Gastronomia

IL BUON BERE DI PUGLIA SI ESPRIME ANCHE CON I BIANCHI

L’esperto Rino Lagasio ha pubblicato una guida alle migliori produzioni di vini bianchi. Da una regione nota per i corposi rossi e i freschi rosati, si intende aprire un nuovo varco nella comunicazione lanciando l’altro volto, trascurato, di un mondo enoico in continua evoluzione

23 settembre 2006 | Carlotta Baltini Roversi

Sostenere che la Puglia enoica non abbia grandi vini bianchi è concettualmente sbagliato.
Il fatto che l’immagine della regione non abbia goduto finora di grande considerazioni per tale categoria di vini non è colpa soltanto di un pregiudizio: è che, effettivamente, solo da qualche tempo a questa parte le aziende si sono lanciate nella produzioni di bianchi di alta qualità. Ma la tradizione dei bianchi, tuttavia, non manca, ha un suo trascorso storico da non sottovalutare, vista la presenza di numerosi vitigni a bacca bianca, dal Bombino bianco al Garganega, dal Greco alle varie Malvasie bianche, dal moscatello selvatico al celeberrimo Verdeca.

L’autore, Rino Lagasio, si impegna a valorizzare tali produzioni, scandagliando proprio i bianchi di ciascuna delle cinque province. Lo fa con professionalità, essendo lui un esperto degustatore, ma nel medesimo tempo anche, se non soprattutto, un consulente, un agente ed esportatore di vini. Ha insomma la qualifica di operatore del settore, con un impegno alle spalle di almeno dodici anni, con produttori di grande rilievo.

Il libro, dal titolo Buon bere di Puglia. I bianchi, e con sottotitolo Piccola guida del consumatore, si propone di indirizzare il lettore a un acquisto intelligente. Dopo aver dato un quadro d’insieme, necessario pere capire il vino e le sue proprietà, si accenna, per brevi note, al panorama vitivinicolo pugliese, e informazioni sui criteri di selezione; e, dopo le schede di ciascun vino, una utile guida agli abbinamenti.

I vini bianchi del 2005, per un totale di 70 campioni, sono stati acquistati per la degustazione tra il 17 e il 30 giugno, e valutati seguendo i criteri della scheda Ais espressa in centesimi. Ad aver avuto l’onore di entrare in guida sono stati solo 25 campioni, a loro volta suddivisi per fasce di prezzo. I vini scartati non sono stati menzionati, e nemmeno i punteggi sono stati resi pubblici, tra quelli che hanno passato il vaglio del giudizio finale.
Va inoltre specificato che volontariamente restano esclusi dalla guida quei vini con prezzi in enoteca al pubblico superiore agli otto euro.

Da evidenziare, infine, una nota polemica a margine, rivolta all’indirizzo dei politici locali, per via della mancanza di una enoteca regionale in Puglia, che esponga, e permetta dunque di degustare, i vini del territorio al pubblico dei curiosi, come avviene invece altrove già da tempo.



Rino Lagasio, Buon bere di Puglia. I bianchi. Piccola guida del consumatore, Besa Editrice, pp. 89, euro 9