L'arca olearia
Più fenoli ma meno complessità organolettica
Quando, attraverso la tecnologia, si cerca la massima estrazione di polifenoli nell'olio si ha come conseguenza un minor impatto delle componenti erbacee e vegetali, che vengono meno percepite da assaggiatori e consumatori
12 ottobre 2013 | R. T.
La componente varietale ha una sua rilevanza fondamentale nella caratterizzazione aromatica dell'olio extra vergine d'oliva. Certe note sono ben identificabili e rappresentano spesso un territorio o uno stile.
Vi è, ovviamente, un'influenza dell'annata, delle condizioni meteo e climatiche che possono, in particolare per alcune varietà, avere un impatto rilevante sul profilo organolettico. Come dimostrato dal progetto Oleosalustistem, la cultivar Moraiolo, nel corso dei due anni di sperimentazione, si è rilevata meno sensibile della Frantoio alla variabilità climatica.
Non è solo però il clima e la cultivar a fare la differenza. Anche la tecnologia può fare la sua parte.
Nel corso del medesimo progetto, volto a creare oli all'alto valore nutraceutico, grazie al tentativo di massimizzare l'estrazione fenolica, si è anche studiato l'impatto di queste tecnologie e tecniche sulle caratteristiche sensoriali del prodotto e sulla diversa accettabilità dello stesso da parte del consumatore.
Dopo aver ottimizzato il processo di estrazione, per ottenere il massimo dell'estrazione fenolica, infatti, Annamaria Recchia, Caterina Dinnella ed Erminio Monteleone hanno rilevato una riduzione della diversità sensoriale potenzialmente derivabile dalla lavorazione di cultivar diverse, segno evidente che la preponderanza dell'amaro e del piccante può attenuare la percezione di altre sensazioni, riducendo quindi la complessità aromatica percepita.
Dall'analisi TDS (temporal dominance of sensations), dove si va a misurare la percezione in ragione del tempo, si rileva che nei primi 15 secondi di valutazione, quando il campione è ancora in bocca o è appena stato ingerito, il profilo perceito è molto complesso e dominato dalle diverse sensazioni dei flavour. La restante parte del periodo di valutazione (16-60 secondi) presenta invece un profilo più semplice, connotato dalla dominanza in successione dell'amaro, seppur con un valore di dominanza relativamente basso e limitato a pochi secondi, del piccante e dell'astringente.
E' quindi evidente che qualora, ottenendo oli con elevati tassi fenolici, la componente amara e piccante sia preponderante, magari facendo il suo ingresso prima dei 15 secondi, si andranno anche a perdere connotazioni aromatiche vegetali e quindi si perderà di complessità aromatica.
Secondo gli autori dello studio, inoltre, la connotazione fortemente piccante e amara dell'impatto sensoriale degli oli rappresenta una barriera per l'accettabilità da parte dei consumatori. Il superamento di tale barriera dipende essenzialmente dalle attitudini che determinano la disponibilità dei consumatori ad un compromesso fra la dimensione edonistica e quella salutistica del cibo.
Pertanto, aggiungono i ricercatori, dal punto di vista pratico appare importante disporre di strumenti capaci di identificare soggetti target di riferimento ai quali testare l'accettabilità di oli ad alto centenuto fenolico ed ottimizzare il profilo sensoriale.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
Stabilire il momento ottimale per la raccolta delle olive: strumenti e parametri

La corretta determinazione del tempo di raccolta ottimale è fondamentale per garantire la massima qualità dell'olio d'oliva, che richiede la valutazione precisa e tempestiva della maturità delle olive: metodi distruttivi e non distruttivi
27 agosto 2025 | 13:00
L'arca olearia
La gestione della mosca dell'olivo con metodi adulticidi: prodotti a confronto

Nessuno dei trattamenti ha ridotto significativamente l'infestazione totale rispetto ai controlli. Anche se l'esca attrattiva era bassa la capacità dei metodi adulticidi di proteggere l'oliveto è rimasta costante. L'efficacia dei diversi prodotti era però molto variabile
26 agosto 2025 | 16:00
L'arca olearia
Le differenze nell'uso dell'acqua tra un olivo irrigato e uno in asciutto

L'olivo in asciutta ha strategie di uso dell'acqua più conservative rispetto agli alberi irrigati e gli alberi in deficit controllato si acclimatano in modo in modo funzionale e strutturativo agli adaquamenti parziali a lungo termine
21 agosto 2025 | 13:00
L'arca olearia
Aggiornamento obbligatorio dell'olio di oliva "in attesa di classificazione"

A partire dalla campagna 2025/2026, l'olio prodotto e dichiarato nel registro telematico dovrà essere classificato nella sua categoria definitiva (Extra Vergine, Vergine o Lampante) secondo una precisa tempistica. Se prodotto in conto proprio si utilizzerà il relativo codice operazione "00 - Classificazione"
09 agosto 2025 | 11:00
L'arca olearia
Per conquistare i consumatori internazionali di olio di oliva occorrono valori autentici

Progettare campagne che generino empatia, coinvolgere i consumatori nella storia del prodotto e investire in certificazioni riconosciute può fare la differenza. I giovani consumatori, sebbene meno fedeli all’olio d’oliva, sono fortemente influenzati dai social media
08 agosto 2025 | 17:00 | Giosetta Ciuffa
L'arca olearia
I nanofertilizzanti del calcio e del silicio migliorano gli attributi morfologici e la composizione degli acidi grassi nell'oliva

Gli effetti sinergici tra silicio e calcio, poiché l'applicazione simultanea di questi due elementi ha impatti più benefici sull'oliva rispetto al loro utilizzo individuale
08 agosto 2025 | 16:00
Commenta la notizia
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Accedi o Registrati