L'arca olearia
L’inspiegabile marciume che colpisce le olive in Puglia
I cambiamenti climatici possono favorire la diffusione di nuovi agenti patogeni, come quelli trovati a Monopoli. Le infezioni di Sclerotinia sclerotiorum in agguato
06 settembre 2024 | R. T.
I marciumi delle olive sono uno de problemi più temuti dagli olivicoltori perché difficilmente controllabili, una volta che l’infezione è avvenuta e i sintomi conclamati, e perché portano a perdite quali-quantitative significative.
Le infezioni fungine più conosciuto sulle olive sono la lebbra dell’olivo, causata da Colletotrichum, e la fusariosi, causata da Fusarium spp.
Recentemente altri funghi si stanno però avvicinando minacciosi all’olivo, causando marciumi del frutto.
Scoperto nel 2015 a Monopoli ma apparso anche recentemente in Puglia è un’infezione fungina che causa sintomi simili a quelli di Camarosporium dalmaticumm ovvero il fungo portato dalla cecidomia delle olive.
L’infezione si presenta con aree disidratate e infossate sulle olive ma senza micelio osservabile e l’agente causale è Sclerotinia sclerotiorum.
S. sclerotiorum è un patogeno fungino necrotrofico con un'ampia gamma di ospiti che comprende molte specie vegetali di importanza economica. Viene controllato principalmente con l'uso di fungicidi e la rotazione delle colture annuali, ma sono state segnalate anche strategie di controllo biologico, principalmente grazie a batteri antagonisti.
Tale patologia fungina da molti fattori ambientali che determinano la sopravvivenza della sclerotia e la diffusione delle ascospore, perché le piante sono principalmente infettate dalle ascosponze trasportate dall'aria dalla germinazione carpogenica.
L’identificazione di Sclerotinia sclerotiorum su olivo nel 2015
Il primo impianto colpito da questo fungo era un piccolo impianto a Monopoli delle varietà Frantoio e Picholine.
L’identificazione è avvenuta ad opera dell’Università di Reggio Calabria. La patogenicità del fungo è stata acclarata.
Per confermare i postulati di Koch, 20 frutti di oliva sani di entrambe le cv. Leccino e Picholine sono stati sterilizzati in superficie come descritto sopra, lavati due volte con acqua distillata sterile, asciugati all'aria e feriti nella zona equatoriale con uno spillo (0,5 mm di diametro). Le olive sono state inoculate ponendo un tappo di agar PDA (5 mm di diametro) di micelio in crescita attiva di uno degli isolati su ciascuna ferita. Un tappo di agar sterile è stato posto sullo stesso numero di drupe di olivo come controllo. Dopo 7 giorni di incubazione a 20°C in una camera umida, sono stati osservati sintomi di marciume sul 75 e 60% dei frutti inoculati delle cv. Leccino e Picholine, rispettivamente.