Cultura

L’Ossigeno di Daniela Marcheschi

Alimenta la fiamma dell'amore per la letteratura, e quest'ultima è mutevole e varia, potente e ricca proprio come l'ossigeno, appunto

10 novembre 2012 | Nicola Dal Falco

Poesia e stampa d’autore insieme in un libro, fatto a mano da Luciano Ragozzino, editore milanese, che verrà presentato domenica, 11 novembre, alle ore 11, alla libreria Ubik di Lucca.

Daniela Marcheschi ha composto Ossigeno, trilogia di acrostici, e Ragozzino ha realizzato un’acquaforte originale, occupandosi anche, come di consueto, della composizione tipografica.

La sua casa editrice, dove nascono i libri all’insegna de Il Ragazzo innocuo, si trova al pianterreno di una ex gelateria, tra via Pasteur e via Guinizelli.

Da anni, è molto di più di una tipografia vecchio stile, che usa ancora i caratteri mobili, assomiglia piuttosto ad un porto franco per poeti, incisori e bibliofili, complice anche la pergola di uva Clinto.

A Lucca, nel corso della presentazione di Ossigeno, tirato al torchio in 50 esemplari,l’autrice e l’editore-incisore firmeranno le copie in libreria.

 

L’INTERVISTA

Che valore ha per Daniela Marcheschi l’acrostico, il “verso estremo” ricavato partendo dalle singole lettera di una parola? Un tempo lo si componeva anche per il suo effetto incantatorio. È soprattutto un esercizio di stile o serve a trovare un ritmo e un’enfasi particolari?

Volevo provarmi nella sfida tecnica e artistica di dire in una forma obbligata, inusuale oggi.
Puntavo ad una ricerca espressiva che consentisse di potenziare il verso, la musica dei significati, attraverso uno schema molto rigoroso, in un intento lontano dal mero esercizio di stile o dall'effetto retorico accattivante.

La parola madre è Ossigeno, declinata in tre acrostici. Come l’ha scelta?

L'idea mi è venuta in seguito all'invito fattomi da Guido Oldani di recitare a Milano alcune mie composizioni, in occasione dell'International World Poetry Day del 2011, una giornata dedicata agli incendi e all'impoverimento dell'aria che respiriamo.
Non volevo leggere testi già pronti, e d'altra parte mi affascinava l'ossigeno come gas, come elemento che muta stato, che è forte, vitale e distruttivo insieme. La scelta dell'acrostico è venuta di conseguenza.

L’editore milanese Il Ragazzo innocuo, incisore e stampatore in proprio, ha lasciato altri lavori per dedicarsi alla composizione di Ossigeno. Il libro, stampato a mano e arricchito con un’incisione di Luciano Ragozzino, è tirato in 50 esemplari. Ha senso un’operazione del genere?

Personalmente trovo molto stimolante il dialogo delle arti fra di loro. Quello poi fra arti figurative e poesia appartiene ad una grande tradizione della nostra cultura, ed è bello che lo si continui, perché solo dallo scambio e dalla varietà disciplinare possono nascere conquiste ulteriori.
Mi sento molto onorata e lieta, che i versi abbiano “incontrato” così profondamente lo spirito di un artista come Luciano Ragozzino. Gli sono grata del tempo e della fatica che ha dedicato alla trilogia di Ossigeno.

In Ossigeno, il primo verso prende avvio dalla parola latina ós, bocca, capace di evocare delle immagine liriche, intime, ma subito dopo, si cambia completamente registro. Pare di ascoltare il racconto di un’origine, l’avvio tormentato di un ciclo. È un elemento a due facce: fa respirare e al tempo stesso permette la combustione?

Sì, mentre scrivevo, e già prima, pensavo all'origine della vita e alla sua varietà, alla sua mutevolezza.
Mi dicevo a voce alta la parola, la scandivo sillabandola piano: “Os-si-ge-no”. Pensavo in libertà ai possibili termini che essa poteva includere - “os” latino, ossia “bocca”; “ossi” -, o ispirare con il suffisso - “geno” (generare).

Lei è saggista e poetessa. Che sia proprio la parola ossigeno a legare le due facce del suo lavoro?

Perché no? Lo stesso ossigeno alimenta la fiamma dell'amore per la letteratura, e quest'ultima è mutevole e varia, potente e ricca proprio come l'ossigeno.

 

Potrebbero interessarti

Cultura

L’olio extravergine di oliva in Guerre Stellari: le ricette della saga

Cuochi come il maestro Marino Pomana hanno sviluppato tecniche di cottura e condimento basate sulle qualità fisico-chimiche dell'olio di oliva, a volte adattamenti funzionali della nostra maionese terrestre

12 luglio 2025 | 10:00 | Vilar Juan

Cultura

Come far innamorare dell’olio di oliva di qualità la Generazione Z

Usare correttamente il linguaggio dei giovani può essere utile per avvicinarli a un mondo, quello dell'olivo e dell'olio, che sentono distanti. Ecco come i Boomer possono avvicinare la Generazione Z all'extravergine

11 luglio 2025 | 13:00 | Giulio Scatolini

Cultura

L'attacco al vino, elemento di cultura e di difesa del territorio

Il comparto vitivinicolo nazionale vale 45 miliardi di euro tra impatto diretto e indiretto, l’1,1% del Pil, con 8,1 miliardi di euro di export, e quasi un milione di occupati in oltre 200.000 aziende

10 luglio 2025 | 14:00 | Giosetta Ciuffa

Cultura

Un nuovo slang per appassionare le nuove generazioni all'olio di oliva

La generazione più destinata a rappresentare il futuro dell'olio extravergine di oliva è di certo la Generazione Z. Con che frasi, legate all’EVO, dovremmo rivolgersi con entusiasmo e ironia ai giovani?

04 luglio 2025 | 11:00 | Giulio Scatolini

Cultura

Scopriamo l'Itrana, varietà pluripremiata in tutti i concorsi oleari nazionali

E' l'anno dell'Itrana e quindi è bene scoprirne il segreto. La scoperta dei profumi e del senso dell'Itrana quando si è cominciato a lavorare le olive verdi, sottocalibri della lavorazione in oliva da tavola "bianca"

26 giugno 2025 | 16:00 | Giulio Scatolini

Cultura

Aprire l'ombrello in casa porta sfortuna, ecco perchè

L’ombrello, dischiuso come quando si usa all’aperto per ripararsi dalla pioggia, porterebbe i pericoli e le insidie che affollano lo spazio esterno all’interno dello spazio domestico. Se una donna raccoglie il suo ombrello caduto, essa resterà zitella

20 giugno 2025 | 13:00 | Giulio Scatolini

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati

Accedi o Registrati