L'arca olearia
Mosca dell'olivo transgenica, l'esperimento controllato che fa paura
Dopo lo stop nel 2013, la società britannica Oxitec ci riprova. In un ambiente controllato verranno rilasciate 5000 mosche dell'olivo transgeniche a settimana per un anno. L'obiettivo è l'eradicazione della specie autoctona
28 luglio 2015 | R. T.
La Oxitec, società britannica specializzata nell'ingegneria genetica legata agli insetti, già nel 2012 realizzò la prima mosca delle olive geneticamente modificata.
Un progetto di cui parlammo: L'ingegneria genetica per combattere la mosca delle olive
La OX3097D, così è stata battezzata la Bactrocera oleae OGM, è stata realizzata per incrocio tra ceppi di mosca delle olive greci e israeliani, con la trasposizione interspecifica di vari geni, tali da realizzare un maschio sterile, una femmina che non sopravviva all'età adulta, e conferendo all'insetto una fluorescenza per distinguerlo facilmente dalla mosca delle olive autoctona.

Già nel 2013, la Oxitec chiese all'Unione europea l'autorizzazione alla sperimentazione in campo ma il percorso autorizzatorio fu bloccato per l'opposizione delle associazioni ambientaliste spagnole ed europee.
Ora la Oxitec ci riprova, con un progetto sperimentale, da realizzare in pieno campo, ma in condizioni controllate, vicino a Terragona.
Il progetto prevede la creazione di un'area coperta da reti a maglia stretta, antinsetto, dove liberare circa 5000 mosche geneticamente modificate a settimana, per un anno. L'obiettivo dell'esperimento è capire se la mosca transgenica può davvero sostituirsi a quella autoctona e quindi se è possibile procedere all'eradicazione di Bactrocera oleae dal bacino del Mediterraneo.
Tornano le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste. Secondo Janner Cotter di Greenpeace International, è un “esperimento pericoloso” che può “trasformare l'Europa in un laboratorio all'aperto. Gli insetti non rispettano i confini, e la sterilità non è mai efficace al 100%. La mosca può sfuggire alla zona di sperimentazione e se, come in tanti altri studi, le cose non funzionano secondo i piani, sarà impossibile poi smantellare l'esperimento.”
Non solo. “La Spagna è il principale produttore di olio d'oliva biologico, con una superficie di 170.000 ettari. Se per qualsiasi motivo questa mosca dovesse entrare in contatto con olivi produttivi, i produttori biologici potrebbero perdere la certificazione e la fiducia dei consumatori. Inoltre, l'impatto sulla salute umana non è stato adeguatamente valutato” ha dichiarato Victor Gonzálvez della Società Spagnola di Agricoltura Ecologica.
Nella richiesta di sperimentazione inviata all'Unione europea la Oxitec avrebbe menzionato la volontà di eseguire simili test in Italia e Portogallo.
Ma se anche l'esperimento andasse bene e fosse tecnicamente possibile eradicare la mosca delle olive. Riportiamo due stralci della nostra intervista al Prof. Alfio Raspi dell'Università di Pisa, realizzata tre anni fa sull'argomento:
“Per avere una reale efficacia nel controllo della popolazione, ovvero il suo abbassamento al di sotto della soglia di danno – continua Raspi – sarebbe necessaria una campagna a livello del bacino del Mediterraneo, con lanci coordinati. Solo così sarebbe possibile un abbassamento complessivo della popolazione, altrimenti avremmo solo l'effetto di accentuare fenomeni di migrazione da un territorio a un altro. Un progetto simile è teoricamente fattibile ma anche molto costoso e soprattutto richiederebbe l'allevamento di gran quantità di mosche.”
“La tecnica del maschio sterile – conclude Raspi – è effettivamente molto potente. Consente l'eradicamento di una specie ma è un'opzione che come entomologo mi sento di sconsigliare. Vi sono da tenere presente fattori ecologici complessi. L'eradicamento di una specie può provocare la colonizzazione del territorio da parte di un nuovo insetto, magari ancor più pericoloso, che può modificare gli equilibri. Nel caso specifico della mosca, negli areali limitrofi al bacino del Mediterraneo vi sono molte specie di Bactrocera che non è possibile escludere a priori che possano adattare il proprio ciclo all'olivo.”
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Composizione dell'olio d'oliva in funzione della nutrizione delle piante di azoto, fosforo e potassio
La composizione dell'olio è stata significativamente influenzata dai livelli di fosforo e azoto, mentre i livelli di potassio hanno avuto solo un effetto minore. Gli effetti sommari sulla resa e la composizione dell'olio dovrebbero essere considerati
22 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
Bag-in-box: il miglior mondo per preservare l'olio extravergine di oliva a casa
L'imballaggio bag-in-box ha meglio conservato il profilo fenolico dell'olio extravergine di oliva rispetto all'acciaio inossidabile. Collegata l'amarezza con l'oleuropeina e l'oleaceina, la pungenza con l'oleocantale e l'astringenza con oleaceina e oleocantale
21 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
Quali progressi contro Xylella fastidiosa?
Ancora poche speranze di cura, ma sperimentazioni in corso su soluzioni di biocontrollo come i batteri endemici xilemici, i peptidi bioattivi e i cocktail di microrganismi. Valutazioni su olivi meno sensibili a Xylella fastidiosa
21 dicembre 2025 | 10:00
L'arca olearia
Una campagna olearia più povera del previsto e forte incertezza sul mercato dell’olio di oliva
Si cominciano a ridimensionare i numeri della campagna olearia 2025/26. Le rese più basse fanno temere una produzione da non più di 1,3 milioni di tonnellate in Spagna, mentre la Grecia potrebbe scendere sotto le 200 mila tonnellate. In Tunisia previste non più di 450 mila tonnellate. Gli operatori alla finestra
19 dicembre 2025 | 16:00 | Alberto Grimelli, Marcello Scoccia
L'arca olearia
L'effetto della selenite di sodio sulla produttività dell'olivo e sulla biofortificazione e qualità dell'olio extravergine di oliva
Il selenio si distingue come particolarmente importante per la salute umana grazie alla sua capacità di migliorare l'azione antiossidante ma può anche migliorare l'adattamento degli olivi agli eventi climatici estremi
19 dicembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
L'effetto degli squilibri nutrizionali di azoto e potassio sulla verticilliosi dell'olivo
Le osservazioni sul campo rivelano che l'eccesso di azoto o gli squilibri di azoto-potassici favoriscono le epidemie di verticilliosi dell'olivo. Effetti diversi a seconda della forma di azoto, nitrica o ammoniacale
19 dicembre 2025 | 14:00