L'arca olearia
Le foglie di olivo contro le malattie del colon e del rene

Le molecole bioattive isolate da sottoprodotti della fileira oleicola, come le foglie di olivo, possono avere un ruolo significativo come integratori per trattare i disturbi caratterizzati da crescita cellulare anomala e le malattie croniche
02 settembre 2025 | 16:00 | C. S.
Le foglie d’olivo, considerate un sottoprodotto, stanno emergendo come fonte promettente di polifenoli, composti bioattivi con potenziali benefici per la salute. Recentemente sono state sviluppate diverse strategie per il recupero dei sottoprodotti e per la loro trasformazione in risorsa, nell'ottica dell'economia circolare. Le acque di vegetazione olearie (Olive Mill Waste Waters, OMWW) sono ricche di composti polifenolici e la Bioenutra s.r.l., un’azienda pugliese operante nel settore delle biotecnologie con sede a Ginosa (TA) si occupa di recuperare le OMWW e, sottoponendole a un processo produttivo brevettato, ne estrae un composto arricchito in polifenoli in formulazione liquida o granulare: il MOMAST®.
I trattamenti con il MOMAST® inducono una riduzione dei livelli di espressione e della funzionalità dell'acquaporina 3 (AQP3) in cellule tumorali di adenocarcinoma colorettale umano. Inoltre, il MOMAST® interviene nella regolazione di processi chiave della progressione tumorale come la transizione epitelio-mesenchimale.
Questi risultati suggeriscono potenziali applicazioni terapeutiche del MOMAST® nei disturbi legati a una crescita cellulare anomala. Inoltre è stato dimostrato che il MOMAST® ha anche effetti benefici nel mitigare il danno renale indotto dall'esposizione a lungo termine alla tossina uremica p-cresol associata alla progressione della malattia cronica renale (CKD).
Una tesi di dottorato dell'Università di Bari ha dimostrato per la prima volta che l'esposizione al p-cresol è associata a un incremento dei livelli di espressione e della funzionalità dell'AQP7. Questi effetti sono contrastati dal MOMAST®, suggerendo potenziali applicazioni del composto come coadiuvante nel contesto della CKD.
E' stata effettuata la caratterizzazione dei polifenoli presenti nell’OLE (Olive Leaf Extract), un estratto delle foglie d’olivo nonché ulteriore prodotto di scarto, al fine di individuare quali delle suddette molecole possano agire come agonisti selettivi del Calcium Sensing Receptor (CaSR). Il CaSR è una proteina cruciale che regola i livelli di calcio e svolge un ruolo significativo nelle vie di segnalazione in condizioni fisiologiche e patologiche. È stato descritto come l'acido p-cumarico sia in grado di prevenire il riassorbimento di acqua indotto dalla vasopressina attivando il CaSR, offrendo un nuovo meccanismo per gestire l'equilibrio idrico e trattare i disturbi correlati a esso. L'attivazione del CaSR porta a una riduzione dell'espressione e della funzionalità dell'AQP2. In un modello in vivo di topi knock-in per il CaSR che mimano l'ipocalcemia autosomica dominante, abbiamo osservato una pronunciata down-regolazione dell'espressione dell’AQP2, probabilmente dovuta a un aumento nella sua degradazione.
Contestualmente, sono stati osservati livelli elevati di p38-MAPK, ATF-1 e del miR-137 che ha come target l’AQP2. I trattamenti con uno specifico calcilitico (il JTT-305) invertono questi effetti migliorando la funzionalità renale. Infine, è emerso che la terapia con il litio, comunemente impiegata nel trattamento dei disturbi mentali, è associata ad alterazioni della funzionalità renale. Tuttavia, il litio è notoriamente responsabile dell’insorgenza di una forma acquisita di diabete insipido nefrogenico.
E' stato dimostrato che il tamoxifen, un modulatore del recettore degli estrogeni, contrasta: a) la diminuzione della necroptosi indotta dal litio; b) l'allungamento dei ciglio primario; c) l'aumento della resistenza transepiteliale indotta dal litio. Complessivamente gli studi condotti evidenziano che le molecole bioattive isolate da sottoprodotti olivicoli possono avere un ruolo significativo come integratori per trattare i disturbi caratterizzati da crescita cellulare anomala e le malattie croniche.
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