Cultura
Olio Officina Food Festival, la sfida ha inizio
Ormai l’appuntamento è arrivato: sabato 28 e domenica 29 gennaio il mondo dell’olio va in scena nel capoluogo lombardo, a due passi dal Duomo. Cosa c’è da aspettarsi? I tempi sono maturi per un festival dell’olio? Vedremo
21 gennaio 2012 | Maria Carla Squeo
Non si può mancare. E’ un grande evento, ma soprattutto una grande sfida. Un festival vero e proprio, come per altri ambiti culturali: il festival della letteratura, della filosofia, dell’ecenomia, della mente, della creatività.
Non mancano certo gli appuntamenti culturali in Italia, ma questa volta è diverso. Non un’iniziativa tra le tante. E non è nemmeno facile. Un ricco calendario di incontri che si concatenano tra loro, sovrapponendosi.
La domanda è: il mondo dell’olio sarà pronto per questa novità? Lo scopriremo a festival concluso. Intanto ecco alcuni incontri relativi all’area approfondimento scientifico e all’area del salotto culturale.
Chi vuole essere protagonista e assistere all’esordio in scena non amnchi di fare un salto a Milano. Ecco come partecipare: clicca qui.
AREA APPROFONDIMENTI
Tullia Gallina Toschi: Mi piace, non mi piace. La personalizzazione del gusto
Il gusto, non inteso come sapore prodotto da una sostanza, ma, piuttosto come piacere ricavato dal cibo, è legato a molti fattori. Alcuni possono essere messi in relazione alla reale qualità o alla salubrità degli alimenti, altri possono essere frutto di condizionamenti, abitudini, sovraesposizione, pubblicità. In un panorama di molteplicità di stimoli sensoriali e globalizzazione del gusto ci si può chiedere quale atteggiamento tenere e come continuare a essere interpreti di un gusto consapevole e diversificato. “Mi piace” o “Non mi piace”, dunque, ma anche “Continuo a saper assaggiare” piuttosto che “Non ne sono più capace.” Con il “gusto dell’olio” in mente come filo conduttore, Tullia Gallina Toschi indaga non tanto sulla qualità di un alimento ma, più in generale, sulle possibilità offerte dalla “qualità del gusto”.
Giovanni Lercker: Perché le sostanze grasse sono impopolari?
Considerando che i grassi nel passato sono stati in generale la nostra fonte più conveniente di energia, va ricordato che sono anche stati componenti di alimenti di difficile reperimento e, quindi, poco accessibili a tutti. La selezione naturale degli individui, oggi praticamente assente, dava ai più resistenti e ai più robusti possibilità di sopravvivenza maggiori e meno dipendenti da un’alimentazione ottimale. Il cambiamento degli stili di vita ha portato a un’enorme e varia disponibilità di alimenti e quelli a base grassa – spesso più gradevoli al consumo – non sono considerati così preziosi come erano in altri tempi. I modelli estetici che sono profondamente cambiati a causa di diverse nuove scelte, sono stati favoriti anche dalla maggiore possibilità di curare malattie, risolvibili con adatti farmaci oggi disponibili, che invece nel passato erano superate solo dagli individui più robusti e, spesso, più “in carne”. Una rivisitazione del cambiamento avvenuto ci fa capire come le scelte siano oggi più condizionate da fattori estranei ad una corretta alimentazione che da necessità biologiche, come era invece nel passato.
Lanfranco Conte: Qualità e purezza degli extra vergini: chi e come lavora per la loro vera difesa
Gli organismi certificatori e di controllo, nazionali e internazionali, lavorano intensamente applicando il metodo scientifico a difesa della purezza degli oli di oliva. Le normative anti frode non mancano e vengono aggiornate in continuazione. Resta da interrogarsi sugli ostacoli che la ricerca italiana incontra a livello internazionale, e sui livelli di cooperazione e di non cooperazione (cosciente o meno) a livello nazionale. Lo stato dell’arte: uno sguardo retrospettivo ed uno aperto al futuro.
Massimo Cocchi: L’olio extra vergine di oliva in cucina
Uno dei problemi che maggiormente condizionano l’uomo nel rapporto consumo di grassi e salute riguarda le scelte dei grassi, sia per condire a crudo sia per eseguire le fritture. Ancora oggi, infatti, l’informazione di un corretto utilizzo delle sostanze grasse non ha svolto appieno il suo compito e non ha raggiunto la totalità delle persone. Su questa considerazione s’innesca la necessità di esaminare le varie e differenti tipologie di sostanze grasse che possono essere impiegate nell’uso corrente di cucina al fine di rendere accessibile a tutti la possibilità di realizzare una gastronomia di pregio che guardi benevolmente alle esigenze salutistiche delle persone. In questo senso e in questa direzione l’olio extra vergine di oliva e l’olio di oliva “buono” si collocano in una posizione di eccellenza.
