L'arca olearia
La diversa concimazione dell’olivo nelle annate di carica e di scarica

La concimazione dell’olivo è spesso considerata poco importante nel controllo dell’alternanza di produzione, eppure le esigenze della pianta in azoto, fosforo e potassio sono diverse tra annata di carica e di scarica
23 febbraio 2024 | R. T.
La concimazione dell'olivo può avere un importante peso nel ridurre l'alternanza di produzione, attraverso il conbtrollo dei fabbisogni di elementi minerali.
Molte cultivar di olivo sono infatti caratterizzate da alternanza di produzione che può essere considerato un meccanismo omeostatico dei singoli alberi per bilanciare gli sforzi riproduttivi e le esigenze di sopravvivenza per la crescita vegetativa.
L'anno con elevata produzione è definito "di carica", mentre l'anno con basso carico di frutti è definito "di scarica".
I semi in via di sviluppo dell'olivo sono noti per inibire la crescita vegetativa estiva e di impedire l'induzione floreale nelle gemme esistenti, pertanto, dopo un anno "di carica", gli alberi non hanno un numero sufficiente di gemme floreali per il seguente ciclo riproduttivo.
L'alternanza di produzione provoca ampie fluttuazioni della produttività con conseguente variabilità dei prezzi sul mercato dell'olio d'oliva. In un sistema più sostenibile, l'obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre al minimo l’alternanza di produzione.
La potatura, l'epoca di raccolta, la concimazione e l'irrigazione possono contribuire insieme alla riduzione dell’alternanza. Tra queste pratiche agronomiche spesso è considerata minoritaria proprio la gestione della fertilizzazione nel controllo dell’alternanza di produzione.
In generale, un programma di concimazione razionale è influenzato da molti fattori, come la cultivar, le condizioni pedoclimatiche e il fatto che gli alberi si trovino o meno in una fase di crescita. I frutti dell'olivo in via di sviluppo richiedono un continuo apporto di fotosintetati o di elementi minerali, in competizione con foglie e fusti.
Nell'annata "di carica", le riserve immagazzinate in altri tessuti o organi vengono mobilitate verso i fiori per la produzione di una grande quantità di grani di polline necessari per il processo di impollinazione.
Una buona nutrizione è quindi tanto più importante in condizioni di oliveti in asciutta, dove il fabbisogno irriguo non è un elemento controllabile.
La diversa concimazione dell’olivo nelle annate di carica e di scarica
E’ quindi importante capire il bilancio annuale dei macroelementi sia l'attività fotosintetica netta in annate di carica e di scarica.
La crescita dei germogli è molto più elevata nell'anno "di scarica" rispetto a quello "di carica" (+11,70 cm contro +2,60). Il tasso di fotosintesi netta è stato è stato molto più alto nell'anno "di scarica" rispetto all'anno "di carica" e i valori più alti sono stati osservati in primavera, quando c'è un'intensa crescita vegetativa.
Sono state osservate differenze per gli elementi minerali tra gli anni “di carica” e “di scarica”.
L'azoto si è accumulato nelle foglie soprattutto in primavera nell'anno “di scarica”, mentre valori elevati di azoto sono stati rilevati anche alla fine dell'estate nell'anno “di carica”.
Di conseguenza, la concimazione con azoto può essere effettuata a febbraio-marzo e possibilmente dopo il raccolto (novembre-dicembre) per essere utilizzata allo sbocciare dei germogli nella stagione successiva. Ovviamente un’eventuale concimazione azotata invernale dovrà essere preferibilmente attuata con concimi organici, o comunque a lento rilascio (per esempio forma ureica) per garantire che la mobilizzazione avvenga effettivamente solo alla ripresa vegetativa. E’ anche bene sapere che la concimazione di febbraio-marzo, in condizioni di siccità, può portare alla mobilizzazione degli elementi minerali con notevole ritardi rispetto al periodo di concimazione, con conseguenza di rendere effettivamente disponibili gli elementi minerali sono a mignolatura.
È stata riscontrata anche una differenza tra le concentrazioni fogliari di fosforo negli anni “di carica” e “di scarica” dalla fioritura all'allegagione, con i valori più bassi nell'anno “di carica”, in particolare in giugno-luglio. Sarebbe opportuno un apporto di fosforo in autunno-inverno e parzialmente in primavera-estate, in particolare in un anno “di carica”.
Il potassio si è accumulato nelle foglie nell'anno "di carica” dalla primavera all'estate, quindi può essere necessario un apporto di potassio in gennaio-febbraio, prima della nuova vegetazione, per gli alberi sia nell'anno “di carica” sia nell'anno “di scarica”. Può essere necessario per sostenere e implementare l'attività dell'apparato radicale e la successiva crescita dei germogli (anno “di scarica”) e lo sviluppo dei frutti (anno “di carica”).
Gli elementi nutritivi dovrebbero essere applicati agli olivi quando necessario, tenendo conto del fatto che gli alberi si trovano in annata "di carica" o "di scarica".
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