L'arca olearia
Gemme a fiore e mignola dell'olivo a rischio con il ritorno del freddo

Non è facile stimare la temperatura soglia al di sotto della quale si hanno danni da congelamento ad alcuni organi sensibili dell'olivo, come la mignola e le gemme a fiore. Il danno potenziale dipende anche molto dal periodo di acclimatazione e dalla velocità della discesa termica
19 aprile 2024 | R. T.
In questi giorni le temperature si stanno abbassando sensibilmente anche se in poche zone olivicole d'Italia si sta andando a temperature prossime allo zero o addirittura sotto zero.
Nessun pericolo per l'olivo, che riesce a ben tollare temperature basse ma qualche pericolo vi può essere per le gemme a fiore e la mignola.
In generale la ricerca scientifica si è sempre concentrata sugli stress da caldo in fioritura e non per i ritorni di freddo che sono assai meno frequenti quando avviene la mignolatura e poi la fioritura dell'olivo.
In generale bisogna distinguere tra stress da raffreddamento e stress da congelamento.
Nello stress da raffreddamento si ha una diminuzione dell'efficienza metabolica già a temperature sotto i 10 gradi centigradi. La temperatura critica associata alla respirazione e al mantenimento del potenziale di membrana (potenziale elettrico esistente tra esterno e interno della cellula) vraria da i 7,5 e i 12,5 gradi secondo la varietà e l'organo interessato.
Ne risulta che, in questi giorni, l'olivo sta subendo un moderato stress da raffreddamento in molte aree d'Italia ma in poche vi è un effettivo rischio di congelamento, che si verifica quando le temperature scendono sotto zero.
La formazione di ghiaccio sulla chioma dell'olivo raramente è dannosa, a meno non si verifichi il cosiddetto gelicidio, ovvero un brusco calo termico accompagnato da forte vento. L'effetto del congelamento diventa pericoloso quando le temperature hanno un effetto all'interno dei tessuti e più propriamente sulla soluzione intracellulare. Generalmente, quando il freddo non è repentino ma graduale, si ha un fenomeno osmotico, ovvero il passaggio di acqua dalla soluzione intracellulare a quella extracellulare, che comporta una concentrazione della soluzione intracellulare, con conseguente maggiore resistenza alle basse temperature.
E' questa la ragione per cui non è facile stimare la temperatura soglia al di sotto della quale si hanno danni da congelamento ad alcuni organi sensibili dell'olivo, come la mignola e le gemme a fiore.
Gemme a fiore e mignola dell'olivo a rischio con il ritorno del freddo
Sono molti i fattori che concorrono al danno da congelamento, come stato vegetativo, nutrizionale e sanitario dell'olivo, la sua età, l'esposizione dell'oliveto, l'umidità dell'aria, la durata delle minime termiche, la velocità di discesa delle temperature, la velocità e direzione del vento.
La complessità di definire una soglia termica precisa per le mignole e le infiorescenze dell'olivo è stata anche evidenziata da una ricerca dell'Università delle Marche presentata “IX International Olive Symposium” nel settembre 2023 che evidenziava come, paradossalmente, oliveto esposti a nord avessero subito meno danni di un oliveto esposto a sud al presentarsi di gelate tardive. Lo stato vegetativo quiescente dell'oliveto esposto a nord potrebbe aver influito.
L’11 aprile 2022 in diverse zone della regione Marche sono state registrate temperature notturne intorno allo zero, con infiorescenze già sviluppate.
I ricercatori, in base all'analisi delle temperature e dai danni registrati negli oliveti considerati, concludono che 2° C rappresentano probabilmente la temperatura soglia al sotto della quale si possono avere danni a fiori ed infiorescenze.
Il danno potenziale, però, dipende anche molto dal periodo di acclimatazione e dalla velocità della discesa termica, tipicamente durante la notte.
Stante la necessità di un'analisi puntuale in ciscun areale produttivo, anche considerando che la ricerca scientifica citata ha verificato differenze nel danno subito anche a distanza di solo un chilometro di distanza, avvalendoci delle grafiche di 3BMeteo possiamo asserire che la nottata con le minime termiche più accentuate è stata quella del 22 aprile.
In questa nottata le temperature soglia citate sono state raggiunte solo nella fascia appenninica dell'Italia centrale e meridionale, con le regioni più colpite che paiono essere alcune fasce di Umbria, Marche e Abruzzo dove è utile verificare prontamente la situazione.
Bibliografia
Zucchini, M., Lodolini, E.M., Giorgi, V., Gobbi, L., Valverde, P., Neri, D. 2023. Response of different olive cultivars to late frosts in the Marche region (Italy). IX International Olive Symposium 2023, Davis (CA-USA), 10-14 September, 2023.
Fiorino, P., and S. Mancuso. "Differential thermal analysis, supercooling and cell viability in organs of Olea europaea at subzero temperatures." Advances in horticultural science 14.1 (2000): 23-27.
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