Gastronomia
Le uova nei dolci di Pasqua, tradizione e ricette

Fin dall'antichità esiste l'usanza di scambiarsi uova in rimavera. Nel cristianesimo le uova simboleggiano la tomba vuota di Gesù. Oltre a colomba e uovo di cioccolato, sono molti i dolci di Pasqua che includono le uova, per lo più sode, all'interno del piatto
07 aprile 2023 | T N
L'uso di scambiarsi uova nei giorni della primavera ha tradizioni molto antiche.
Già i Persiani usavano scambiarsi le uova di gallina come gesto di buon auspicio per l’inizio della primavera. Questa tradizione si diffuse poi nel tempo fra le popolazioni egizie, greche e romane, con questi ultimi che usavano sotterrare un uovo dipinto di rosso nei terreni da coltivare come rituale per renderli fertili dopo l’inverno.
Sebbene le uova, in generale, fossero un simbolo tradizionale di fertilità e rinascita, nel cristianesimo, per la celebrazione del tempo pasquale, le uova di Pasqua simboleggiano la tomba vuota di Gesù, da cui egli è risorto.
Sempre nel Medioevo prese piede anche una nuova tradizione: la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali argento, platino ed oro, ovviamente destinata agli aristocratici ed ai nobili. Edoardo I, re d'Inghilterra dal 1272 al 1307, commissionò la creazione di circa 450 uova rivestite d'oro da donare in occasione della Pasqua.
La ricca tradizione dell'uovo decorato è però dovuta all'orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo zar il compito di preparare un dono speciale per la zarina Maria; l'orafo creò per l'occasione il primo uovo Fabergé, un uovo di platino smaltato di bianco contenente un ulteriore uovo, creato in oro, il quale conteneva a sua volta due doni: una riproduzione della corona imperiale ed un pulcino d'oro. La fama che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì anche a diffondere la tradizione del dono interno all'uovo.
Le uova nei dolci di Pasqua, tradizione e ricette
Oltre a colomba e uovo di cioccolato, sono molti i dolci di Pasqua che includono le uova, per lo più sode, all'interno del piatto. Ricordiamone alcuni.
I dolci che in Calabria si preparano qualche giorno prima di Pasqua sono soprattutto le cuzzupe, ciambelline (o biscotti) a forma di pesce, cuore, gallina oppure intrecciati, con uova sode e zucchero sopra. Il nome cuzzupa probabilmente deriva dall’arabo “khubz” o anche dal greco “koutsupas”, che significano entrambi pane.
Ricetta delle cuzzupe calabresi
Ingredienti:
500 g di farina 00
3 uova
220 g di zucchero
80 g di olio di semi di girasole (o 100 g di strutto o burro)
30-40 g di latte
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito in polvere per dolci
Preparazione:
Riunite in una ciotola la farina e il lievito e date una mescolata veloce.
Formate una fontana e unite tutti gli altri ingredienti: zucchero, strutto (o burro), uova, latte e estratto di vaniglia.
Impastate velocemente giusto il tempo che si formi un panetto omogeneo e lasciatelo riposare per 30 minuti.
Prendete un pezzo d’impasto e formate una treccia o una ciambella con un uovo sodo al centro. Per fare la treccia, potete dividere l’impasto in 3 parti uguali e intrecciarle tra loro. Per fare la ciambella, invece, potete formare un anello con l’impasto e posizionare l’uovo sodo al centro dell’anello.
Lasciate lievitare per circa un’ora e mezza.
Spennellate con un tuorlo d’uovo sbattuto e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti.
La cuddura cu l’ova è un dolce pasquale siciliano che rientra nella tradizione dei pani dolci a forma di corona arricchiti dalle uova sode. Il suo nome, infatti, deriva dalla parola greca “kollùra “ (pagnotta). Si tratta di una base biscottata farcita con un numero variabile di uova sode alle quali vengono aggiunti zuccherini colorati.
Ricetta della Cuddura cu l’ova siciliana
Ingredienti:
500 g di farina
200 g di zucchero
3 uova
100 g di strutto
scorza grattugiata di un limone
1 bustina di lievito per dolci
Preparazione:
Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo e liscio.
Formare una treccia con l’impasto e adagiarla su una teglia rivestita di carta forno.
Sbattere un uovo e spennellare la treccia con l’uovo sbattuto.
Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti
Panadeddra e scarcella non sono dolci lievitati. Si tratta di biscottoni molto friabili, decorati con fantasia e con un uovo in superficie. La provenienza del dolce pasquale tipicamente pugliese dovrebbe riguardare la provincia di Foggia anche se risalire alle origini non è facile.
Ricetta della scarcella pugliese
Ingredienti:
500 g di farina 00
150 g di zucchero
1 uovo
100 ml di latte intero
100 ml di olio extravergine d’oliva
10 g di lievito in polvere per dolci
1 cucchiaino raso di bicarbonato
la scorza grattugiata di un limone
Preparazione:
In una ciotola, mescolare la farina con lo zucchero, il lievito e il bicarbonato.
Aggiungere l’uovo, il latte e l’olio e impastare bene fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere la scorza grattugiata del limone e impastare ancora.
Lasciare riposare l’impasto per circa un’ora.
Stendere l’impasto con il mattarello e formare una ciambella.
Lasciare lievitare per circa un’ora e mezza.
Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti.
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