L'arca olearia
Ecco come e dove viaggia l'olio d'oliva entro i confini europei
Le dinamiche dei flussi delle varie categorie di olio d'oliva, fotografate nell'arco di quattro stagioni, forniscono un quadro esauriente dei rapporti di forza
18 febbraio 2012 | R. T.
Sono in crescita le importazioni di olio d'oliva all'interno dei confini comunitari nell'arco delle ultime quattro stagioni, secondo i dati diffusi dal Coi. In particolare si è passati dalle 458mila tonnellate del 2007/08 alle 974mila del 2010/11.
Leader nelle importazioni è certamente l'Italia col 51% di tutto l'import Ue, seguita da Francia (12%), Portogallo (9%), Regno Unito e Germania (7% ciascuno), Spagna (3%) e Belgio e Paesi Bassi (2% ciascuno). Austria, Svezia, Polonia, Repubblica Ceca, Irlanda e Danimarca hanno rappresentato ciascuno l'1% delle importazioni di olio di oliva tra paesi della Ue.
In particolare in Italia la crescita nel quadriennio è stata del 40%, arrivando a 537mila tonnellate nel 2010/11 mentre si è registrato un calo per la Francia (-0,5%) e Portogallo (-1,5%). Un notevole balzo percentuale l'ha effettuato anche la Spagna (+19,9%) ma per volumi molto ridotti: 25mila tonnellate.
Se soffermiamo lo sguardo sui paesi non produttori, possiamo notare una notevole crescita delle importazioni da parte di Germania (63mila tonnellate, +12% nel quadriennio) e Regno Unito (61mila tonnellate, +4% nel quadriennio). Le crescite più significative in termini percentuali si hanno però in Polonia (+100%), Romania (+119%) e Finlandia (+60%). Ottime performance anche in Danimarca e Svezia- In flessione unicamente i mercati austriaco (-10%) e della Repubblica ceca (-6%).
Per quanto riguarda la suddivisione nella varie categorie merceologiche, l'80% delle importazioni riguarda olio extra vergine d'oliva, il 13% è olio di oliva e il 7% è l'olio di sansa di oliva.
Se volgiamo lo sguardo sotto un altra prospettiva, i dati mostrano la Spagna come primo paese esportatore, nel mercato comunitario, con il 72% dei volumi totali, con una crescita nell'ultima campagna del 4% e del 17% dal 2007/08. Oggi l'export spagnolo all'interno della Ue è di 627mila tonnellate. Le destinazioni principali sono state l'Italia (65%), Portogallo (13%), Francia (10%) e Regno Unito (6%).
L'Italia si conferma sulla piazza d'onore con il 16% della quota totale dell'export intra Ue. In crescita anche in questo caso le esportazioni, del 10% su base annua e del 19% dal 2007/08. Oggi l'export italiano all'interno dei confini comunitari ammonta a 141mila tonnellate, il 31% delle quali vanno in Germania, seguita da Francia (23%), Regno Unito (13%), Spagna (6%), Belgio e Paesi Bassi (4%).
La Grecia è il terzo paese esportatore all'interno dell'Ue, rappresentando il 9% del totale. Nel 2010/11 ha esportato 79mila tonnellate, in crescita del 31% su anno precedente e del 14% rispetto al 2007/08. L'Italia è il principale acquirente, seguita da Germania e Regno Unito.
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