nei biosofidi in vitro e in vivo. I curcuminoidi nella curcuma sono principalmente accumulati nei rizomi. Gli oli essenziali di foglie e fiori sono solitamente dominati da monoterpeni, mentre quelli delle radici e dei rizomi contenevano principalmente sesquiterpeni. Il contenuto dei curcuminoidi nei rizomi della curcuma varia spesso con varietà, luoghi, fonti e condizioni di coltivazione, mentre ci sono variazioni significative nella composizione degli oli essenziali di rizomi della curcuma con varietà e posizioni geografiche. Inoltre, sia i curcuminoidi che gli oli essenziali variano nel contenuto con diversi metodi di estrazione e sono instabili con processi di estrazione e stoccaggio. Di conseguenza, la qualità dei prodotti commerciali per la curcuma può essere notevolmente variata. Mentre la curcumina, la demetossicurcumina e la bisdemetcurcumina sono state utilizzate come composti marcatori per il controllo di qualità dei rizomi, delle polveri e dei prodotti. L'autenticazione dei prodotti della curcuma può essere ottenuta mediante tecniche cromatografiche e NMR, marcatori del DNA, con dati morfologici e anatomici, GAP e altre informazioni disponibili.
Curcuma: Proprietà, Benefici e Controindicazioni
La curcuma, conosciuta scientificamente come Curcuma longa, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Zingiberaceae. Originaria dell'Asia sud-orientale, la curcuma viene comunemente utilizzata nella cucina tradizionale indiana e asiatica sia come spezia che come colorante naturale. La parte della pianta più utilizzata è il rizoma, che viene essiccato e macinato per ottenere la caratteristica polvere gialla. La curcumina, il principio attivo principale della curcuma, è responsabile delle sue proprietà terapeutiche e del suo tipico colore giallo-arancio.
Numerosi studi hanno evidenziato i molteplici benefici per la salute associati al consumo di curcuma. Tra le proprietà più rilevanti si annoverano quelle antinfiammatorie, antiossidanti e antimicrobiche. La curcumina, in particolare, svolge un ruolo cruciale nel contrastare i processi infiammatori cronici collegati a diverse patologie, tra cui malattie cardiovascolari e disturbi articolari come l'artrite. Inoltre, grazie alle sue proprietà antiossidanti, la curcumina aiuta a neutralizzare i radicali liberi nel corpo, contribuendo così a ridurre i danni ossidativi alle cellule.
Tuttavia, nonostante i numerosi benefici della curcuma per la salute, è essenziale considerare anche le possibili controindicazioni. Un consumo eccessivo di curcuma può provocare effetti collaterali come disturbi gastrointestinali quali nausea o diarrea. Inoltre, la curcumina può interagire con alcuni farmaci anticoagulanti o antinfiammatori non steroidei (FANS), potenziandone gli effetti e aumentando il rischio di emorragie. Pertanto, è consigliabile consultare un medico prima di integrare grandi quantità di curcuma nella propria dieta o di assumere integratori a base di curcumina.
In sintesi, la curcuma rappresenta una spezia dalle molteplici proprietà benefiche che possono contribuire al benessere generale dell'organismo se consumata in quantità moderate e consapevoli delle eventuali controindicazioni associate al suo uso. Per massimizzare i benefici della curcuma e minimizzare i rischi potenziali legati alla sua assunzione, è importante seguire le indicazioni mediche e prestare attenzione agli effetti sul proprio corpo.
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