Lorenzo Cerretani: Frittura & prefittura
C’è tutto un mondo da scoprire quando si studiano le sostanze grasse, soprattutto quando queste sono sottoposte a stress termici elevati, tipico della frittura. Resta di conseguenza da chiedersi quali siano gli effetti del processo di frittura e prefrittura industriale sulle caratteristiche dei prodotti finiti.
AREA CULTURALE
Bianca Garavelli: Il poema ecologico. Paesaggi e natura in Dante
In tutta la Commedia, la natura è un flusso sotterraneo che percorre come nostalgia l’Inferno, come stupore struggente il Purgatorio, come ricordo sereno il Paradiso. In molti passi Dante si dimostra osservatore attentissimo dei fenomeni naturali, ma soprattutto della bellezza di valli, spiagge, pinete, riflessi di luce sul mare, voli di stormi contro cieli variegati. In questi passi si celebra lo splendore della creazione e l’amore di Dio per le sue creature In alcuni di questi, trovano posto gli ulivi e il prodotto dei loro frutti, l’olio, nutrimento perfetto e simbolo completo della sacralità dei doni della natura.
Beppe Lo Russo: Affamati e sapienti
Poiché consideriamo la follia un’eredità del Romanticismo, e in fatto di creatività crediamo piuttosto all’esercizio di uno spirito critico applicato al duro lavoro dell’apprendimento e dell’esperienza, all’affascinante proclama di Steve Jobs Stay Hungry. Stay Foolish, siate affamati, siate folli, abbiamo preferito la formula affamati e sapienti; per intendere che la conoscenza origina si costruisce attraverso la fame. Partendo dalla singolare riflessione che un biologo e filosofo catalano, Ramon Turrò, svolse nel suo saggio La fame. Origini della conoscenza, pubblicato nel 1911e apparso nella versione italiana solo nel 1949, si che il soggetto che mangia è lo stesso di quello che pensa, giacché, per sovvenire alle necessità dell’organismo, occorre sapere, prima di tutto, quali siano le sostanze del mondo esterno che possono soddisfarle.
Alfonso Pascale: C'è ancora un destino per l'agricoltura?
La società contemporanea si trova oggi ad affrontare l’insicurezza alimentare, la crisi energetica, il depauperamento delle risorse naturali, gli effetti dei cambiamenti climatici, l’intensificazione dei flussi migratori specie verso le aree metropolitane, che sono sfide gigantesche al cui centro si trovano l’agricoltura e i territori rurali. Non siamo perciò dinanzi a un mero settore economico che riguarda solo le imprese agricole e chi vi lavora, ma a un complesso di attività produttive e di spazi vitali che interessano direttamente i cittadini, la qualità delle loro vite, le prospettive per le generazioni future. Si potrebbe affermare, senza alcuna esagerazione, che il modo in cui si uscirà dalla crisi economica dipenderà anche da come verranno affrontati i problemi dell’agricoltura e delle campagne.
Daniela Marcheschi, Guido Conti, Luigi Caricato: L’agricoltura, non l’arcadia
Dobbiamo superare l’idea rinascimentale che vede l’agricoltura ancorata a vecchi schemi di evasione e rifugio. Com’è possibile rilanciare l’agricoltura e il mondo che le ruota intorno? E’ necessario muoversi attraverso un nuovo sguardo offerto dalla letteratura. Ma è veramente possibile raccontare la campagna con occhi nuovi? A partire dall’antologia di racconti Tutti dicono Maremma Maremma, sembra proprio di sì.
Marco Vichi: L’olio dello scrittore
Lo scorso anno il creatore del celebre commissario Bordelli ha riportato nel suo sito internet il seguente appello: “Ho un piccolo campo nel Chianti e a novembre ho raccolto le olive, che erano tantissime. Dunque ho molto olio e mi piacerebbe piazzare l’eccedenza, anche perché non vorrei che una ‘sostanza’ così preziosa andasse perduta”. Come è andata l’olivagione 2011? L’eccedenza pare che quest’anno non ci sia. E’ così? Ma che rapporto può avere uno scrittore con il lavoro della terra?
E INOLTRE
Felice Modica: L’olio in letteratura
Nicola Dal Falco: “Paesaggi”. In versi, per sola voce
Enzo Lo Scalzo: La storia dell’olio attraverso le pubblicazioni a stampa, i musei e il web
Nicola Dante Basile: Olio & Vino. Eccellenze d’Italia prima e dopo la crisi
Enrico Rana e Giuditta Parisi: Indovinando. Le carte del vino
Boris Pangerc: Impulso verde argento. Il cuore in una manciata di terra
Anna Trono: I giacimenti gastronomici, nuova frontiera del turismo
Maria Chiara Zerbi: Paesaggi e prodotti tipici come componenti del patrimonio rurale
Luigi Caricato e Andrea Bertazzi: Presentazione del volume illustrato “Olio di Lago. Garda Dop”, edizioni Mondadori
Marco Vichi: L’olio dello scrittore
Laura Bosio: L’esperienza del cibo nella scrittura di un romanzo
Carmelo Chiaramonte e Laura Bosio: I racconti del caffè

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