Bio e Natura

Il colore dei pomodori neri è una questione genetica

Una ricerca nazionale ha creato il pomodoro nero Sun Black che presenta la particolare colorazione viola scura dovuta alla sintesi di antociani, molecole antiossidanti tipiche dell’uva e dei frutti di bosco ma di norma assenti nel pomodoro

08 giugno 2018 | C. S.

Ricercatori del PlantLab dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna hanno svelato l’identità di uno dei geni responsabili della pigmentazione viola scura del SunBlack, il pomodoro nero ricchissimo di antociani, sostanze dal forte potere antiossidante. La scoperta è stata descritta in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Frontiers in Plant Science. Nel 2008 il pomodoro nero SunBlack viene sviluppato grazie allacollaborazione tra quattro università italiane, Scuola Superiore Sant’Anna, Università di Pisa, Università della Tuscia, Università di Modena e Reggio Emilia.

A dieci anni di distanza la Scuola Superiore Sant’Anna ha identificato con certezza uno dei due geni responsabili di questa particolare pigmentazione della buccia del pomodoro nero SunBlack, che presenta la particolare colorazione viola scura dovuta alla sintesi di antociani, molecole antiossidanti tipiche dell’uva e dei frutti di bosco ma di norma assenti nel pomodoro. Il SunBlack è il risultato di un incrocio tra due linee di pomodoro, una denominataAnthocyanin Fruit (Aft) e un’altra chiamata atroviolacea (atv). Mentre Aft presenta una lieve pigmentazione violacea nei frutti, atv ha le foglie ricche di antociani ma non lo sono i frutti. E’ proprio dalla combinazione di queste due varietà che nasce la forte colorazione viola scura dei frutti.

Grazie al lavoro di Silvia Gonzali e di Sara Colanero, al PlantLab, laboratorio coordinato dal rettore della Scuola Superiore Sant’Anna Pierdomenico Perata, è stato oggi identificato il tratto di DNA che codifica per atv e che rende la buccia del SunBlack di una colorazione violacea scura. Si tratta di un gene derivato probabilmente da un incrocio accidentale con una varietà di pomodoro selvatico avvenuta decenni fa, responsabile della repressione della sintesi degli antociani. Nella sua variante atv è inattivo e quindi in assenza del repressore molecolare la sintesi di antociani può avvenire. Nelle altre varietà di pomodoro a frutto rosso, invece, il repressore è attivo e impedisce la produzione di antociani.

“Questa scoperta rende molto più semplice selezionare nuove varietà di pomodoro nero SunBlack – sottolinea Pierdomenico Perata - poiché la conoscenza della sequenza di DNA consente di verificare l’avvenuto incrocio con un semplice test del DNA, invece di dover attendere la produzione dei frutti per verificare l’effettiva presenza di antociani”.

Potrebbero interessarti

Bio e Natura

Tecnologie di evoluzione assistita: il punto

Il ruolo centrale dell’editing genomico come strumento innovativo e strategico per il miglioramento genetico delle piante. Necessari protocolli scientifici rigorosi e condivisi per rafforzare la fiducia nei cittadini e nelle istituzioni

12 luglio 2025 | 11:00

Bio e Natura

La sperimentazione nazionale sulle Tecniche di Evoluzione Assistita

Le TEA sono strumenti innovativi permettono di intervenire in modo mirato e preciso sul DNA, senza introdurre geni estranei, simulando modifiche che potrebbero avvenire naturalmente o tramite incroci convenzionali

10 luglio 2025 | 09:00

Bio e Natura

Il ronzio delle api è funzionale all'equilibrio della natura e degli ecosistemi

Le alte temperature e l’esposizione ai metalli pesanti riducono la frequenza delle vibrazioni delle ali, che potrebbero avere conseguenze sull’efficacia della comunicazione delle api e sul loro ruolo di impollinatori

09 luglio 2025 | 16:00

Bio e Natura

Le molecole bioattive nella filiera alimentare del grano Senatore Cappelli

Il crescente interesse per il grano Senatore Cappelli è in parte dovuto al suo basso contenuto di glutine, che può renderlo più tollerabile per le persone con sensibilità o allergie al grano moderno, ma anche come miniera di composti bioattivi

08 luglio 2025 | 13:00

Bio e Natura

L’efficienza delle piante di trasformare il carbonio atmosferico in biomassa

Pubblicata su Nature Ecology and Evolution, la ricerca del CNR offre una nuova prospettiva sul ruolo cruciale della vegetazione nella lotta al cambiamento climatico: più efficacemente le piante usano o trattengono il carbonio, più riescono a sottrarre CO2 dall’atmosfera e a ridurne l’impatto

03 luglio 2025 | 16:00

Bio e Natura

Il potenziale dei droni per promuovere pratiche agricole sostenibili. 

La capacità dei droni di applicare con precisione pesticidi e fertilizzanti, utilizzando metodi di trattamento a basso volume, migliora la sostenibilità riducendo al minimo lo spreco di risorse

01 luglio 2025 | 15:00