Bio e Natura
Un nuovo pomodoro resistente alla siccità, ai patogeni e ricco di vitamina C
Studiate circa 150 varietà. Dal punto di vista qualitativo, è stato dimostrato che questi pomodori hanno elevato contenuto in vitamina C, beta-carotene, e spiccate proprietà organolettiche
17 settembre 2020 | C. S.
Un pomodoro simile al ciliegino, molto resistente agli ambienti caldi e aridi, all’attacco dei patogeni e molto ricco di vitamina C. Questo l’oggetto e i primi risultati di uno studio in corso, realizzato dal CREA Orticoltura e Florovivaismo e l’Università Politecnica di Valencia nell’ambito del progetto HORIZON 2020 – BRESOV, coordinato dall’Università di Catania e che vede coinvolti 22 Istituzioni di Ricerca di 13 Paesi.
Lo studio si propone di identificare nuove varianti genetiche responsabili delle caratteristiche di lunga conservazione nelle tipologie di pomodoro “da serbo” e in grado di conferire resistenze all’attacco di malattie e adattabilità a condizioni di coltivazione in zone con scarsa disponibilità di acqua.
Sono state studiate circa 150 varietà da serbo, pomodorini con forme a ciliegino ovoidale e piriforme, cuticola spessa e colore variabile dal rosso al giallo. Dal punto di vista qualitativo, studi precedenti hanno dimostrato che questi pomodori hanno elevato contenuto in vitamina C, beta-carotene, e spiccate proprietà organolettiche.
I pomodori da serbo sono tipiche varietà autoctone, poi diversificatesi nel tempo, tradizionalmente coltivati nel sud Italia e in Spagna, dove sono state selezionate negli anni per la loro elevata qualità e conservabilità nonché per la loro capacità di adattarsi agli ambienti caldi e allo scarso regime irriguo.
Responsabili del progetto per il CREA sono il direttore Teodoro Cardi e il ricercatore Pasquale Tripodi. Nell’ambito dello studio, il centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, coadiuvato dalle unità operative dei centri di Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari e Cerealicoltura e Colture Industriali, ha coordinato le analisi sui geni mettendo in condivisione le collezioni di pregio che sono state selezionate nel corso degli anni. In tal modo è stata svolta un’attività fondamentale di valorizzazione delle risorse genetiche, per cui il CREA è riconosciuto come eccellenza Internazionale.
“L’aspetto principale della ricerca – afferma Pasquale Tripodi – è la possibilità di ottenere pomodori che sappiano adattarsi alle condizioni ambientali provocate dai mutamenti climatici in atto. Pertanto, oggi è fondamentale selezionare varietà produttive in grado di tollerare condizioni di stress dovute a scarso regime idrico, elevate temperature climatiche e attacchi di patogeni. Ciò permette di ampliare gli areali di coltivazione e allo stesso tempo di assicurare una maggiore sostenibilità ambientale”.
La ricerca è stata condotta su un'ampia gamma di varietà autoctone per il consumo fresco, tipologie da serbo recuperate dal bacino del Mediterraneo, cultivar tradizionali e d'élite di pomodoro coltivato (S. lycopersicum) diffuse in tutto il mondo. Mediante metodi “next generation sequencing”, consistenti in tecniche di sequenziamento su larga scala di piccoli frammenti di DNA, sono stati identificati i geni soggetti a pressione selettiva e presumibilmente responsabili delle caratteristiche fenotipiche delle cultivar da serbo.
Lo studio, che ha incluso anche varietà di pomodoro da mensa e da industria, ha permesso di identificare nelle cultivar da serbo i geni coinvolti nelle risposte di resistenza a patogeni e siccità. Inoltre, sono stati evidenziati i cromosomi che regolano i meccanismi di maturazione del frutto. Grazie alle analisi genomiche e alle prove di coltivazione, sono state selezionate varietà migliorate, in grado di tollerare carenze idriche, stress da caldo e con un buon livello di resistenza a patogeni fungini. Attualmente le selezioni sono in fase di valutazione in diversi ambienti del bacino del Mediterraneo, con l'obiettivo di valutare le performance produttive nei più ampi areali e studiare il contenuto di sostanze antiossidanti.
Le nuove conoscenze potranno essere utili nell’ambito dei programmi di miglioramento genetico e per la valorizzazione delle cultivar studiate sui mercati globali. Nuovi esperimenti per identificare potenziali geni di interesse agronomico e qualitativo sono attualmente in via di svolgimento.
Potrebbero interessarti
Bio e Natura
La sperimentazione nazionale sulle Tecniche di Evoluzione Assistita

Le TEA sono strumenti innovativi permettono di intervenire in modo mirato e preciso sul DNA, senza introdurre geni estranei, simulando modifiche che potrebbero avvenire naturalmente o tramite incroci convenzionali
10 luglio 2025 | 09:00
Bio e Natura
Il ronzio delle api è funzionale all'equilibrio della natura e degli ecosistemi

Le alte temperature e l’esposizione ai metalli pesanti riducono la frequenza delle vibrazioni delle ali, che potrebbero avere conseguenze sull’efficacia della comunicazione delle api e sul loro ruolo di impollinatori
09 luglio 2025 | 16:00
Bio e Natura
Le molecole bioattive nella filiera alimentare del grano Senatore Cappelli

Il crescente interesse per il grano Senatore Cappelli è in parte dovuto al suo basso contenuto di glutine, che può renderlo più tollerabile per le persone con sensibilità o allergie al grano moderno, ma anche come miniera di composti bioattivi
08 luglio 2025 | 13:00
Bio e Natura
L’efficienza delle piante di trasformare il carbonio atmosferico in biomassa

Pubblicata su Nature Ecology and Evolution, la ricerca del CNR offre una nuova prospettiva sul ruolo cruciale della vegetazione nella lotta al cambiamento climatico: più efficacemente le piante usano o trattengono il carbonio, più riescono a sottrarre CO2 dall’atmosfera e a ridurne l’impatto
03 luglio 2025 | 16:00
Bio e Natura
Il potenziale dei droni per promuovere pratiche agricole sostenibili.

La capacità dei droni di applicare con precisione pesticidi e fertilizzanti, utilizzando metodi di trattamento a basso volume, migliora la sostenibilità riducendo al minimo lo spreco di risorse
01 luglio 2025 | 15:00
Bio e Natura
Aumentare la concentrazione di zinco nel grano contro la malnutrizione

L'impatto delle pratiche di gestione e delle proprietà del suolo sul miglioramento della concentrazione di zinco del grano attraverso l'applicazione di fertilizzanti. Necessario superare la soglia di 40 mg/kg
30 giugno 2025 | 11:00