L'arca olearia
La lebbra dell'olivo colpisce più l'Arbequina della Frantoio
Una ricerca uruguaiana mostra come con incidenze superiori al 13% di lebbra dell'olivo sui frutti, l'olio ottenuto da Arbequina non possa essere classificato come extra vergine. Per la varietà Frantoio questa percentuale sale al 50%
02 marzo 2018 | R. T.
In taluni contesti climatici la lebbra dell'olivo dovuta a Colletotrichum acutatum può essere un grave problema, non solo per diminuzioni della produttività dell'oliveto ma anche per il declassamento dell'olio ottenuto.
Le condizioni meteorologiche (pioggia, elevata umidità relativa dell'aria, temperatura dell'aria superiore a 20 °C) e la mancanza di efficaci strategie di controllo chimico possono compromettere la produzione di olio d'oliva.
Una ricerca uruguaiana ha indagato sulla suscettibilità varietale sulla qualità dell'olio ottenuto da olive affette da lebbra.
Per stabilire le soglie entro cui è possibile produrre extra vergine da olive infettate da Colletotrichum acutatum i ricercatori hanno esaminato, nel corso di tre annate, olive con incidenza della malattia variabile per le cultivar Arbequina e Frantoio.
Le partite sono state preparate con olive sane mescolate con olive infettate artificialmente, dopo inoculazione con una sospensione conidiale di Colletotrichum acutatum e incubate per 5-7 giorni a 24 °C.
Il contenuto di olio, il contenuto d' acqua e l'indice di maturità sono stati determinati prima dell'estrazione dell'olio.
Successivamente, l'olio ottenuto è stato analizzato per determinare l'acidità libera, il valore di perossidi, l'assorbanza in UV e il contenuto totale di composti fenolici.
Il parametro maggiormente influenzato è stato l'acidità libera, che risultava inferiore al limite di legge (0,8%), con indicidenza della malattia non superiore al 13% per Arbequina e 50% per la Frantoio.
Gli oli sono poi stati sottoposti all'esame organolettico, evidenziando come i valori soglia andrebbero ridotti per poter considerare il prodotto ottenuto realmente extra vergine.
L'Arbequina, quindi, risulta molto più sensibile della Frantoio ai danni qualitativi da lebbra, evidenziando la necessità di un controllo più accurato di questo patogeno in contesti climatici favorevoli allo sviluppo di Colletotrichum acutatum.
Bibliografia
Carolina Leoni, Juliana Bruzzone, Juan José Villamil, Cecilia Martínez, María José Montelongo, Oscar Bentancur, Paula Conde-Innamorato, Percentage of anthracnose (Colletotrichum acutatum s.s.) acceptable in olives for the production of extra virgin olive oil, Crop Protection, Volume 108, 2018, Pages 47-53, ISSN 0261-2194
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