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Argirium SUNc: al via la sperimentazione su olivo a Brindisi contro Xylella fastidiosa

Argirium SUNc: al via la sperimentazione su olivo a Brindisi contro Xylella fastidiosa

Dopo la presentazione nel 2023, programmate le prove sperimentali per il trattamento endoterapico con un nuovo nano materiali dell'Università D'Annunzio di Chieti e Pescara

27 agosto 2024 | R. T.

Si chiama Argirium SUNc il nuovo nano materiale in grado di agire efficacemente su molti patogeni sia batterici che fungini, responsabili di molte patologie sia in campo medico che in fitopatologiasviluppato e provato, in vitro, dall'Università di Chieti e Pscara, anche contro Xylella fastidiosa.

"Possiamo ritenere a ragione - ha commentato il ricercatore Luca Scotti - che da oggi la Xylella, questa patologia che tanto preoccupagli olivicoltori, sia trattabile efficacemente e che Argirium SUNc possa offrire una reale e concreta soluzione al problema".

Il 29 dicembre scorso si è svolto un importante incontro presso l’Aula Consiliare del Comune di Carovigno (Br), intitolato “Un promettente nanomateriale per combattere la Xylella”. Organizzato dall’A.C. di Carovigno (Br), l’evento ha visto la partecipazione di numerosi olivicoltori provenienti da tutta la provincia brindisina e oltre.

Proprio il Prof. Luca Scotti, capo del gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Mediche Orali e Biotecnologiche dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ha presentato il suo innovativo nanomateriale, Argirium SUNc, capace di contrastare diversi batteri gram negativi e positivi.

Poi il 14 febbraio l'audizione alla Camera dei Deputati su Xylella fastidiosa che ha dato impulso al programma di sperimentazione in campo.

La sperimentazione nelle fasi iniziali è già iniziata e riguarda olivi nelle campagne tra Carovigno e Ostuni, provincia di Brindisi, e sarà condotta dalla Società Agrin, sotto la guida del ministero dell’Agricoltura e del direttore scientifico Stefano Convertini e in collaborazione con l’Università di Bari. Nel team multidisciplinare partecipano esperti fitosanitari biochimici e microbiologi.

Argirium SUNc: la ricerca scientifica

La principale misura adottata a livello mondiale per gestire le malattie batteriche delle piante si basa sull'applicazione di composti di rame, che sono spesso parzialmente efficaci per la frequente comparsa di ceppi batterici resistenti al rame e hanno sollevato preoccupazioni per la loro tossicità per l'ambiente e l'uomo. Pertanto, vi è una crescente necessità di sviluppare nuove strategie rispettose dell'ambiente, efficienti e affidabili per il controllo delle malattie batteriche delle piante, e tra queste, l'uso di nanoparticelle sembra promettente.

Uno studio dell'Università D'Annunzio ha avuto lo scopo di valutare la fattibilità di proteggere le piante dagli attacchi di batteri fitopatogeni gram-negativi e gram-positivi utilizzando nanocluster d'argento sintetizzati elettrochimicamente (ARGIRIUM-SUNCs) con una dimensione media di 1,79 nm e caratterizzati da stati ossidativi rari (Ag 2+/3+).

ARGIRIUM-SUNCs ha fortemente inibito la crescita in vitro (concentrazione efficace, EC 50, meno di 1 ppm) e la formazione di biofilm di Pseudomonas syringae pv. pomodoro e dei batteri della quarantena Xanthomonas vesicatoria, Xylella fastidiosa subsp. pauca e Clavibacter michiganensis subsp. michiganensis. Inoltre, i trattamenti con ARGIRIUM-SUNC hanno anche provocato l'eradicazione del biofilm per P. syringae pv. pomodoro, X. vesicatoria e C. michiganensis subsp. michiganensis. Il trattamento delle piante di pomodoro tramite assorbimento della radice con ARGIRIUM-SUNCs (10 ppm) non è fitottossico e protetto (80%) delle piante contro gli attacchi di pomodoro P. syringae pv.. ARGIRIUM-SUNCs a basse dosi ha indotto effetti hormetici su P. syringae pv. pomodoro, X. vesicatoria e C. michiganensis subsp. michiganensis e sulla crescita della radice di pomodoro.

L'uso di ARGIRIUM-SUNC nella protezione delle piante da batteri fitopatogeni è una possibile misura di controllo alternativa.

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