L'arca olearia
L'illuminazione della chioma è fondamentale per un'alta resa in olio
Il contenuto in olio è più alto nelle olive più esposte alla luce. Quelle più ombreggiate, viceversa, sono quelle che si imbibiscono più velocemente di acqua. Aumenta la dimensione delle cellule ma non il loro numero negli olivi ben illuminati
28 aprile 2016 | R. T.
L'olivo ha bisogno di aria e luce. Un vecchio ritornello ripetuto spesso dai coltivatori più anziani, memori degli insegnamenti tramandati di generazione in generazione.
Se i cambiamenti climatici in corso stanno cambiando modelli e previsioni, sole e aria rimangono gli alleati principali dell'olivo, come conferma anche una recente ricerca dell'Università di Cordoba che si è concentrata sull'andamento della crescita del frutto, sull'accumulo di olio e di acqua in ragione dell'illuminazione della chioma e delle stesse olive.
Sesti sempre più intensivi richiedono infatti uno studio più accorto della fisiologia della pianta per comprendere le dinamiche a carico del mesocarpo, ovvero della polpa dell'oliva.
Fenomeni determinanti ai fini della produttività dell'oliveto.
I ricercatori spagnoli hanno scoperto che, indipendentemente dall'orientamento dei filari (nord-sud o est-ovest), il peso dell'oliva e il suo contenuto in olio erano soprattutto correlati con l'altezza della pianta.
Le olive in posizione basale erano meno ricche di olio, e anche meno pesanti, di quelle che stavano in cima alla pianta. La progressione dal basso verso l'alto, in termini di peso e contenuto in olio, è quasi lineare.
Al contrario le olive sulle porzioni basse della chioma erano mediamente più ricche in acqua.
Se l'influenza sulla polpa (mesocarpo) dell'oliva è evidente, non lo è per il nocciolo (endocarpo) dove non sono state riscontrate differenze significative in termini di peso, grandezza e composizione.
La differenza di “comportamento” tra le olive nella parte apicale e quelle nella parte basale può essere spiegata anche in ragione dei diversi rapporti sink-source delle porzioni dell'albero. E' noto che la cima dell'albero funziona da sink, “pompa”, attraendo i nutrienti e favorendo la crescita delle olive in quest'area. Le olive nella porzione bassa, essendo anche più numerose, risentono di una limitazione nella nutrizione.
La spiegazione, tuttavia, non è di per sé sufficiente. Infatti i ricercatori hanno notato che non vi era differenza nel numero di cellule del mesocarpo tra olive irradiate dal sole e olive più ombreggiate. La differenza, da cui anche il diverso contenuto in olio, stava nella dimensione delle cellule, decisamente superiore nelle olive ben illuminate che non nelle olive più ombreggiate.
Una buona illuminazione della chioma, dunque, garantisce un più elevato accumulo di olio nelle olive e una maggiore produttività dell'oliveto.
Bibliografia
Eduardo R. Trentacoste, María Gómez-del-Campo, Hava F. Rapoport, Olive fruit growth, tissue development and composition as affected by irradiance received in different hedgerow positions and orientations, Scientia Horticulturae, Volume 198, 26 January 2016, Pages 284-293, ISSN 0304-4238
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