Cultura
Il mio Dio

Un segno di grande apertura verso un nuovo approccio. La ricerca, instancabile, che non finisce mai e che si manifesta ogni volta in qualcosa di imprevisto
28 aprile 2012 | Paola Cerana
LA RICERCA
L’ho cercato nel sapere degli uomini
e ho trovato solo la Scienza.
L’ho cercato nella fantasia dei libri
e ho trovato solo la Poesia.
L’ho cercato nella bellezza delle chiese
e ho trovato solo l’Arte.
L’ho ignorato nel silenzio della Natura
e, finalmente, L’ho trovato.
IL MIO DIO
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Accedi o RegistratiFabrizio Penna
29 aprile 2012 ore 14:04Cara Paola Cerana, il tuo pensiero è molto bello. Ti sei chiesta perchè hai trovato Dio nel silenzio della natura e proprio quando lo stavi ignorando? Secondo me perchè facevi silenzio e non ti aspettavi nulla!
Dio ci parla instancabilmente, ma noi siamo costantemente occupati a parlare con noi stessi e di noi stessi ali altri e magari anche a Lui. Ma visto che Dio non urla occorre un po' di silenzio per ascoltare le sue risposte o i suoi consigli.
La contemplazione della bellezza della natura può essere un mezzo per stupirci e, quindi, momentaneamente azzittirci. Ma la natura non è Dio e non dobbiamo fare l'errore di confondere il creato con il Creatore. Cercare Dio richiede la nostra iniziale volontà, ma il trovarlo non è una capacità umana bensì una grazia, e come tale esige solo un semplice GRAZIE!
Buona ricerca
Paola Cerana
29 aprile 2012 ore 09:29La semplicità sta nell'Amore.
roberto pini
29 aprile 2012 ore 09:07La perfezione sta nella semplicità.
Paola Cerana
29 aprile 2012 ore 08:43Ho avuto questo pensiero una mattina, passeggiando molto presto nel cuore di Roma, mentre Roma ancora dormiva. Nei bellissimi giardini di Villa Borghese regnava un silenzio surreale, solo la voce degli uccelli, le risa dei gabbiani e il cimiare dei pini marittimi accompagnavano le mie riflessioni. Anche lì, poco ontano dalla sapienza e dall'arte, c'è tanto da scoprire e da imparare.
Vincenzo Lo Scalzo
28 aprile 2012 ore 00:39Impronte tese fino al ciglio, attesa e riflessione fino all'incontro che lascia traccia della sintesi...
Paola Cerana
29 aprile 2012 ore 19:00Gentile Fabrizio, anch'io penso d'aver 'sentito' grazie al silenzio. La Natura non è mai muta, infatti.
Ho la sensazione, però, che la grazia dell'ascolto sia un po' simile al talento. Certamente è un dono ma se non lo si alimenta, se non lo si coltiva e non lo si asseconda, rischia di non produrre frutti, d'inaridire senza condurre ad alcuna meta.
Forse anche la grazia ha bisogno il suo tempo per esprimersi e quello che può sembrare un traguardo conquistato, forse altro non è che solo un punto di partenza. E la ricerca continua.
Grazie.