Salute

MA L'OLIO DI OLIVA FA BENE O NON FA BENE?

Mentre la Fda americana autorizza l'inserimento in etichetta delle proprietà salutistiche cardioprotettive, in Andalusia si è svolta la prima Conferenza internazionale su "olio di oliva e salute", dove si è concluso che al momento non vi sono prove scientifiche convincenti circa l'ipotesi che l'olio di oliva sia migliore di altri oli

20 novembre 2004 | Francesco Visioli

Si è svolta a Jaen, in Andalusia, la prima Conferenza Internazionale su Olio d’Oliva e Salute (Cias 2004). Un folto pubblico (circa 300 partecipanti), ha assistito a presentazioni di numerosi esperti internazionali (in verità per la maggior parte spagnoli, visto anche il sostegno economico della Provincia di Jaen) riguardanti le evidenze scientifiche che suggeriscono un ruolo salutare del consumo di olio d’oliva vergine.

La conferenza è stata ampiamente ripresa dalla stampa locale e nazionale ed ha anche attratto l’interesse della Bbc.
Cerchiamo in breve di elencare i principali punti emersi dalla discussione.
Per quanto possa apparire strano, non vi sono al momento prove scientifiche convincenti a supporto dell’ipotesi che l’olio d’oliva sia meglio di altri oli vegetali.
L’ipotesi che le ipotizzate proprietà salutistiche dell’olio d’oliva siano da attribuire al suo alto contenuto in acidi grassi monoinsaturi è quanto meno discutibile. Oltre al fatto che esistono in commercio numerosi oli ad alto contenuto di acido oleico (colza, girasole ad alto oleico), si deve sottolineare come il consumo di questi acidi grassi non sia molto diverso tra le popolazioni del Nord Europa o nordamericane e quelle mediterranee. Le prime, infatti, assumono molto acido oleico attraverso il consumo di pollo e maiale, i cui grassi sono molto ricchi in questo acido grasso. E’ anche difficile isolare il contributo di un solo alimento, in questo caso l’olio d’oliva, dal contesto della dieta mediterranea, in cui molti fattori possono giocare un ruolo protettivo. Gli studi sperimentali effettuati nell’uomo sono poco numerosi, sia per ragioni etiche che per la cronica mancanza di fondi destinati alla ricerca nutrizionale. Gli unici componenti dell’olio d’oliva (in questo caso solo dell’extra vergine) emersi al congresso di Jaen come possibili modulatori della salute umana sono i polifenoli dell’olio, che lo differenziano dagli altri oli vegetali. Le ricerche iniziali, a tutt’oggi molto citate, sono di origine italiana e risalgono al 1994 (Visioli e Galli), ma il campo di ricerca dei polifenoli dell’olio extra vergine è in forte espansione.

Gruppi spagnoli e statunitensi stanno portando avanti studi molto interessanti per provare (o smentire) l’ipotesi che la componente fenolica sia in parte responsabile della minor incidenza di malattie cardiovascolari ed alcuni tumori nell’area mediterranea.
I dati fin qui pubblicati, ancorché scarsi, sembrano confermare che il consumo di olio d’oliva vergine influenzi positivamente alcuni parametri associati al rischio cardiovascolare.
Il Cias 2004 si è concluso con la presentazione alla stampa della "Dichiarazione di Jaen" (leggibile sul sito della conferenza: link esterno), riassuntiva dei lavori ed in cui si sono elencate, in otto punti, le proprietà dell’olio d’oliva che ne farebbero il condimento d’elezione.
I ricercatori hanno usato cautela e, nell’ultimo punto, dichiarato che i dati a disposizione sono troppo limitati per poter trarre conclusioni definitive e poter attribuire all’olio d’oliva vergine attività salutistiche.

Di interesse la recente (1 novembre 2004) che la Food and Drug Administration (FDA, l’organismo statunitense di controllo su alimenti e farmaci), ha autorizzato l’attribuzione in etichetta di proprietà salutistiche (nella fattispecie cardioprotettive) all’olio d’oliva, permettendo anche di specificare la quantità di olio d’oliva di alimenti che lo contengano.




Participanti alla Conferenza di consenso su olio d’oliva e salute (CIAS 2004), svoltasi a Jaen in ottobre 2004 (www.cias2004.com): G Alvarez de Cienfuegos (Spagna), L Badimon (Spagna), G Barja (Spagna), M Battino (Italia), A Blanco (Spagna), A Bonanome (Italia), R Colomer (Spagna), D Corella-Piquer (Spagna), I Covas (Spagna), J Chamorro-Quiros (Spagna), E Escrich (Spagna), JJ Gaforio (Spagna), PP Garcia Luna (Spagna), L Hidalgo (Spagna), A Kafatos (Grecia), PM Kris-Etherton (USA), D Lairon (Francia), R Lamuela-Raventos (Spagna), J Lopez-Miranda (Spagna), F Lopez-Segura (Spagna), MA Martinez-Gonzalez (Spagna), P Mata (Spagna), J Mataix (Spagna), J Ordovas (USA), J Osada (Spagna), R Pacheco-Reyes (Spagna), F Perez-Jimenez (Spagna), M Perucho (USA), M Pineda-Priego (Spagna), JL Quiles (Spagna), MC Ramirez-Tortosa (Spagna), V Ruiz-Gutierrez (Spagna), P Sanchez-Rovira (Spagna), V Solfrizzi (Italia), F Soriguer-Escofet (Spagna), R de la Torre-Fornell (Spagna), A Trichopoulos (Grecia), JM Villalba-Montoro (Spagna), JR Villar-Ortiz (Spagna), F Visioli (Italia).

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