L'arca olearia
Sfruttare il massimo potenziale produttivo dell'olivo, senza incorrere nell'alternanza
L'olivo riesce a compensare una riduzione del carico di frutti con una maggior rapporto polpa/nocciolo e un incremento del tenore in olio. Oltre un ottimale livello di produzione, però, l'anno successivo si ha una significativa riduzione della produttività. L'esperienza sulla varietà Frantoio
25 agosto 2017 | R. T.
Un interessante studio cileno, su piante di varietà Frantoio, ha permesso di identificare, nelle condizioni climatiche e agronomiche date, il massimo potenziale produttivo delle piante, limite oltre il quale l'olivo va in alternanza.
L'oliveto preso in esame, sesto 6 x 4 metri, si trova a Cholqui, un'area semi arida, con clima Mediterraneo e una piovosità di 330 m all'anno. L'oliveto è condotto in biologico ed è dotato di impianto di irrigazione per un consumo idrico complessivo di 4000 metri cubi ad ettaro all'anno.
I ricercatori cileni hanno cercato di comprendere come limitare l'alternanza di produzione, ovvero se esistesse un carico produttivo limite oltre il quale l'alternanza di produzione si instaurasse.
Per far questo hanno analizzato due campagne olearie consecutive, caratterizzate da alternanza di produzione.
Nell'anno 2011/12 la produzione media a pianta era stata di 6,3 kg/ha mentre nel 2012/13 di 28,2 kg/pianta con una produzione di olio a pianta rispettivamente di 0,66 kg/pianta e 2,15 kg/pianta.
Come immaginato il carico di frutti influenza pesantemente le variabile studiate, con particolare riferimento a rapporto polpa/nocciolo, quantità di olio nel frutto, peso dell'oliva e della polpa, carico produttivo di frutti e di olio.
I ricercatori hanno effettuato le prove anche analizzando il comportamento di piante che, negli anni di riferimento, hanno avuto produzioni diverse nel 2012/13, in particolare dividendole in gruppi omogenei (13-14,5 kg/albero, 17-25 kg/albero, 27-35 kg/albero).
In questo modo i ricercatori hanno notato che, fino a una produttività di 18 kg/pianta, il tenore di olio per chilo di frutti incrementa, per poi scendere oltre questa soglia del 39%, con un chilo di olio per chilo di frutti che scende dal tasso dello 0,09 a quello dello 0,035.
Tenendo conto di queste osservazioni, i ricercatori hanno ipotizzato che il massimo potenziale produttivo dell'olivo, nelle condizioni date, fosse compreso tra i 15 e i 19 kg/pianta di olive, ovvero dai 62 ai 79 quintali ad ettaro.
Sarebbe questo il potenziale massimo produttivo oltre la cui soglia, per ragioni genetiche, agronomiche e ambientali, la produttività cala innescando l'alternanza di produzione.
Al di là dei singoli dati e delle valutazioni dei ricercatori cileni, è che, proprio in un contesto di agricoltura altamente competitiva e “industriale”, venga introdotto il concetto di potenziale massimo produttivo, privilegiando una produttività costante a scapito della massima produzione.
E' evidente quindi la volontà di andare oltre il rincorrere della massima produttività, riconoscendo dei limiti colturali all'olivo, per andare incontro a modelli territoriali che tengano conto della massima produttività annuale in relazione a fattori genetici, ambientali e agronomici.
Bibliografia
Víctor Beyá-Marshall, Thomas Fichet, Crop load regulates the next season’s crop potential and fruit components in Frantoio olive trees ( L.), Scientia Horticulturae, Volume 215, 2017, Pages 149-156, ISSN 0304-4238
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Composizione dell'olio d'oliva in funzione della nutrizione delle piante di azoto, fosforo e potassio
La composizione dell'olio è stata significativamente influenzata dai livelli di fosforo e azoto, mentre i livelli di potassio hanno avuto solo un effetto minore. Gli effetti sommari sulla resa e la composizione dell'olio dovrebbero essere considerati
22 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Bag-in-box: il miglior mondo per preservare l'olio extravergine di oliva a casa
L'imballaggio bag-in-box ha meglio conservato il profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva rispetto all'acciaio inossidabile. Collegata l'amarezza con l'oleuropeina e l'oleaceina, la pungenza con l'oleocantale e l'astringenza con oleaceina e oleocantale
21 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
Quali progressi contro Xylella fastidiosa?
Ancora poche speranze di cura, ma sperimentazioni in corso su soluzioni di biocontrollo come i batteri endemici xilemici, i peptidi bioattivi e i cocktail di microrganismi. Valutazioni su olivi meno sensibili a Xylella fastidiosa
21 dicembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
Una campagna olearia più povera del previsto e forte incertezza sul mercato dell’olio di oliva
Si cominciano a ridimensionare i numeri della campagna olearia 2025/26. Le rese più basse fanno temere una produzione da non più di 1,3 milioni di tonnellate in Spagna, mentre la Grecia potrebbe scendere sotto le 200 mila tonnellate. In Tunisia previste non più di 450 mila tonnellate. Gli operatori alla finestra
19 dicembre 2025 | 16:00 | Alberto Grimelli, Marcello Scoccia
L'arca olearia
L'effetto della selenite di sodio sulla produttività dell'olivo e sulla biofortificazione e qualità dell'olio extravergine di oliva
Il selenio si distingue come particolarmente importante per la salute umana grazie alla sua capacità di migliorare l'azione antiossidante ma può anche migliorare l'adattamento degli olivi agli eventi climatici estremi
19 dicembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
L'effetto degli squilibri nutrizionali di azoto e potassio sulla verticilliosi dell'olivo
Le osservazioni sul campo rivelano che l'eccesso di azoto o gli squilibri di azoto-potassici favoriscono le epidemie di verticilliosi dell'olivo. Effetti diversi a seconda della forma di azoto, nitrica o ammoniacale
19 dicembre 2025 | 14:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati