Cultura
Giovanni Fattori, il pittore della natura e della civiltà contadina
Uno sguardo sull'arte / 13. Marcella Farinaro ci propone il dipinto "Il riposo". Un contadino ferma il carro e sciolti i buoi dal giogo, si siede, concendendo una pausa a se stesso e agli animali
12 settembre 2009 | Marcella Farinaro
GIOVANNI FATTORI
Il Riposo
Olio su tela
Cm 88x179
Pinacoteca di Brera, Milano
In occasione del bicentenario della Pinacoteca di Brera, a Milano, è utile riproporre alcuni dei suoi capolavori che troppo spesso sono stati dimenticati, soprattutto dai milanesi.
Per questo motivo ho intenzione di riproporre i suoi capolavori più famosi, e anche quelli meno noti, sui quali comunque vale la pena soffermare lo sguardo.
Partendo da uno dei quadri più noti, questa settimana prenderò in considerazione Il Riposo di Giovanni Fattori. Dopo il soggiorno, nel 1882, in una tenuta del principe Corsini in Maremma, âla Marsiglianaâ, Fattori si dedica a rappresentare temi ispirati alla vita e al lavoro di questa zona Toscana.
Giovanni Fattori può essere considerato il maggior pittore della macchia e forse di tutto lâOttocento italiano. Secondo lâautore, la tradizione non esisteva più e come lui stesso affermava :â Credo che lâartista bisogna lasciarlo libero nelle sue manifestazioni di produrre le bellezze della naturaâ, il fatto di considerarsi un âomo sanza lettereâ è stata forse la principale arma del Fattori, lâarma che gli ha permesso di essere solo se stesso, indipendente dalle mode, solo un artista, libero creatore senza condizionamenti.
Nel 1850 entra in contatto con lâambiente del cafè Michelangiolo a Firenze, dove si inizia a parlare di Macchia.
à soprattutto nel dipingere paesaggi e nella rappresentazione del lavoro umano che Fattori daâ il meglio di se stesso. à interessante soffermasi sul signifcato toscano del pittore, non perché ciò significhi solamente lâinserimento nel solco della tradizione tre-quattrocentesca, o peggio per indicarne una sorta di provincialismo poiché sembra non ricevere il messaggio dellâimpressionismo; al contrario paragonare Fattori agli impressionisti è un non senso se questi vengono assunnti come modello unico da imitare,come è un non senso, sempre, paragonare fra loro artisti diversi.
Fattori può essere paragonato loro solo in quanto anchâegli studia il mondo nel quale vive e lo rende nel quadro, filtrato attraverso la propria personalità .
Fra le opere più significative ritroviamo appunto il riposo, dimostrazione di come lâautore riesca a superare il significato, episodico, pittoresco, del soggetto. Il tema di per se stesso è un fatto qualsiasi, privo di ogni importanza: un contadino, fermato il carro, sciolti i buoi dal giogo, si siede, concendendo una pausa a se stesso e agli animali.
La maestà del luogo aperto e solitario, il silenzio dellâora del riposo pomeridiano sotto il sole della Maremma, la nobiltà del lavoro umano sono resi attraverso un tono elevato, ma non oratorio, del linguaggio pittorico.
Alla perfetta orizzontalità naturale dellâestrema linea più scura del mare, si contrappongono le linee oblique della sponda, dalla lunga ombra portata, dallâaratro posato in terra, e sopra in corrispondenza con questo, della stanga del carro sostenuta da un bastone verticale. Il punto di fuga è quindi lontano, a destra, fuori del quadro: così che lo spazio risulta ampio e ruotante; ma ad evitare la velocità della fuga prospettica, che avrebbe dato un senso di transitorietà diminuendo il tono solenne, le linee convergenti sono tagliate trasversalmente, a squadra, dal frontale del carro e dalla coppia di buoi, conferendo al tutto â attraverso lâimmobilità delle cose, tanto più che anche il mare sembra calmo, in lontananza â una certa solennità alla scena.
Per rendere maggiormente evidente lâimportanza dei protagonisti, questi dominano il primo piano, riempiendo quantitativamente gran parte della superficie, in ordine crescente da sinistra a destra. Il carro, i buoi, il contadino.
Tutto ciò è costituito per macchie, non minute e sfuggevoli dellâimpressionismo, ma larghe zone di colore, contenute entro profili netti, eredi del disegno fiorentino; zone riempite di colori primari: il rosso del carro, il blu del mare, il giallo della terra bruciata dal sole, intensificati dal reciproco accostamento.
LA CITAZIONE
âio amo il realismo e ve lâho fatto amare- le manifestazioni della natura sono immense, sono grandi [â¦] gli animali, gli uomini, le piante hanno una forma, un linguaggio, un sentimento. Hanno dei dolori, della gioia da esprimere: metterò un eccetera, perché non è nelle mie forze fare uno squarcio letterario [â¦] â
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