Salute
Dopo la pandemia il problema sarà l'aumento dell'obesità
Occorre limitare sale, zucchero, grassi e alcol e incoraggiare, invece il consumo di fibre, acqua e prodotti freschi, in particolare frutta, verdura e latticini a ridotto contenuto di grassi
22 settembre 2021 | C. S.
La quarantena si è dimostrata efficace nel contrastare la diffusione del virus COVID-19; tuttavia, ha inevitabilmente portato a un cambiamento radicale nella vita delle persone. Un team di ricercatori del CREA Alimenti e Nutrizione lo ha studiato, focalizzandosi sugli effetti riscontrati sia nelle abitudini alimentari che nello svolgimento dell’attività fisica nonché sulla sua probabile correlazione con l’incremento ponderale.
Sono stati analizzati alcuni studi condotti in Italia, Portogallo, Spagna, Francia e Polonia, basati sulla formulazione e diffusione di diverse tipologie di questionari, con il fine di confrontare i dati ottenuti e mettere in luce le criticità e gli aspetti positivi emersi in questo particolare periodo storico in riferimento alle abitudini alimentari e alla pratica dell’esercizio fisico nella popolazione.
I risultati in generale, hanno indicato che la quarantena ha avuto effetti sia sulle abitudini alimentari che sull'attività fisica. Si evidenziano un aumento del consumo di cibo e una riduzione dell'attività fisica con conseguente aumento di peso.
A tale proposito commenta Umberto Scognamiglio (CREA Alimenti e Nutrizione) autore del lavoro "il dato Italiano si allinea con quello degli altri paesi europei e uno dei problemi da tenere presente dopo la pandemia sarà proprio l'aumento della prevalenza di obesità".

La tabella sopraindicata, estratta dall’articolo, riporta i dati dei tre studi nazionali considerati e suggerisce un quadro “schizofrenico”, caratterizzato da un lato da maggiori quantità di alimenti salutari come frutta, verdure e legumi, dall’altro da un incremento nel consumo di dolci, spuntini salati e bevande alcoliche, legato indubbiamente alle numerose ore trascorse in casa e all’esigenza di comfort food per far fronte all’ansia provocata dalla situazione eccezionale. Se poi, al più rilevante introito calorico, si aggiunge la mancanza di una regolare attività fisica (come riportato dalla figura allegata), l’aumento di peso è inevitabile.
Le raccomandazioni per i consumatori
Comprendere come la quarantena abbia influenzato il comportamento delle persone durante l'emergenza COVID-19 è sicuramente un punto di partenza per sviluppare programmi ad hoc di prevenzione ed educazione alimentare.
A tal fine, durante l'autoquarantena e l'isolamento, l'OMS suggerisce di limitare sale, zucchero, grassi e alcol e incoraggia, invece il consumo di fibre, acqua e prodotti freschi, in particolare frutta, verdura e latticini a ridotto contenuto di grassi. Tali raccomandazioni sono in forte accordo anche con quanto stabilito dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018 .
Diversi paesi stanno stabilendo nuove regole per quanto riguarda attività fisica all'aperto, a seconda delle condizioni provocate dal COVID-19. Ad ogni modo, secondo l’OMS, si può mantenere uno stile di vita attivo anche attraverso semplici esercizi da svolgere a casa o nelle attività quotidiane, senza attrezzature particolari e con spazi limitati. Sono raccomandati a settimana 150 minuti di attività fisica di intensità moderata o 75 minuti di attività fisica di intensità vigorosa o una combinazione di entrambi.
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