L'arca olearia
L'inerbimento dell'oliveto: chiave per il controllo dei parassiti dell'olivo
L'attuazione di un buon inerbimento dovrebbe essere focalizzato, tra gli altri obiettivi, sul controllo fitosanitario, modificando il microclima del suolo, riducendo le oscillazioni termiche e l'umidità relativa, che ostacola lo sviluppo della mosca dell'olivo
15 novembre 2025 | 12:00 | R. T.
Secondo l'Agenzia andalusa per la difesa fitosanitaria (RAIF) l'inerbimento dell'olivo non sarebbe solo utile per la difesa del suolo dall'erosione e per preservare la sostanza organica. Il ruolo ruolo andrebbe decisamente oltre, aiutando a proteggere l'oliveto dai parassiti.
L'inerbimento influenza direttamente il controllo biologico dei parassiti e delle malattie modificando il microclima, promuovendo la biodiversità funzionale e bilanciando le popolazioni di insetti e patogeni.
Infatti, l'inerbimento funge da infrastruttura ecologica naturale, offrendo riparo, cibo e habitat alternativi ai nemici naturali dei parassiti. Non solo incoraggiano la presenza di predatori – coccinelidi, crisopidi o sirfidi – e parassitoidi – Trichogramma spp. o Aphidius spp. – che aiutano a regolare le popolazioni di afidi o acari.
L'attuazione di un buon inerbimento dovrebbe essere focalizzato, tra gli altri obiettivi, sul controllo fitosanitario, contribuendo a interrompere i cicli biologici dei parassiti offrendo piante ospiti alternative. Modificando anche il microclima del suolo, riducendo le oscillazioni termiche e l'umidità relativa, che ostacola lo sviluppo di ditteri (come la mosca dell'olivo) o larve di scarabeo.
Non tutti gli inerbimenti dell'olivo sono uguali: guida alla scelta
La selezione delle specie è un passo decisivo. Le più adatte sono quelle che non sono ospiti di patogeni comuni dell'olivo e che, allo stesso tempo, beneficiano la fauna ausiliaria. Tra i più consigliati ci sono le leguminose (Vicia sativa, Trifolium spp.) e le poligonacee (Fagopyrum esculentum, Coriandrum sativum).
La semina dovrebbe essere fatta in autunno (tra settembre e novembre), con una lavorazione superficiale che non danneggia le radici del raccolto. È consigliabile farlo su strade alternative, per mantenere l'accessibilità e ridurre la concorrenza idrica. Inoltre, è consigliabile utilizzare una densità di semina moderata che consenta una buona aerazione ed evita l'umidità in eccesso, condizione favorevole per le malattie crittogamiche.
Con l'arrivo della primavera, è consigliabile cancellare o incorporare la copertura della vegetazione prima della fioritura, al fine di controllare i vettori, evitare la concorrenza e ridurre l'umidità. Tuttavia, le specie nettarifere come Phacelia tanacetifolia o Borago officinalis, che sostengono le popolazioni di impollinatori e la fauna ausiliaria, possono essere mantenute.
L'inerbimento dell'olivo ben implementato e gestito, rappresenta uno strumento agroecologico chiave per l’uliveto del futuro. Promuove l'autoregolamentazione biologica, migliora la salute del suolo e contribuisce a ridurre gli input chimici, rafforzare l'equilibrio del sistema agroecostemico e garantire una produzione più sostenibile e resiliente.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
L'olio venduto a scaffale è davvero extravergine di oliva? Gli oli a basso costo spesso provengono da processi di produzione meno controllati
Se non c’è fiducia del consumatore l’unico motivo di guida diventa il prezzo a scaffale. La tensione di un continuo ribasso dei prezzi dell’olio extravergine di oliva porta a ridurre la qualità, intrinseca e percepita. Una spirale senza fine e un disallineamento tra le aspettative dei consumatori e la qualità effettiva del prodotto
14 novembre 2025 | 17:30
L'arca olearia
Oliveto superintensivo: quando conviene e quando no
La vera incognita nella proposta di produzione olivicola superintensiva è la capacità di raggiungere il pieno potenziale produttivo degli alberi per un periodo di tempo sufficientemente lungo. L’analisi tecnico-agronomica deve precedere quella economica
14 novembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
Il dolore muscolo-scheletrico tra i raccoglitori di olive italiani: impatto reale e percezione
La gestione non farmacologica e la prevenzione del dolore muscoloscheletrico per i raccoglitori di olive si basano sull'educazione all'acquisizione di competenze di autogestione, tra cui adeguamenti della dieta, attività fisica ed esercizio fisico
14 novembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Il profilo degli acidi grassi dell'olio d'oliva in risposta alla concimazione organica
La ricerca continua a sperimentare per ottenere un migliore contenuto di acidi grassi desiderabili come l'acido oleico utilizzando fertilizzanti compatibili con il sistema di produzione biologico
14 novembre 2025 | 13:00
L'arca olearia
I prezzi dell’olio extravergine di oliva italiano sono crollati: chi e perché ha rovinato il mercato
Ci si attende a breve un rimbalzo delle quotazioni dell’olio extravergine di oliva nazionale dopo due settimane di follia sul mercato. Ecco il motivo per cui le quotazioni all’ingrosso sono precipitate di 2 euro/kg in dieci giorni. Ecco cosa è accaduto
13 novembre 2025 | 16:00 | Alberto Grimelli
L'arca olearia
Basta una pioggia perchè l'olio non sia più extravergine di oliva
Lo stoccaggio delle olive prima della frangitura è determinante ai fini della qualità. Non è solo una questione di tempo o di temperatura di stoccaggio, anche una pioggia può cambiare la qualità dell'olio di oliva che verrà prodotto
13 novembre 2025 | 14:00