Gastronomia
Pasta ripiena, il segreto per il successo in cucina

Le due grandi famiglie della pasta ripiena nazionale sono tortellini e ravioli. Unica eccezione i culurgiones sardi. Dalle varianti vegane fino a quella bolognese con carne di maiale. Ogni regione ha le proprie ricette tradizionali
18 luglio 2024 | T N
Tortelli, tortellini, agnolotti e ravioli sono solo alcune delle paste ripiene più famose d'Italia, vera icona della gastronomia nazionale.
Pasta ripiena, il segreto del successo
La pasta ripiena è una categoria di pasta tradizionale italiana che si distingue per la sua farcitura interna. Questo tipo di pasta è famoso per la sua versatilità e la capacità di incorporare una vasta gamma di ingredienti, offrendo un'esperienza gastronomica ricca e varia. Tra le varianti più conosciute ci sono i ravioli, i tortellini, gli agnolotti e i cappelletti, ognuno con caratteristiche e tradizioni regionali specifiche.
La preparazione della pasta ripiena inizia con l'impasto, solitamente a base di farina e uova. L'impasto viene steso sottilmente per formare delle sfoglie che vengono poi tagliate nella forma desiderata. La scelta del ripieno varia considerevolmente: può essere a base di carne, come nel caso dei tortellini emiliani farciti con lombo di maiale, prosciutto crudo e mortadella; oppure vegetariano, come nei ravioli ricotta e spinaci, comuni nella cucina toscana. Una volta riempiti, i pezzi di pasta vengono sigillati accuratamente per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura. La cottura avviene generalmente in acqua bollente salata per pochi minuti, fino a quando la pasta non sale in superficie.
In seguito, la pasta ripiena può essere servita con diverse tipologie di condimenti. Salse leggere a base di burro e salvia sono ideali per esaltare il sapore delicato dei ravioli di ricotta e spinaci, mentre sughi più ricchi come il ragù alla bolognese sono perfetti per accompagnare tortellini o cappelletti. Oltre alle versioni tradizionali, la pasticceria gastronomica italiana ha portato alla creazione di nuove varianti contemporanee della pasta ripiena. Chef innovativi sperimentano combinazioni insolite di ingredienti per creare nuovi piatti gourmet che rivisitano in chiave moderna questa antica tradizione culinaria.
Oltre al gusto eccezionale, la pasta ripiena rappresenta anche un elemento culturale significativo in Italia. Ogni regione ha le proprie ricette tradizionali tramandate di generazione in generazione. Questo rende la pasta ripiena non solo un piatto gustoso ma anche un simbolo della ricca diversità culinaria italiana. In conclusione, la pasta ripiena è un vero capolavoro della cucina italiana che combina semplicità e raffinatezza. La sua preparazione richiede abilità artigianali e una profonda conoscenza degli ingredienti locali, rendendola una pietanza sempre apprezzata sia nelle occasioni quotidiane che nelle celebrazioni speciali.
Pasta ripiena, le origini
Lo studio "Evolution of the Italian pasta ripiena: the first steps toward a scientific classification" (Vazrick Nazari, Antonella Pasqualone, Andrea Pieroni, Valentina Todisco, Sofia Belardinelli, Telmo Pievani) guidato da un gruppo di ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e recentemente pubblicato sulla rivista “Discover Food”, indaga le origini di uno dei più iconici elementi della cultura italiana – la pasta ripiena – utilizzando un metodo scientifico per ricostruire le origini e l’evoluzione della grande varietà di pasta ripiena presente nel nostro Paese, un esempio tra molti della diversità bioculturale italiana.
"L’Italia del nord è un hotspot di diversità per la pasta ripiena: ogni città e ogni paese brandisce con orgoglio la propria varietà unica di questo piatto sacro, la cui ricetta è spesso tramandata di generazione in generazione tra le famiglie del posto - spiega Vazrick Nazari, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova e primo autore dello studio -. Questo lavoro presenta il primo approccio interdisciplinare in cui si è applicata una metodologia comunemente usata nelle scienze biologiche per far luce su questioni che rientrano nel campo delle scienze alimentari: da dove viene questa incredibile diversità della pasta ripiena italiana, e come sono correlate tra loro queste varietà?".
I risultati dell’analisi dei ricercatori padovani mostrano che è molto probabile che la pasta ripiena, originatasi in Eurasia, sia arrivata prima nel Nord Italia, e da lì si sia diffusa nel resto della Penisola in seguito a una iniziale riduzione della variabilità morfologica (fuori dalla metafora biologica, la varietà di ricette) dovuta a una sorta di “effetto del fondatore”.
L’albero filogenetico permette di ricostruire anche le parentele tra le diverse forme di pasta ripiena. È evidente una distinzione principale tra due grandi “famiglie”, quella dei tortellini (più tridimensionali) e quella dei ravioli (più piatti). Entrambi i gruppi sembrano essere originari del nord Italia, dove infatti si concentra la maggior parte dei formati presi in considerazione per l’analisi.
È interessante notare che, in tutte le analisi svolte, un unico formato di pasta ripiena italiana viene sempre riconosciuto come esterno a queste due grandi famiglie: i culurgiones sardi. Questo suggerisce che, in Sardegna, la pratica culturale di cucinare la pasta ripiena possa essersi originata in modo indipendente rispetto al Nord Italia.
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