L'arca olearia

Le proprietà dell'olio d'oliva riservano nuove sorprese

Nel caso di scompensi cardiaci non tutti i grassi vanno eliminati, si salva l'extra vergine. Che sia merito anche dei due nuovi composti fenolici presentati in occasione della conferenza di Noston sulla dieta mediterranea?

30 settembre 2014 | R. T.

Più si scava a fondo in tema di olio extra vergine di oliva e più questo grasso riserva delle sorprese.

Una ricerca americana ha analizzato il mondo in cui il nostro cuore utilizza l'energia, tra cui i grassi, per poi pompare il sangue nel nostro organismo.

Nel caso questo organo soffra si vengono a causare diverse malattie, tra cui lo scompenso cardiaco, patologia derivata da problemi nell'uso dei grassi, che porta a ipertrofia cardiaca e innalzamenti della pressione. A seguito di questi scompensi le pareti cardiache si inspessiscono e il volume del sangue pompato diminuisce. Ne soffrirebbero più di 5 milioni di americani.

Problemi nell'elaborazione e nell'immagazzinamento dei grassi nelle cellule cardiache sarebbero tra le cause. L'incapacità dell'uso dei grassi, che è tra le fonti primarie di energia per il cuore, fa sì che questo muscolo diventi “affamato” di energia, dando il via a una serie di vie metaboliche che portano anche all'accumulo di prodotti tossici.

E' quindi importante che il cuore non sia mai affamato di energia. Va quindi stabilito come il cuore reagisce a diversi grassi. I ricercatori americani hanno esaminato la risposta sulla base di olio d'oliva, acido oleico, o olio di palma, acido palmitico.

Lewandowski, team leader del progetto, e i colleghi hanno seguito la posizione delle molecole dei grassi nelle cellule dei cuori malati perchè marchiate con un pesante isotopo non radioattivo del carbonio, che viene rilevato mediante spettroscopia con risonanza magnetica. Questa tecnologia consente ai ricercatori di osservare le reazioni biochimiche, come il metabolismo, che si verificano in tempo reale negli organi.

Utilizzando questa tecnica, Lewandowski ha notato che il metabolismo dei grassi all'interno delle cellule cardiache dei cuori alimentati con acido oleico era normalizzato. Al contrario, quando i ricercatori hanno perfuso i cuori con palmitato, il metabolismo dei grassi è stato squilibrato, con produzione di prodotti tossici e minore efficienza energetica. L'acido oleico non solo bilancerebbe il metabolismo ma aumenterebbe anche l'attivazione di diversi geni per gli enzimi che metabolizzano i grassi. "Questi geni sono spesso soppressi nei cuori ipertrofici - ha detto Lewandowski - Quindi il fatto che siamo in grado di ripristinare l'espressione genica normale è di per sé salutare. I grassi sani, quindi, possono avere un effetto significativamente positivo sulla salute cardiaca.”

Solo merito dell'acido oleico o forse c'è di più? Chissà, magari più in là scopriremo che sono coinvolti anche i due nuovi fenoli dell'olio d'oliva presentati nel corso della Conferenza di Boston sulla dieta mediterranea.

La ricerca sui nuovi fenoli viene dalla Grecia ed è stata presentata da Prokopios Magiatis e Eleni Melliou.

Questi due nuovi fenoli, l'ultimo scoperto fu l'oleocantale nel 1993, sono stati battezzati oleomissionale e oleocoronale. "Ci vorrà più ricerca per determinare l'esatto ruolo o specifici benefici per la salute di questi due composti scoperti di recente - ha spiegato Magiatis - I due composti sono della stessa famiglia di oleuropeina e degli agliconi ligustroside. Molto probabilmente anch'essi potrebbero avere proprietà sensoriali di amaro o piccante. I due composti sono stati più comunemente trovati in oli di oliva prodotti con un tempo di gramolazione breve.”

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