Editoriali

LA BOCCA CHIUSA

18 febbraio 2006 | Luigi Caricato

L’ultimo giorno di vita per Giordano Bruno è stato fissato all’alba del 17 febbraio 1600, la bocca chiusa da una mordacchia.
Non può dunque parlare o urlare di dolore o di rabbia, stretto com’è dalla struttura in legno che gli serra in modo micidiale e doloroso la lingua.
Il terribile strumento di tortura quasi gliela sminuzza, tanto a che serve?
Non può nemmeno bestemmiare; ed è proprio per questo che gli viene messa la mordacchia.

Il condannato non deve bestemmiare mai: non deve, non può.
Non può oltraggiare il nome del buon Dio; e non può nemmeno avvilire, con bestemmie o altre male parole, la sensibilità dei suoi aguzzini.
La sensibilità del cardinale Roberto Bellarmino, per esempio.
Un prelato molto fine e acuto.
Quest’uomo, nato a Montepulciano l’anno 1532, si è peraltro occupato personalmente del processo a Giordano Bruno, per otto lunghi anni.

Bellarmino è una figura radiosa che ha potuto concludere la propria vita tranquillo nella coscienza. E’ deceduto di morte naturale, a Roma, nel 1621.
Grande lavoratore, si è interessato ad altri importanti processi dell’epoca.
Quelli contro Tommaso Campanella e Galileo Galilei, tra gli altri.

Bellarmino è morto dunque tranquillo e pacificato con la sua anima.
Tranquillo, nonostante sia rimasto coinvolto nelle disgrazie di molta gente. La brutta esperienza occorsa a Paolo Sarpi, miracolosamente sfuggito a un attentato, tra l’altro.
Il cardinale Bellarmino si è spento serenamente, tanto che la Chiesa lo ha pure onorato per l’onesta e gloriosa adesione di fede, proclamandolo santo.

La morte di Giordano Bruno è avvenuta invece a Campo de’ Fiori.
Anche la sua coscienza era tranquilla al momento dell’esecuzione, ne siamo certi.
Forse non ha potuto godere della medesima lietezza d’animo del cardinale Bellarmino, è vero, ma su di lui hanno comunque esercitato la fede in modo pulito, procurandogli la morte “senza spezzatura d’ossa e senza spargimento di sangue”.

Giordano Bruno si è spento tutto nudo, immobilizzato a un palo, tra le alte fiamme che lo divoravano. Nel nome di Dio e così sia. Senza rancore.



Potrebbero interessarti

Editoriali

La triste realtà dell'olio extravergine di oliva, tra scaffale e mosca dell'olivo

Un consiglio spassionato: imparate ad assaggiare, scegliere ed acquistare l'olio extravergine di oliva. Perché, se non lo fate, il prossimo sentore che scoprirete nel vostro piatto, probabilmente sarà quello del verme morto e frantumato. Buon appetito!

31 ottobre 2025 | 12:00 | Piero Palanti

Editoriali

Formazione del prezzo dell’olio di oliva: dal caso Borges/Bioliva una lezione per l’Unione europea

Oligopoli, mediatori senza scrupoli e controlli disomogenei: volatilità dei prezzi. I punti di debolezza del sistema oleario internazionale emergono in tutta la loro evidenza con il crack Bioliva in Tunisia e gli interessi affaristici tra Adel Ben Romdhane e Borges. Ne abbiamo parlato con Dario Nardella, capogruppo socialisti e democratici alla Commissione agricoltura del Parlamento europeo

30 ottobre 2025 | 13:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Il taglio degli olivi altrui: atto intimidatorio e segno di rottura del legame esistente fra l’uomo e la terra

Il danneggiamento degli olivi non è solo un atto vandalico: è una forma di linguaggio criminale, un messaggio preciso e codificato, che attraversa i secoli e i confini. Colpire un ulivo è come colpire la dignità di chi lo ha piantato, curato e amato

24 ottobre 2025 | 14:30 | Mario Liberto, Pippo Oddo

Editoriali

Caro Presidente Trump, sull’olio di oliva la vogliono fregare!

L’altro volto dello scandalo Bioliva/Borges è il serio rischio di un aumento delle truffe sull’origine sull’asse Tunisia-Spagna, aprendo il vaso di Pandora con gli Stati Uniti d’America. Le colpe di pochi non le possono pagare gli olivicoltori e i frantoiani tunisini, spagnoli e italiani

09 ottobre 2025 | 08:30 | Alberto Grimelli

Editoriali

Olio extravergine di oliva italiano a 5,99 euro al litro: il ravvedimento operoso di Esselunga

Il ritorno dell’offerta dell’olio italiano Cirio a 5,99 euro/litro, stavolta dichiarato come sottocosto. Fa piacere l’atto di trasparenza di Esselunga ma amareggia il fallimento del sistema legislativo

07 ottobre 2025 | 11:00 | Alberto Grimelli

Editoriali

Bioliva-Borges: il connubio che distrugge il valore dell’olio di oliva

Un crack da 180 milioni di euro, la fuga di Adel Ben Romdhane in Spagna, il crollo del mercato oleario in Tunisia e Spagna, fame e disperazione. Uno scenario destinato a ripetersi quest’anno, coinvolgendo anche l’Italia. Non ci sto!

02 ottobre 2025 | 10:00 | Alberto Grimelli