L'arca olearia
Generale inverno assente, torna la paura per la mosca delle olive
L'inverno molto mite apre a ipotesi di sfarfallamenti molto precoci, con possibili attacchi precoci sulle olive. Con i cambiamenti climatici occorre una dimensione ecologica dell'oliveto, guardando ai ragni
24 febbraio 2016 | R. T.
In gran parte d'Italia l'inverno è stato praticamente assente e la mosca delle olive potrebbe presto già sfarfallare, facendo venire gli incubi agli olivicoltori che ancora ricordano la stagione 2014/15.
Sebbene non vi sia alcuna correlazione diretta tra sfarfallamenti precoci della mosca delle olive e infestazioni estive, la possibilità che la popolazione di questo parassita dell'oliveto sia già alta in primavera anche a causa dell'alto tasso di abbandono degli oliveti, fa temere l'olivicoltura nazionale.
In un contesto di cambiamenti climatici occorre ragionare in maniera sempre più ecologica e sostenibile, mettendo in equilibrio l'agroecosistema e cercando di favorire l'insediamento di predatori o parassiti naturali della mosca delle olive.
In questo contesto la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha pensato ai ragni che sono appunto predatori naturali di Bactrocera oleae.
Al fine di ottimizzare l'efficacia di ragni, i ricercatori hanno ritenuto essenziale comprendere il loro rapporto con fattori ambientali sia a scala locale e orizzontale. Hanno così studiato i ragni e le loro potenziali prede in 18 oliveti del Monte Pisano (Italia centrale).
Come prevedibile il numero, in termini di popolazioni, e la varietà, in termini di biodiversità, dei ragni era tanto più elevata negli oliveti biologici rispetto a quelli convenzionali.
Le popolazioni di ragni, però, non erano solo influenzate dal regime di agricoltura adottato ma anche dal sistema ecologico circostante l'oliveto. In particolare le popolazioni sono più alte in presenza di essenze arbustive e arboree nei pressi dell'oliveto.
I ricercatori hanno anche notato che la densità della mosca delle olive era negativamente correlata con quella dei ragni presenti. E' quindi stata confermata l'ipotesi che i ragni sono buoni predatori di Bactrocera oleae, rendendo evidente come sarà necessario adottare strategie di difesa sempre più multidisciplinari e sostenibili nel futuro.
Ulteriori approfondimenti saranno necessari per capire come gestire, attraverso misure agronomiche e ecologiche, un corretto bilanciamento delle popolazioni di ragni e gli effetti, sia a livello individuale sia di specie, dei ragni sulla mosca delle olive.
Bibliografia
Malayka S. Picchi, Gionata Bocci, Ruggero Petacchi, Martin H. Entling, Effects of local and landscape factors on spiders and olive fruit flies, Agriculture, Ecosystems & Environment, Volume 222, 15 April 2016, Pages 138-147, ISSN 0167-8809
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