Editoriali
L'Uovo di Colombo
03 aprile 2015 | Graziano Alderighi
L'uovo è un ottimo alimento, ricco e nutriente, che può diventare anche un ingrediente per numerose ricette.
Poi c'è l'uovo di Pasqua, quello di cioccolato, con la sorpresa tanto atteso dai bambini.
Chi ama il simbolismo lo ricorderà certamente come il segno della nascita o della resurrezione.
Nella Cristianità l'uovo è il sepolcro in cui riposa il germe della vita, rappresentato dal Cristo risorto.
Ma anche altre religioni hanno nell'uovo un simbolo molto forte. Nell'induismo l’uccello divino depone l’uovo d’oro cosmogonico sulle acque primordiali: da esso fuoriesce Brama, mentre le due metà costituiscono cielo e terra. Nel buddismo rompere il guscio dell'uovo significa infrangere il guscio dell’ignoranza, ovvero arrivare all’illuminazione.
Per chi è a caccia di misteri, sappia che anche gli alchimisti hanno utilizzato l'uovo. L’uovo filosofale simboleggiava la creazione. Dall’uovo cresce il fiore bianco (argento), il fiore rosso (oro) e il fiore azzurro (saggezza).
Le uova sono state associate per secoli, ancor più dei fiori e del sole, alla primavera.
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come dono per le feste primaverili, così come nell'antico Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio di primavera, data di inizio del nuovo anno, quando ci si basava sulle le stagioni.
E per chi crede che l'espressione “è nato prima l'uovo o la gallina?” sia banale, utilizzandola per enfatizzare l'inutilità di un discorso, sappia che si tratta di un paradosso sull'origine della vita già citato dai filosofi greci Aristotele e Plutarco.
Intorno all'uovo sono nate anche leggende e storie. E' il caso dell'aneddoto dell'Uovo di Colombo. Un falso storico, probabilmente, ma che ha fatto il giro del mondo.
Racconta Girolamo Benzoni che dopo il suo ritorno dall'America, nel corso di una cena, alcuni gentiluomini spagnoli cercarono di sminuire la sua impresa dicendo che la scoperta del Nuovo Mondo non sarebbe stata poi così difficile e che chiunque avrebbe potuto riuscirci se avesse avuto i suoi mezzi. Udito questo, Colombo si indignò, e sfidò i nobili spagnoli in un'impresa altrettanto facile: far stare un uovo dritto sul tavolo. Ognuno di loro fece numerosi tentativi, ma nessuno ci riuscì e rinunciarono all'impresa. Si convinsero che si trattava di un problema insolubile e pregarono Colombo di dimostrare come risolverlo, cosa che lui fece immediatamente: si limitò a praticare una lieve ammaccatura all'estremità dell'uovo, picchiandolo leggermente contro lo spigolo del tavolo. L'uovo rimase dritto. Quando gli astanti protestarono dicendo che lo stesso avrebbero potuto fare anche loro, Colombo rispose: “La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!”.
L'equivoco di declinare rinascita e resurrezione al passivo, subendole e non essendone parte attiva, è purtroppo molto diffuso e altrettanto deleterio.
Che siano vere o no, addentando l'uovo che allieta la vostra tavola, ricordate le parole di Cristoforo Colombo: “La differenza, signori miei, è che voi avreste potuto farlo, io invece l'ho fatto!”.
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