Cultura
Memorie di vendemmie e grandi vini di Barbaresco in una video raccolta a 34 voci
I racconti e le testimonianze sulla “migliore” vendemmia nel piccolo Comune delle Langhe. I ricordi dei giovani e degli anziani vignaioli, dalle ultime esperienze fino al raccolto del 1970
19 gennaio 2022 | C. S.
Sono leVoci di Barbaresco. Le voci di chi, come Federico Ceretto, amministratore delegato di Ceretto Aziende Vitivinicole, “tifa” per il 1996, una “grandissima vendemmia, una delle annate di una volta … ”, e di chi come Alberto di Grésy, proprietario di Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy, ricorda il 1978 e l’aiuto ricevuto allora da Gino Veronelli, noto giornalista enogastronomico, per individuare un cru di particolare qualità.
Oppure le voci di Sergio Minuto di cantina Moccagatta e dell’anziano Pino Taliano, proprietario di Montaribaldi, che si spingono al lontano 1971, quando - in un’epoca di grandi quantità - si produsse poco, ma molto bene.
O di un altro veterano del Barbaresco Docg, Carlo Giacosa, titolare dell’omonima cantina, che torna con i suoi ricordi al 1970 quando con un tempestivo trattamento in vigna riuscì a prevenire la peronospora, una delle peggiori malattie della vite, e a salvare per tempo la vendemmia.
E ancora chi, come Franco Bianco del Castello di Verduno ricorda il 1982, anno della sua prima produzione di Barbaresco, del matrimonio con una “concorrente” di Barolo, ma anche della gloriosa vittoria dell’Italia ai mondiali di calcio, in Spagna.
Sono in tutto 34 Voci in bianco e nero, racconti di anziani e di più giovani produttori, anche giovanissimi, in una raccolta di video pillole (da 1 a 3-4 minuti) in cui ognuno ricorda liberamente “Un’Annata a Barbaresco”: la sua annata memorabile, dalla più lontana alla più recente, dalla più fortunata alla più difficile, oppure l’annata dei ricordi affettivi e degli avvenimenti personali, professionali e familiari.
La raccolta video Un’Annata a Barbaresco è collegata al progetto Volti di Barbaresco, la mostra fotografica in bianco e nero, permanente, en plein air, in grande formato, allestita intorno alla Torre medievale del piccolo Comune in provincia di Cuneo.
Sono, questi, i Volti dei produttori che hanno reso grande e famoso il Barbaresco Docg nel mondo, una collezione di immagini che sfida il tempo, come i grandi vini: stampate su pvc adesivo polimerico plastificato per resistere anni alle intemperie (forte insolazione, pioggia, umidità).
Il progetto video e fotografico è stato realizzato da Max Rella, fotoreporter, giornalista di viaggi e turismo enogastronomico.
I 34 video, già visionabili agli enoturisti su touch screen dentro il Museo Cavazza, nella Torre di Barbaresco, adesso sono anche online sul canale youtube dedicato a Volti di Barbaresco:
www.youtube.com/channel/UCOh-Tz1pza7ZGAJsxeIDdnQ
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