L'arca olearia
Campagna olivicola a rischio in Spagna? No, ma qualità e rese in discesa libera
Nelle ultime settimane, dopo le gelate che hanno coinvolto anche l'Andalusia, si cominciava a mormorare di un possibile disastro iberico. Voci che si sono rivelate infondate anche se qualche problema c'è. In frenata il crollo dei prezzi
11 dicembre 2013 | R. T.
Il gelo che ha colpito l'Italia tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre non ha risparmiato nemmeno la Spagna che ha tenuto il fiato sospeso.
A rischio c'era gran parte della produzione olearia visto che la raccolta era cominciata in ritardo di circa due settimane rispetto al solito e quindi l'olio nuovo era veramente poco.
Ora la campagna olearia sta procedendo a pieno ritmo e le prime ipotesi di perdite produttive disastrose sono state fugante anche se i dati finali potrebbero essere ridimensionati rispetto alle proiezioni del Ministero dell'agricoltura spagnolo che parlava di 1,3 milioni di tonnellate.
A dirlo è BDA Córdoba che sta registrando problemi in Andalusia a causa di una coincidenza di fattori: scarsità di piogge, gelo e rese basse.
Secondo l'associazione la mancanza di pioggia sta facendo in modo che le olive non siano completamente invaiate, rendendole più sensibili al gelo. L'abbassamento termico così repentino ha inoltre bloccato la sintesi di olio all'interno della drupa. L'abbassamento termico, unito alla siccità, sta facendo seccare molte olive direttamente sulle piante, tale che sarà difficile estrarre olio.
A causa di questa coincidenza di fattori, secondo BDA Córdoba, le rese sono di due punti inferiori alla media del periodo dell'anno passato.
Alla luce di tutte queste considerazioni l'associazione ha chiesto di rivedere le stime produttive al Ministero dell'agricoltura poiché, per stimare 1,3 milioni di tonnellate, la resa considerata era del 21%, troppo alta considerata l'andamento stagionale. Inoltre sarà opportuno anche considerare una diminuzione della capacità produttiva per la cascola di olive, più abbondante delle previsioni, dovuta a gelo e siccità.
E' presto per stimare il decremento produttivo ma intanto i primi effetti di un annuncio di una campagna record si sono registrati sulle quotazioni, al ribasso, con una produzione di olio nuovo che ancora supera di poco le 300 mila tonnellate.
Dovrebbe essere certo tuttavia che, a causa del decremento produttivo e, presumibilmente anche qualitativo, dell'extra vergine iberico i prezzi non dovrebbero subire il previsto crollo. Il timore degli operatori è che, visto il trend che si stava innescando, la quotazione scendesse sotto i 2 euro/kg già prima di Natale.
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